Schizzofrenie italiane

Per alcuni parlare di Femminicidio è svicolare dagli altri grandi problemi

Nel giro di poche ore siamo passati dall’Aula della Camera, vergognosamente quasi vuota di lunedì 27 maggio, all’approvazione con 545 sì alla Convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza sulle donne...

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Per alcuni parlare di Femminicidio è svicolare dagli altri grandi problemi

Nel giro di poche ore siamo passati dall’Aula della Camera, vergognosamente quasi vuota di lunedì 27 maggio, all’approvazione con 545 sì alla Convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza sulle donne, il femminicidio e la violenza tra le mura di casa, di ieri pomeriggio.

Guarda caso proprio nel giorno dei funerali di Fabiana, assassinata senza pietà da un novello conte Vlad di Valacchia, noto per impalare e bruciare le persone per divertimento, con più di venti coltellate seguite poi dal rogo maledetto.

Bene, un decisivo passo avanti è stato compiuto contro questa piaga mortale che anche in Italia si sta ampliando in maniera impressionante.

Fra quei 545 sì ci saranno stati certamente anche quelli dei parlamentari assenti, che vistisi presi di mira dal mondo intiero hanno optato per fare una capatina nell’emiciclo, magari non sapendo nemmeno su cosa vertesse quella votazione.

Di oggi, invece, la notizia della sentenza di un altro agghiacciante caso relativo a un marito che lasciato dalla moglie, perché continuamente picchiata e minacciata di morte, quasi un anno fa, entrò nel bar dove lavorava la donna e qui la accoltellò ben 15 volte all’addome e sul collo.

La 39enne resterà per alcuni giorni tra la vita e la morte, ma si salverà.

Ieri, il pestilenziale delinquente Francesco La Licata, è stato condannato a 7anni e8mesi di carcere con il rito abbreviato dal tribunale di Firenze.

Ancora una volta, guarda caso, il criminale di turno era affetto da bipolarismo e, quindi, la compassionevole giustizia italiana lo ha premiato con solo 7anni di reclusione e un risarcimento da dare alla ex moglie.

Per l’italica legge, ormai è risaputo da tempo, ciò che conta è il reato al patrimonio non all’individuo, quindi potranno essere create centinaia di Convenzioni contro il femminicidio e l’abuso domestico, ma  niente cambierà se dopo poco il reo di atti così ignobili e abietti sarà nuovamente alla luce del sole, continuando a perpetrare simili misfatti.

Mentre in Italia ci si mobilita per sconfiggere tale inammissibile e devastante nefandezza sulle donne stamane, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7, il noto autore televisivo Enrico Vaime mentre argomentava sull’Ilva ad un certo punto ha tenuto a precisare che “ …fanno respirare dei veleni alle persone, si muore e non si fa niente per fermarla…ci stanno avvelenando;  di che vuoi parlare, è chiaro che oggi molti svicolano e giustamente parlano della violenza sulle donne, di argomenti forti e drammatici ma qualcuno tenta di continuare a fare commenti sulla campagna elettorale… io trovo questo quasi offensivo”.

Ma come, parlare della violenza sulle donne è svicolare?

Solo, una parola dopo tanta imbecillità : vergogna!

Vergogna per ciò che sta accadendo alle donne in Italia, vergogna per chi vuol ridurre questo enorme problema a un semplice tergiversare su problemi ritenuti di minore importanza; vergogna a chi non ha pietà per tutte quelle vittime che ogni giorno si alzano dal letto, ma non sanno se arriveranno alla sera.

Ma non solo! Dico anche vergogna alla falsa e ipocrita retorica che vede il Paese di Fabiana, Corigliano Calabro, atteggiarsi  al totale sconcerto, affermando che l'evento è stato una cosa insolita e inaspettata. Ma per piacere!

È intollerabile quanto sopra perché la causa di questo orribile delitto, e di quelli passati  e di quelli a venire, altro non è che l’ attecchita cultura medievale e maschilista molto spesso portata avanti e approvata dall’intiero nucleo famigliare, nel borgo e nel resto del paese.

È indubbiamente impensabile credere che i paesani di Corigliano si sentano veramente sbalorditi, dal momento che tutti sapevano che l’assassino fosse un prepotente con il coltello sempre in tasca, già denunciato per aver rotto il naso a pugni alla giovane vittima, a causa di una morbosa gelosia.

Basti pensare alla madre di Fabiana, che appena visto il killer uscire dal pronto soccorso gli chiede “ Dove me l’hai buttata?”

