La crisi continua a mietere vittime

Nel milanese un uomo uccide padre e figlio, colpevoli di averlo licenziato. Nel vicentino un 66enne si butta dalla finestra della casa per uno sfratto

Mentre si parla di Porcellum, intercettazioni, Diarie e cavolate varie la gente si ammazza e ammazza

di  Totalità

Nel milanese un uomo uccide padre e figlio, colpevoli di averlo licenziato. Nel vicentino un 66enne si butta dalla finestra della casa per uno sfratto

Davide Spadari, 38 anni, stamani, dopo un litigio furioso, ha sparato a due uomini, padre e figlio, a Casate, Milano.

La tragedia, l’ennesima, per un licenziamento, ma stavolta la soluzione non è stato il suicidio ma la rabbia idrofoba contro il datore di lavoro, è avvenuta in un bar.

L’omicida è  stato arrestato vicino al luogo dell’accaduto.

I carabinieri hanno anche recuperato l'arma del delitto, una pistola calibro 7.65.

Davide lavorava come operaio per le vittime che ha ucciso, e le ha intercettate immediatamente perché da tempo facevano colazione nel bar di Casate, prima di recarsi nella loro piccola azienda edile. Secondo le prime affermazioni rese da Davide Spadari ai carabinieri che lo stanno sentendo in caserma, l'uomo, che ha fatto delle parziali ammissioni, avrebbe deciso di sparare al titolare e a suo figlio perché non sopportava più le loro "angherie". L'uomo, l'attendibilità della cui storia dovrà essere ora comunque verificata dalle indagini, ha raccontato di subire da anni prese in giro e atteggiamenti dispotici da parte del titolare e di suo figlio. Ieri, poi, dopo l'ennesima discussione, pare che il titolare gli abbia detto di essersi "stufato di lui" e che dall'indomani avrebbe fatto meglio a "starsene a casa".

Quindi, si è trattato di una palese minaccia di licenziamento, dunque, che però non sarebbe legata a motivi economici ma a rancori privati. Davide Spadari, dopo il duplice omicidio, si è allontanato prima in auto e poi a piedi ed è stato bloccato dai militari mentre camminava nei pressi di Cuggiono (Milano). Con se aveva ancora la pistola usata per sparare, chiusa dentro uno zainetto che portava in spalla. I tre lavoravano per una piccola azienda edile della zona che si occupava di subappalti per i cantieri dell'Expo.

In questi ultimi tempi il numero di operai si era ridotto all'osso per la mancanza di lavoro (come per quasi tutte le aziende dello stesso tipo nell'area milanese) ma a pesare sul raptus omicida dell'uomo sarebbero stati i continui screzi e i dissidi.

Ieri presso l'ospedale di Vicenza è morto un uomo di 66 anni di Lonigo che si era gettato da una finestra dell'abitazione durante l'esecuzione di un'ordinanza di sfratto.
Amaro il commento del sindaco Giuseppe Boschetto che ha dato la notizia dell'epilogo della vicenda. '' Più volte il Comune aveva proposto all'uomo un lavoro come nonno vigile o addetto alle pulizie - spiega - ricevendo sempre dinieghi. Da qui la situazione sempre piu' esasperata a fronte di una morosità insostenibile''.

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 16/05/2013 17:26:02

    Sembra che non si riescano più a risolvere conflitti senza ricorrere alla violenza: verso gli altri o verso se stessi. E così si perpetuano sofferenza e rabbia...

  • Inserito da Vanessa P. il 16/05/2013 12:58:29

    La disperazione ahimè è il nuovo male che afflige la povera gente di questo millennio...atti, gesti inconsulti partoriti per l'assenza di una prospettiva futura..e per non riuscire più a far fronte alle scadenze a breve termine.Se poi a questo si aggiunge la spavalderia e l'abuso del potere diventa una vera esasperante punizione.

  • Inserito da lorena il 16/05/2013 10:17:02

    Beh secondo me questi sono fuori di zucca al di la della disperazione e della mala vita

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