Dall'Homo sapiens traversus perversus a quello sublimis

La malvagità dell'uomo è colpa della natura?

Chi è allora il colpevole? Rispondo con un altro punto interrogativo: possiamo incolpare allora qualcosa di irriflessivo che formò l'universo nella sua ultima tappa?

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La malvagità dell'uomo è colpa della natura?

Delinquenza, assassini, lucchetti, tribunali corrotti, grate, prigioni, polizia, eserciti, guerre di sterminio, vandaliche invasioni, giustizia parziale e criminale, brutali genocidi, crudele terrorismo, femminicidio, risse, innocenti colpevolizzati erroneamente, orribili torture, terrificanti e intelligenti arsenali bellici da essere utilizzati in qualunque funesto momento e molto, molto altro ancora.

Cos’è questo?!

Cosa sta a indicare tale orripilante panorama catastrofico?!

Che cos’è questa allucinante dimostrazione, ancora incompleta per ragioni di spazio e tempo, dell'indole umana agli occhi di persone sagge, oneste, prudenti e coscienti?!

“Un semplice errore della natura!”, penseranno alcuni dal cervello limitato.

Che controsenso!

E’ possibile imputare errori a qualcosa d’incosciente come lo è, a tutte le latitudini, la natura nel suo cieco funzionamento? No! Però, in senso metaforico, concernente il suo paradossale prodotto cosciente, il cervello umano,… sì!! E ampiamente!

Scartiamo l'esistenza di un dio creatore di pura bontà, perché un essere perfetto come si narra che sia, non avrebbe mai potuto creare un universo pieno d’imperfezioni, tra cui la "creatura" umana.

Chi è allora il colpevole? Rispondo con un altro punto interrogativo: possiamo incolpare allora qualcosa di irriflessivo che formò l'universo nella sua tappa attuale?

Non basta con cosa la natura punisca l’uomo: coi suoi ciechi attacchi catastrofici, infortuni, malattie ed altre disgrazie, finchè il proprio prodotto, l’uomo, definito "la scimmia con il coltello" rende la vita impossibile ai suoi congeneri, al prossimo.

Che parodia dell’irrazionale!

Qui, evidentemente, in tale uragano sfrenato, dunque, pascolano l'amore e l'odio; il sommo bene ed il sommo male. Invenzioni di chi? Forse di un dio puro riguardo all’amore e di un diavolo in merito al sommo male?

Praticamente, non esiste giornale alcuno, durante le 24 ore del giorno, che circoli per il mondo, né formato televisivo che non ci comunichi qualche misfatto, molte volte terrificante, di questo essere chiamato uomo che ho riclassificato come Homo tremebundus.

Attenzione: è stato compiuto un assassinio in via….; vittime innocenti si tolgono la vita nella galera di…; atto di terrorismo fa strage di bambini…; invasioni belliche lì, vessazioni là, abusi sessuali quaggiù; truffe alla buona fede e altre malvagità che riclassificherei come Homo sapiens traversus perversus.

Denigro così l’essere umano solo perché osservo ciò che fa agli altri, cosa fa uno stupratore a una ragazzina adolescente; cosa fa il terrorista a centinaia di persone innocenti; cosa fa un PM corrotto ad una persona onesta; osservo attentamente cosa succede agli altri, vittime dell'azione perversa della "sottospecie" riclassificata anche come "scimmia perversa."
Io grido per tutti i dolenti del mondo che mi generano nell’anima pena e disperazione.

Penso, che siffatta specie non provenga da lontano, l'unica forma di vita cosciente possibile in questo universo di galassie, magari una tra altre probabili. Credo, con tutta la legittimità del mondo, in altri possibili, o solamente probabili, forme di vita nell'ampio Cosmo, sprovviste della feroce competitività, dell'egoismo, l'aggressività ed altre similitudini attecchite nel genoma umano.

Effettivamente, a me non piace un mondo siffatto, il mio fastidio verso di Lui si trasforma in grida di rimprovero, e per tal motivo sono insofferente verso gli ignoranti.
Non pretendo "un mondo su misura", più bello alla mia vista, da pretenzioso egoista, bensì un mondo vivibile per tutti.

Che significa per tutti?

Benché sembri utopico, desidero un mondo pieno di saggezza e tolleranza.

Per finire con questa mia nenia, non mi resta che consigliare al Sig. homo sapiens: Per favore!, basta con i conflitti, guerre senza fine, massacri, dolore, processi truccati, pianti ed altre disgrazie. Affanniamoci, invece, per un cosmopolitismo totale.

A noi basterebbe una sola lingua, di un’unica specie, che felicemente battezzerei Homo sublimis, e in un solo paese: l’intiero pianeta Terra, naturalmente.

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