C'è intolleranza e intolleranza

Il razzismo contro Balotelli e quello verso uno studente con una maglia col volto del Cav.

Una professoressa ha umiliato senza pietà un ragazzo, facendolo denudare davanti ai compagni, solo perché indossava una felpa con stampata la faccia di Berlusconi

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Il razzismo contro Balotelli e quello verso uno studente con una maglia col volto del Cav.

C’è razzismo e razzismo; c’è intolleranza e intolleranza.

C’è un super milionario come Balotelli, da giorni -al centro dell’attenzione- perché fischiato dai tifosi di altre squadre, e si urla al razzismo e all’intransigenza.

Ma, siamo certi che tutti quegli ululati siano perché il Balo è nero e non perché rimane antipatico con il suo aizzare le folle avversarie?

Eppure gli stessi buuuuh venivano gridati a Ronaldo, A Van Basten, a Mattheus, a Paolo Rossi, a Rivera, a Nicola Berti e via dicendo.

Adesso tutto è razzismo, solo intolleranza e niente più.

Ora come ora, se volessimo far fuori una parte della tifoseria, basterebbe infiltrarsi nella curva nemica e fare buuuuh contro quel giapponese, venezuelano o brasiliano che sia; poi tanto sospenderebbero la partita e squalificherebbero il settore ululante.

Personalmente penso sia più identificabile quale razzismo puro ciò che è accaduto all'Istituto tecnico per geometri «Michelangelo Buonarroti» di Caserta, come riportato da ilgiornale.it ove una professoressa ha umiliato senza pietà un ragazzo, facendolo denudare davanti ai compagni, solo perché indossava una felpa con stampata la faccia di Berlusconi… e non di Pacciani o Hitler.

Dopo il deprecabile spogliarello gli ha ordinato in malo modo di girare l’indumento in modo da non scorgerne il volto, e in seguito gli ha vomitato addosso tutto il proprio disdegno e raccapriccio.

Ben sappiamo che le scuole, attraverso i manifesti e volantini, così come migliaia di t-shirt portate da grandi e meno grandi, sono piene delle raffigurazioni di Castro e il Che, quindi indossabilissime ognove; l’unica vietata e discriminata quella dell’odiato Cavaliere.

L’educatissima insegnate, ha continuato il suo personale show in classe investendo il giovane con una sequela di frasi a dir poco agghiaccianti, tipo: «Ti dovresti impiccare tu e Silvio Berlusconi» e « …vi ucciderei tutti e due».

La professoressa dai modi così aristocratici non è stata ancora sospesa, sebbene sottoposta a procedimento disciplinare, mentre i genitori dell’adolescente si sono rivolti all’autorità giudiziaria, poiché il ragazzo travolto dal panico non intende tornare in quella classe e ha deciso di cambiare scuola.

Si dice che l’iter giudiziario si completerà entro il 10giugno.

Questo per dire che non occorre essere solo neri, e chiamarsi Balotelli, per ricevere insulti e atteggiamenti razzisti, si può tranquillamente essere uno studente che porta innocentemente una maglietta con la faccia di… 

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    8 commenti per questo articolo

  • Inserito da Lorelay il 22/05/2013 13:38:39

    Concordo sulla sintesi a cui ci porta l'articolo. Dobbiamo prendere atto che ancora una volta il linguaggio viene manipolato per far strumentalizzare le idee delle masse, ed innescare una frattura che le tenga occupate a combattersi fra loro, al fine così dal distogliere l'attenzione da quello che veramente la classe dirigente compie. E' sempre la solita strategia millenaria: dividi et impera. L'umano è talmente stolto da non aver ancora imparato nei millenni che è proprio la sua stupidità e la facilità con cui si fa manipolare che legittima la classe dirigente, il potere, a fare della stessa massa quello che vuole, come se la massa fosse costituita da milioni di automi telecomandati. Per portare a termine questi orditi piani, il potere, ovvero l'1% della popolazione mondiale, ha sempre usato la comunicazione come mezzo strategico. Semplici parole estratte dal dizionario divengono armi di distruzione e manipolazione. Terrorismo, strage, mani pulite ... parole che prese a se stanti non avrebbero un significato distruttivo, ma se inquadrate e abbinate a determinati comportamenti ed epoche storiche, acquisiscono un sapore diverso e ovviamente, anche l'effetto voluto. Siamo nell'era del "razzismo", non perché effettivamente l'essere umano lo sia nuovamente diventato nella sua generalità, a parte alcune minoranze che costituiscono l'eccezione che conferma la regola, ma perché la parola razzismo suscita una sorta di repulsione in chi la pronuncia, e offesa in chi la riceve. Dunque in una guerra di tutti contro tutti quale miglior arma della parola razzista per suscitare indignazione e reazione? Fatto questo, il resto lo producono da soli gli umani, vedasi la maestra che umilia il bambino perché indossa una maglietta con una determinata immagine serigrafata. Talmente ossessionata quella maestra dal pensiero unico che le è stato indotto, da non accorgersi di quanto spregevole e vigliacco sia stato il suo gesto nei confronti di un essere indifeso, che invece lei avrebbe dovuto proteggere.

