Ciclismo & Doping

Di Luca infetta il Giro d'Italia

Per salvare questo nobile sport occorre accantonare il buonismo e applicare la radiazione immediata

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Di Luca infetta il Giro d'Italia

Danilo Di Luca

Danilo Di Luca, il ciclista trovato positivo al doping durante l’attuale Giro d’Italia, appare alla vista del mondo intiero un vero e proprio dissennato, perché beccato, in precedenza, altre due volte.

Non si tratta del solito ragazzotto che vuol bruciare le tappe e arrivare alla fama per scorciatoie non propriamente legali, ma di un 37enne, riammesso al ciclismo nemmeno un mese fa e, quindi, consapevole che un’ennesima ricaduta sarebbe stata devastante per lui e la sua squadra, la Vini Fantini.

Si fa sorprendere da un controllo a sorpresa, qualche giorno prima del Giro, con il sangue avariato da sostanze proibite, come dire “voglio farmi del male da solo, sennò non sono contento”; come se uno di noi si presentasse a un check-in dell’aeroporto GFK imbottito di bombe a mano.

“ La coerenza è la virtù degli imbecilli”, diceva Prezzolini, e coerente nelle sue cazzate come questo ciclista credo proprio ce ne siano pochi al mondo.

Di Luca, atleta dal fisico maturo, porta il suo particolarissimo mattone al pensiero di Giuseppe Prezzolini.

Una storia sportiva la sua, corredata da inquietanti vicende, ma dove ancora una volta ha trionfato il dignitoso e celeberrimo detto: “tutti hanno diritto ad una seconda chance”. Nel ciclismo, però, lo abbiamo capito da anni è una teoria che non paga, a causa dei tantissimi deprecabili episodi del genere che si sono succeduti ciclicamente.

No, in questo sport è deleterio concedere altre possibilità, perché così facendo il ciclismo rischia di perdere, una volta per tutte, quella credibilità e rispetto dei valori che una disciplina sportiva deve avere radicati dentro.

Occorre passare alle maniere forti, alla radiazione immediata di fronte ad ogni doping riconosciuto tale, altrimenti i vari Di Luca della situazione ci ricascheranno sempre, perché è molto più facile vincere bluffando… 

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 25/05/2013 19:11:13

    Sono d'accordo per la radiazione per i ciclisti che fanno uso di doping. Occorre, però, che i controlli che si fanno per il ciclismo vengano fatti anche per gli altri sport. In questo sport negli ultimi anni si è fatta grande confusione, con controlli che non sempre hanno portato alla scoperta, vedi vicende Tour de France riferite a Lance Armstrong. Quanto al fascino del ciclismo, sono del parere che supera tutti gli altri sport: non per niente i vari Giri d'Italia e Tour sono stati seguiti dalle migliore firme del giornalismo italiano, sportive e non.

  • Inserito da SABYDA il 25/05/2013 13:30:02

    Sempre la solita storia...nn vogliamo metterci in testa che se nella vita nn si suda davvero e qui è proprio il caso di dirlo, poi appagano.... arrivare agli obiettivi con gli escamotage ormai è un vizio quasi praticabile da tutti perche' così si arriva diritti a quello che si vuole pur di nn sacrificare niente di noi.

  • Inserito da Loredana il 25/05/2013 11:19:16

    In fondo, lo capisco. Ha talmente sprezzo delle regole, intendo delle regole applicate in Italia, in qualunque ambito, che ha pensato bene di fare esattamente come gli pareva. E non è così che funziona in questo Paese? Qualcuno inventa delle regole, qualcun altro si sente superiore o le prende come burle, e se ne infischia altamente. E quando viene beccato? Intervengono i buonisti: ah, poverino. Ah, ma non voleva farlo. Ah, ma ci è stato costretto. Ah, ma è un ragazzo. Certamente. Mettiamoci una mano sul cuore nostro di pietra, o feroci aguzzini che vogliamo far rispettare regole fredde e ciniche, e lasciamo andare questo povero ragazzo abbattuto dal pentimento, che ha promesso che non lo farà più. E il ragazzo, in effetti, non lo farà più. Fino alla prossima volta, s'intende.

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