Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Lo specchio non è altro che una superficie di vetro, liscia e riflettente, tutto qui!
E non un oggetto a cui prostrarsi come schiavi impauriti.
Esso, infatti, la maggior parte delle volte viene caricato di un potere straordinario, colmo di simbologia e si trasforma d’incanto in personificazione emblematica del nostro fisico.
Oggi è un vero cult, dal momento che l’immagine è diventata cosa importantissima, determinante in tutti i settori della nostra vita.
L’eterna domanda “essere o apparire” non crea la minima incertezza nella risposta, e il tanto osannato specchio delle brame, da sofisticato accessorio di una favola, diventa il simbolo del Santo Graal dei giorni nostri: l’eterna giovinezza.
Leggende, e miti a non finire, ci hanno rivelato che l’essere umano, da tempo immemore, è alla spasmodica ricerca del celeberrimo elisir di lunga vita, dimenticandosi, o facendo finta, di rendere comprensibile che tale quintessenza per essere davvero speciale e utile ha assolutamente necessità di una pozione che si coniughi, in primis, all’eterna giovinezza.
Uno può anche diventare immortale, ma non oltre i 60anni; la vita da vivere è la freschezza e la vivacità del primo periodo.
Oscar Wilde è sempre stato un mito intoccabile, dove raggiunge il massimo della perfezione nel tormentato racconto di Dorian Gray, sempre di una modernità impressionante.
Essere perseguitati dall’ideale della bellezza, del tutto impossibile nella sua realizzazione, sta a significare il desiderio di far propri solamente i doni che ci offre il tempo, voler perdurare nelle esperienze, gustare i rintocchi del tempo che passa, ma, poi, quasi disperatamente, non tollerare i segni indelebili che essi, ineluttabilmente, abbandonano su di noi.
L’uomo nel suo invecchiare, si dice, acquisti quel “grigiore” che lo rende ancor più irresistibile e desiderabile.
La donna, alla prima ruga sente improvvisamente il peso di dieci anni in più, e si deprime passando da giovane donna di carattere a imponente matrona.
Il sesso femminile non accetta e non può permettersi di incanutire.
La strega malvagia in fondo aveva le sue scusanti: come poteva accettare lo sbocciare della gioventù in Biancaneve? Come poteva non impazzire d’invidia?
La sua grande colpa è stata quella di non valorizzare appieno la propria interiorità, mettendola in disparte per il dolore provocato da una ruga sotto gli occhi o l’indebolimento di un lembo di pelle.
Possono, tali sensazioni, giustificare il crollo emotivo in una persona?
Perché questa tremenda paura di invecchiare?
La risposta, più che semplice, deriva dall’acclamato mito dell’efficienza e della frenetica attività a tutti i costi e a ogni ora; a tal punto che l’individuo diventa un robot, da disfarsene quando non opera più a dovere. Dopo quanto, come si può accettare di vivere in serenità il tramonto dell’esistenza?
D’altra parte, se invecchiamo, siamo sicuri di vivere più a lungo, altri mezzi non ve ne sono, per ora, in giro.
Allo stesso tempo, non interessarsi al fisico che incanutisce significa non riserbare alcuna importanza al tempo che inesorabile trascorre, arrivando a ignorare del tutto il proprio corpo.
La soluzione giusta è una via di mezzo ove l’equilibrio psichico la fa da padrone: è giusto accettare le impronte del tempo, ma facendolo prendendosi cura del proprio fisico così da coprire le tracce dell’età che spesso fanno amaramente riflettere.
La chirurgia estetica, le creme, pillole, diete e chi più ha più ne metta, per rimanere belli e giovani.
Ma esiste qualcosa per rassegnarsi con estrema serenità al passare del tempo?
In un’era ove la giovinezza ad ogni modo è divenuto un vero e proprio cult, in un preciso periodo storico nel quale il ticchettio dell’orologio sembra uno dei nostri più terribili nemici, quale parole potrebbero trasformarsi in elisir ogni volta che guardiamo con apprensione lo specchio?
Io propendo a una massima del Petrarca: “ Il tormento di chi invecchia è questo:
dover piangere molto spesso la morte delle persone care”.
