Il Bounty Killer e il Killer

Bonanni vuole inasprire le pene detentive per chi evade il fisco... mentre gli assassini escono di galera dopo poco

Aria da saloon, da «Wanted, vivo o morto» per chi è ricco e crea posti di lavoro....

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Bonanni vuole inasprire le pene detentive per chi evade il fisco... mentre gli assassini escono di galera dopo poco

L’Italia è diventata in quest’ultimi anni sempre più simile al set di un film della saga  Spaghetti Western, tanto in voga tra gli anni ’60 e ‘70.

C’è il bounty killer e il killer da contrastare spietatamente.

Il nostro Paese vede nelle persone ricche, o semplicemente benestanti, il nemico da abbattere, e lo urla ai quattro venti in maniera del tutto esplicita e diretta.

Il ricco è il L’Italia è diventata in quest’ultimi anni sempre più simile al set di un film della saga  Spaghetti Western, tanto in voga tra gli anni ’60 e ‘70.

C’è il bounty killer e il killer da contrastare spietatamente.

Il nostro Paese vede nelle persone ricche, o semplicemente benestanti, il nemico da abbattere, e lo urla ai quattro venti in maniera del tutto esplicita e diretta.

Il ricco è il “Wanted, vivo o morto” delle celeberrime locandine poste davanti ai saloon dei paesi di frontiera.

L’uomo importante solitamente fa schifo all’ennesima potenza, meno quando può far comodo, a tutti e sottolineo tutti!

E’ di dominio pubblico inveire contro questo o quel milionario con la solita scontata frase: “Quelle montagne di soldi le avrà fatte rubando…”

Se c’è un grande impresario edile è sicuramente diventato abbiente grazie alla distruttiva cementificazione dei nostri sobborghi urbani, dimenticandoci delle centinaia di posti di lavori che però ha procurato; non esiste imprenditore di grande importanza che non abbia avuto a che fare con le inflazionatissime mazzette, non ricordando, però, che è arrivato a quei livelli facendo la più dura e annientante gavetta che, molti dei nostri beneamati politici si sognano di aver mai fatto; chi è un celebrato stilista altri non è che un depravato evasore fiscale.

E allora che si fa? Si prende, ad esempio, Prada, Cavalli, o chi per loro, e si sbattono in galera, come consiglierebbe quel genio di Bonanni, segretario della Cisl, che vuole ad ogni costo aggravare le pene detentive per gli evasori.

Ieri, addirittura, un pubblico ministero ha sentenziato più di due anni e mezzo di carcere per Dolce e Gabbana, e senza ombra di dubbio avrà trovato qualche cavillo giuridico per avallare la sua richiesta.

Ottimo no? Che vi pare?

Rinchiudiamo nelle patrie carceri i due designer italiani, e la loro azienda consegniamola a qualche industriale, selezionato dal  Tribunale competente, magari uno che fino ad oggi era un produttore ortofrutticolo…

Ma sì, che ideona!… e dopo il lavoro chi lo garantisce a tutti quei dipendenti del gruppo?

Che domande, glielo assicura il PM o il giudice che ha concretizzato la richiesta.

In fondo quei Wanted, che cuciono e vestono i VIP internazionali e che portano tanti soldi in Italia, che valore morale vuoi che abbiano!

Però, in molti ci chiediamo se, forse, non sarebbe meglio, invece di sbattere in cella chi produce tanto lavoro e combatte la disoccupazione, avversare con durezza questo problema che da tempo immemore stravolge l’economia italiana, con la forzata restituzione del maltolto e una grossa penale aggiuntiva; ma il carcere per favore No!

Purtroppo in Italia, mandare dentro la gente, è divenuta una moda inquietante, basandosi, nel caso del reato fiscale, su una condotta tributaria in primis permessa, che diventa, poi, proibita se uno non possiede alcuna motivazione economica.

E’ iper-scontato che a trattare su detta motivazione c'è un magistrato, ormai avvezzo e propenso a quella cultura forcaiola di cui sopra.

E, quindi, la galera… mentre l’Italia, così facendo, diventa sempre più povera.