  • Inserito da Vanessa P. il 22/05/2013 13:36:14

    Di esempi come quello della "professoressa" ahimè...tanti e tanti da citare..è ignobile.. non professionale..ma ancora di più lo è il propagandare nelle scuole la propria appartenenza politica agli studenti, cercando di plasmare il loro giudizio personale e di indirizzarlo anche in maniera forzosa (per non attirarsi l'antipatia dell'insegnante) verso schieramenti opposti!! La politica non dovrebbe entrare nelle scuole...ma solo l'educazione, il rispetto, la cultura del sapere e ovviamente e coseguentemente la cultura dell'apprendere!! Un rapporto di scambio reciproco!! La questione Balotelli a mio modestissimo parere è scatenata per lo più dall'invidia che devasta l'anima e il cuore di chi vorrebbe essere nei panni del soggetto ingiustamente insultato...che trova come alibi la scusante del razzismo!! Quando cresceremo dico io....

  • Inserito da SABYDA il 22/05/2013 13:25:33

    Che dire..... un gran bel lavoro... ALTRO CHE SCELTE PEDAGOGICHE,questa professoressa forse nn sapeva nemmeno da che parte sta LA PAIDEIA, nell'accezione proprio antica del termine e studi fatti per il condividere per essere tutti uguali... nn lo chiamerei RAZZIsmo ma semplicemente perversione della mente, perche' un atteggiamento simile sa solamente di cio'.

  • Inserito da Loredana il 22/05/2013 12:43:28

    Un vero esempio, questa professoressa, che ha adottato in pieno il metodo montessoriano. Potremmo filmarla, mandarla su YouTube e spiegare che questa è la nuova scuola italiana, fucina di future menti aperte, brillanti, intelligenti, capaci di andare oltre le apparenze e le differenze. Applausi a scena aperta, signora professoressa: Lei sì che ha capito davvero cosa vuol dire insegnare e prendersi cura dei ragazzi.

  • Inserito da patrick il 22/05/2013 12:02:36

    povero bambino, già avere una famiglia che lo veste con simili magliette

  • Inserito da carolina il 22/05/2013 11:41:15

    Massimo, bellissimo articolo. Ora sono anche amica di Totalità, una rivista bellissima

  • Inserito da gabriele il 22/05/2013 11:38:06

    Non è razzismo ma IGNORANZA. Ignoranza sociale costruita a tavolino sempre e solo da quella becera e meschina Cultura che affonda le radici del Pensiero moderno, nel fanatismo religioso. I tre monoteismi, Ebraismo, islamismo e Cattolicesimo sono il vero cancro del Mondo. Le guerre sono frutto del fanatismo e dove c'è il fanatismo esistono gli occhi che VEDONO IL DIVERSO come nemico! Potremo ragionare dalla capocchia di spillo alla pagnotta di pane e tutto potremmo richiamarlo alla esistenza del Pensiero vigente! Non ci dobbiamo meravigliare che in classe ci possa essere la maglietta con l'effige di Marx e non quella di Berlusconi che a me farebbe ridere non arrabbiare. E' la forza della capacità tollerante - comprensione!

  • Inserito da michele il 22/05/2013 11:35:00

    ..noi calabresi siamo abituati a tutte le forme di razzismo.... non ci scandalizza più niente...

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