Parole che, di per sé, fanno il paio con “ anche lui è una vittima”, dette sempre dalla madre e che fanno pensare alla figlia non più come a un essere umano, ma a un arnese qualsiasi di cui disfarsi nella spazzatura…

Quasi si dovesse, e fosse divenuta consuetudine, accettare il comportamento di un delinquente che ti maltratta e alla fine ti trucida la figlia… 

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    8 commenti per questo articolo

  • Inserito da Rosa il 29/05/2013 16:07:30

    Non c'è giustizia che possa equivalere la vita umana .Tutto questo non succederebbe se gli assassini avessero lo stesso trattamento .In questi casi niente pietà !!!

  • Inserito da VanessaP. il 29/05/2013 16:06:23

    Mi auspico con tutto il cuore che il suo lodevole esempio di amore per le donne inneschi una reazione a catena!!

  • Inserito da luisa il 29/05/2013 16:05:06

    il vuoto e oggi il pieno! Un tentativo di sanare un comportamento vergognoso, piuttosto usuale, dei nostri parlamentari. Una cosa ben fatta, comunque, dato che ci conduce all'approvazione della convenzione europea su una tipologia di reato, fino ad ora, quasi ignorata...quanto turpe.

  • Inserito da Vanessa P. il 29/05/2013 13:00:04

    Cosa altro si può aggiungere a questo grido di dolore, di rabbia, di vergogna, di delusione, di tristezza...a questo accorato appello!! la violenza è una malerba che non deve essere solo recisa ma sdradicata..non si può cioè ridurre una giusta pena attenendosi a perizie di parte atte solo a salvare il non salvabile, ma attenendosi solo all'ovvio punibile!! Questo è un argomento serio..grave che richiede serietà e una doverosa attenzione!! Quindi non posso che condividere il pensiero espresso da Massimo Melani.

  • Inserito da roberta il 29/05/2013 12:53:17

    Sono d'accordo con quanto scritto sulla falsa e ipocrita retorica che regna e che viene approvata dall'intero nucleo famigliare.La stessa reazione della madre fa pensare che anche lei abbia subito violenze.....Questo mi fa riflettere sui vari incesti che avvenivano e avvengono tuttora all'interno delle famiglie e che tutti tengono nascosti per la vergogna...........

  • Inserito da bea il 29/05/2013 12:40:04

    Approvare la Convenzione -uguale con quanti voti - è una cosa che non significa per sé che è legge. Non so se ci sarà veramente un "cambiamento" perché più importante è - a mio parere - la prevenzione, che non succedano questi omicidi/feminicidi che aumentano ogni giorno. Leggendo i giornali... No comment. Sono ormai segni di un degrado della società. Vediamo le sentenze, ben descritte nell'articolo... Il "dopo", i processi, le sentenze, saranno sempre la stessa cosa. Si dovrebbe agire PRIMA che significa un cambio mentale, della coscienza. MA COME???? Dovresti essere la grande voce per i diritti delle donne, Max!

  • Inserito da Loredana il 29/05/2013 12:18:45

    Come ho avuto occasione di dire più volte, se la vittima di violenza non è la propria moglie/madre/sorella/zia/nipote, è difficile prendersi a cuore il problema: questo mi sembra l'atteggiamento imperante di politici e anche di giornalisti. Guarda caso, uomini. Sulla frase della madre di Fabiana, "anche lui è una vittima", stendo un velo. Non pietoso, ma un velo che copra quella che sembra un insulto diretto alla propria figlia. Mi auguro che fosse talmente sconvolta da dire la prima cosa che le passava per la mente. Certo, possiamo anche attribuire un futuro significato di presagio sinistro...nel senso che quell'essere apparentemente umano diventerà a sua volta una vittima. La ruota gira per tutti, e quando va verso il basso, finisce per schiacciare.

  • Inserito da SABYDA il 29/05/2013 12:16:03

    Le parole nn hanno senso, tutto l'inchiostro per scrivere le migliaia nefandezze di chi compie questi reati nn basta e nn bastera'. Ci vogliamo mettere in testa che violenza sulle donne è aumentata perche' gli uomini nn sanno più stare al passo su situazioni che prima controllovano ad ampio spretto. Culturalmente parlando ormai siamo ad un punto che la donna fa tutto uguale all'uomo e quindi se nn sappiamo a livello per primo sociale far diminuire la rabbia che si instaura in ogni killer è tutto inutile... nn possono intervenire leggi sul dopo....ma prevenire... chiediamoci il perchè questo gran Femminicidio..... cosa sta realmente succedendo, e nn iniziamo a dare le colpe, ma che vengano fatti studi appositi e quindi prendere le precauzioni giuste e normali; ALTRIMENTI.... la situazione è gia' sfuggita di mano e nn è più sottocontrollo. Il problema va eliminato o curato a monte.

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