Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
’Italia è afflitta da problemi grandissimi e urgentissimi da risolvere; ora, come ora, la situazione può essere paragonata a quella della nave Costa Concordia un attimo prima dell’urto mortale con lo scoglio del Giglio.
Stiamo veramente rischiando il naufragio con la possibilità di mietere molte vite.
Quest’imbarcazione guidata da Letta, sta tentando di risolvere le vere, importanti, gigantesche falle che si stanno quotidianamente dilatando sempre più.
La povertà incombe come un iceberg, la disoccupazione sta attanagliando come nebbia fittissima la ripresa del lavoro, le piccole e medie imprese stanno chiudendo inghiottite da un gigantesco mostro marino formato da enormi tentacoli chiamati di volta in volta liberalizzazioni degli orari, aumenti dell’ iva, tassa di soggiorno, incremento della pressione fiscale e via dicendo; per non parlare del pagamento dei debiti arretrati della pubblica amministrazione, calcolati fra i 70 e 100 miliardi, paragonabile a un devastante maremoto.
E, poi, per completare tale raggiante e gaio quadretto c’è da portare a termine, quanto prima, questa indilazionabile e necessaria riforma della Giustizia, anch’essa equiparabile a una mefistofelica creatura marina che tutto travolge senza pietà.
Bene, con la sequela dei problemi, sopra esposti, da risolvere da “ieri”, il vice presidente PD della commissione Giustizia, Felice Casson, ha auspicato di abolire quanto prima la legge Cirielli ed eliminare l'istituto della prescrizione dopo il secondo grado di giudizio.
Ma che genialità, che intuito, che conoscenza del diritto, o forse solo astio verso qualcuno che già sentenziato in Appello, potrebbe rischiare l’invalidità del verdetto in cassazione?
Non si può, e non si deve, porre davanti alle esigenze primarie del Paese la rabbia e il rancore verso la singola persona solo perché appartenente al partito avversario; non si può metter in secondo piano il problema lacerante delle carceri, ove quotidianamente si contano suicidi portati a termine e altri evitati per poco; non si può posticipare l’intervento contro il femminicidio che sta aumentando in maniera spropositata.
No, egregio sig. Casson, le cose personali non devono prevaricare le questioni e i problemi collettivi che stanno dilaniando l’Italia, solo perché uno se la spassa con donnine di malaffare o è insopportabilmente ricco.
Se veramente fosse data precedenza a una simile riforma e, nel frattempo morissero altre persone per mancanza di lavoro o perché la piccola industria ha chiuso per debiti insostenibili, ci trasformeremmo una volta per tutte nella Costa Concordia, ma a questo punto, dopo l’impatto mortale.
Inserito da MONIA il 24/05/2013 13:43:31
Non mi meraviglierei tanto. Basti pensare che Marchionne e la FIAT (tanto per citarne una) continuano le delocalizzazioni e lo spostamento delle sedi fiscali all'estero e noi siamo l'unico paese al mondo dove le email di Casaleggio fanno più notizia della fuga della più grande Azienda nazionale, con la conseguente perdita di miliardi di € di tasse, e di migliaia di posti di lavoro. Non aggiungo altro.
Inserito da bea il 24/05/2013 13:41:55
razie per la recensione pungente e saggia della situazione attuale. Cosa aggiungere? Dove comincare a risolvere i problemi? Sicuramente Casson sbaglia con la Cirielli. Mi pare che il Governo guarda con impotenza attorno con gli occhi meta chiusi. Sono farisei? All'esterno/sopra parole che evaporano nell'incertezza, e sotto? ancora meno, se non l'incapacità ovunque. E così sta naufragando il Bel Paese, evviva Costa Concordia!
Inserito da Loredana il 24/05/2013 11:10:04
Mi ricordo questo nome, Felice Casson, perché andò a cozzare, ad un certo punto, contro Francesco Cossiga, credo per l'affare Gladio. Un'altra delle nostre cose (o cose nostre?) che non si è mai chiarita del tutto. Sembra che questo magistrato si specializzi nelle inchieste "strane", dalle angolature bizzarre. E ora che abbiamo qualche problemuccio di poco conto da risolvere (la corda che si sfilaccia man mano che caliamo giù nel baratro), l'eccellente magistrato si occupa della legge sulla prescrizione. Cosa dobbiamo ancora nasconderci, che non sia già più che evidente?
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