Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
L'idea del codice a barre venne da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, che nel 1948 erano studenti presso l'Università di Drexel, Philadelphia.
L’ispirazione nacque a causa di pressanti necessità dovute all' automatizzazione dei registratori di cassa da parte del presidente di una ditta del settore alimentare.
In primis fu tentato di utilizzare il Codice Morse stampato ed esteso in senso verticale, progettando così barre strette e larghe. Poi, vennero considerati i codici a barre ovali di cui brevettarono l’invenzione.
Le iniziali sperimentazioni furono un vero e proprio flop, in quanto i codici a barre non vennero riconosciuti da un fotomoltiplicatore originariamente adoperato per la lettura ottica delle bande audio dei film.
L’assordante rumore dei dispositivi creati, il calore generato dalla luce della lampada impiegata per l'illuminazione e il peso dell’intero congegno si dimostrarono ostacoli di difficile risoluzione.
Poi, lo sviluppo della tecnologia laser permise a questi dispositivi, detti lettori, di essere costruiti a prezzi meno cari e grazie allo sviluppo dei circuiti integrati si giunse, finalmente, alla decodifica dei codici.
Silver morì nel 1963 a soli 38 anni, e non poté mai vedere realizzate le innumerevoli applicazioni del suo brevetto. Nel 1972, un grande magazzino di Cincinnati volle fare degli esperimenti con un lettore assieme alla grande azienda RCA records, ma i codici a barre ovali risultarono macchiarsi continuamente producendo sbavature durante la stampa, per cui il tutto terminò con un vero e proprio fiasco.
In seguito, Woodland presso l'IBM sviluppò i codici a barre lineari che furono adottati il 3 aprile 1973 con il nome UPC (Universal Product Code).
Il 26 giugno 1974 un pacchetto di gomme americane, quale primo prodotto ufficiale, veniva venduto utilizzando un lettore di codici a barre presso un supermarket di Troy, nell'Ohio (il pacchetto di gomme si trova ora nello Smithsonian's National Museum of American History).
Inserito da Loredana il 15/05/2013 14:24:27
Ora sembra persino impossibile pensare ad un prodotto qualunque senza codice a barre. Se non lo trovo, penso che sia una contraffazione: è quasi una rassicurazione che quella cosa esiste!