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    7 commenti per questo articolo

  • Inserito da angela il 30/05/2013 16:56:42

    grazie per aver trattato il tema con la mia stessa visuale , che continuo a trovare giusta , a chi è stato permesso se non consigliato e condiviso di raggirare fisco e di depredare noi, sempre gli stessi , la pena da comminare è la restituzione con gli interessi maturati del furto , in soldi lavori perduti e quanto altro. il carcere non ha senso soprattutto perchè , oltre la perdita di ulteriori posti di lavoro, non puoi svegliarti una mattina e dire fino a ieri lo potevamo fare , da oggi non lo fai più e vai dentro. nel bene e nel male ci vuole coerenza.

  • Inserito da bea il 30/05/2013 16:19:04

    ema caldo! L'evasione fiscale è un reato e dev'essere penalizzata, senza se e ma. Solo i poveri ricchi se la possono permettere, tutti gli altri cittadini, la popolazione attiva, gli impiegati, devono pagare le tasse anche senza se e ma. Ma mandare gli evasori in carceri è completamente sbagliato e esagerato proprio per i motivi descritti sopra.

  • Inserito da Sparviere il 30/05/2013 16:03:50

    Nel titolo originale c'era scritto "Bananni ...". Io non avrei corretto l'errore di battitura; ciò avrebbe reso molto meglio l'idea di ciò che è la nostra Republica.

  • Inserito da Rosa il 30/05/2013 15:03:43

    C'e tanta incoerenza da non stupirsi più di niente " Basta con questi giudici che non hanno fatto altro che peggiorare le situazioni .Salvatori della Patria ..

  • Inserito da Vanessa P. il 30/05/2013 13:23:32

    Il carcere è la condanna per i delinquenti evasori fiscali? non farebbe ridere neanche come "PESCE D'APRILE"!! mah...e per gli innocenti assassini mi domando? follia pura!! L'evasione fiscale una moda che piace a tutti e che non va mai fuori moda..sempre attualissima!!e allora fatela pagare a caro prezzo questa moda con gli interessi..e che interessi. Alla fine qualcuno farà marcia indietro e questi cari interessi preferirà destinarli ad altri fini..magari più produttivi!! ma non intrappoliamo nella tagliola il MADE IN ITALY, e tutti coloro nel BACKSTAGE contribuiscono a renderlo una risorsa per molti come ben dice Massimo Melani.

  • Inserito da Loredana il 30/05/2013 12:50:09

    ...due anni e mezzo di carcere per Dolce e Gabbana? Solo?! Sono allibita. E la gogna? Quando li esporremo in ginocchio nella pubblica piazza, con mani e colli rinchiusi nell'apposito attrezzo, e li bersaglieremo con frutta e verdura, magari marcia? OH, ma certo che stiamo andando allo sfascio! Siamo troppo teneri con questi orrendi criminali! E poi, perché dobbiamo preoccuparci del destino della loro azienda e dei loro dipendenti? Non è ovvio che il magistrato che si è occupato dell'intera vicenda si preoccuperà di dar loro un pezzo di pane tutti i giorni, e via, pedalare? Al massimo, si chiuderà l'azienda, chissà cosa sarà mai. Non è certo una gran perdita, nel panorama di questo Paese così ricco, forte, sereno, e soprattutto non inginocchiato ad aspettare l'ossicino scarno dall'Europa...stiamo diventando più poveri, sì. E anche più miserabili di spirito. :-(

  • Inserito da Francesco Mantegna il 30/05/2013 12:04:53

    Quanto hanno guadagnato e quanto guadagnano questi tribuni del sindacalismo (politico) italiano, che nel nome dei lavoratori utilizzano strutture, privilegi e benefit a carico dei cittadini? Non hanno ancora capito che la festa è finita, perché il fuggi fuggi delle imprese, i fallimenti ed uno Stato opprimente, vessatore e primo evasore dei propri doveri, manderà tutto in fumo. Questo sindacalismo da birreria, nel quale si vedono leader che dopo il camuffato impegno politico, si candidano a fine corsa nei partiti di appartenenza, continuando a vivere di privilegi, dovrebbe essere reciso come un ramo secco. Ma siamo in Italia, il paese del bengodi per fannulloni, sindacalisti di maniera, politici dilettanti, ministri congolesi che vogliono aprire le porte ai clandestini e quaquaraquà.

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