Sì perché si può piangere la dipartita di qualche tuo caro, ma mai la fortuna d’invecchiare!
Inserito da SABYDA il 21/05/2013 17:05:45
Sempre il sollito quesito..... ormai sono secoli che LO SPECCHIO DELLE BRAME DELLa REGINA DI BIANCANEVE rispondeva della bellezza della ragazza di turno, chi fosse la più bella del reame.....e oggi più che mai questa paura è fondata... pero' su chi, su quali donne? Sempre sulle solite che nn hanno preso coscienza del loro essere tali... e puntano sulla ruga... o sulla pancia più o meno piatta. Bisogna essere capaci di controllare il proprio stato di crescita e quindi la maturita', e per quanto tale sia intellettuale che fisica.... Quindi nn l'apparire ma l'essere.
Inserito da roberta il 21/05/2013 16:02:12
ahahah succede ub pò a tutte le donne, basta sapersi accettare a me sinceramente invecchiare non fà paura..ho avuto un bel vissuto sano e concreto in tutte le mie fasi di vita pertanto ben venga qualche rugghetta..un abbraccio
Inserito da bea il 21/05/2013 14:57:18
Che analisi intelligente, chiara, se se e vera! Invecchiare con dignità, lo fa ognuno/a a suo proprio gusto, suo desiderio le sue immaginazioni. Penso che solo l'anima contenta, forte, un amore, ci "regalino" la bellezza e gioventù esterna, ci fa essere raggianti. Anche sopra i 60!! La mia vita era ed è sempre ancora vivace ed aventurosa, su e giù... allora vice versa nutre così la "giovinezza" della mente, dell'anima. Aggiungo una frase di Anna Magnani: Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a faremla! Bravissima.
Inserito da angela il 21/05/2013 14:44:59
Per me non c è contraddizione o scelta , apparire come sei è il verbo . è quando la giovinezza interiore non corrisponde a quella esteriore che crea problemi a chi non si è curato , nel tempo , di idratare oltre alla pelle la propria essenza . Nutrendo l uno e l altra gli effetti benefici saranno , si meno visibili al primo sguardo , ma tanto più piacevoli e affascinanti per se e per gli altri. Non dimentichiamoci poi che è proprio lo specchio che anticipa o scava di più le rughe , perché esami troppo attenti fanno corrugare la fronte e la rabbia fa cadere la pelle e regala uno sguardo malinconico o truce , a seconda dei casi , che ci renderanno vecchie bacucche prima del tempo.
Inserito da luisa il 21/05/2013 14:27:54
Ma è proprio vero , perchè si deve invecchiare? Ci si dovrebbe fermare ai trentanni...massimo ai quaranta...potrei accettare i cinquanta.. ma poi basta! Scherzi a parte, non fa piacere vedere come muta il corpo con il passare del tempo. Nello stesso tempo, però, continuare provare sempre le stesse emozioni e sentirsi immutati nello spirito e nel cuore! Quindi quando scopriranno il famoso elisir, fammelo sapere...ti raccomando!
Inserito da maria.pia il 21/05/2013 12:57:29
La persona deve essere giovane nello spirito e nel cuore.Se ha le rughe deve portarle con orgoglio pensando al momento in cui sono state formate:LA VTA!. Io ho 75 anni che compirò, a Dio piacendo ad Agosto e ho avuto 5 figli.Mi sono sposata a 19 anni.Beh, ti posso assicurare che non ho una ruga e non adopero creme speciali. Mi considerano sempre una bella donna, la qul cosa mi lascia indifferente.Ho 5 nipoti che adoro.Il segreto dell'eterna giovinezza è amare le cose semplici, amare la vita,occuparsi di tante cose, non fare del male a nessuno.Io ho perso il mio primo figlio che aveva 42 anni per un'emorragia cerebrale 11 anni fa e Dio mi ha dato la forza di andare avanti.La foto che c'è sulla mia bacheca è di quando avevo 20 anni.Sì ero bella, ma mi preferisco ora perchè sono apprezzata per tante altre doti che gli altri mi riconoscono.Ecco questa è in minima parte il mio commento al tuo articolo.Saluti!