Per i fiorentini: se lo consci lo eviti

La strategia di Matteo Renzi; sedurre per abbandonare gli elettori di centrodestra

E’ abbastanza chiaro che il Sindaco fiorentino stia usando la sua “piacioneria” anglosassone per attirarsi moine e consensi

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La strategia di Matteo Renzi; sedurre per abbandonare gli elettori di centrodestra

Molti fiorentini addebitano a Matteo Renzi una notevole accelerazione di decadenza della città da quando lui è diventato Sindaco.

Un declino di tali dimensioni da lasciare allibiti.

Dicono abbia ampliato a profusione le aree pedonali realizzando così zone franche per lo spaccio, la prostituzione, gli stordimenti da sbronze e risse continue e con feriti.

Insomma Firenze sembra diventata una specie d’immondezzaio con vie piene di cocci di bottiglie, lattine di birra e con enormi buche per mancanza di manutenzione.

Quindi, si domandano in molti, se questo arriverà a governare il paese cosa mai potrà combinare. Se lo consci lo eviti.

Ma, molti stanno dimenticando che Renzi è a Firenze, ma con la mente altrove, e quindi strade sconnesse, sporcizia nel centro città, immigrazione a profusione e altre beghe cittadine non lo sfiorano nemmeno.

Nei giorni scorsi lo abbiamo definito uno che poco ha a che vedere con la parola coerenza di opinioni, e lo abbiamo avvicinato a Beppe Grillo.

Lo avevamo accusato, di essere un perfetto guastatore del governo Letta, oggi aggiungiamo del governo Letta-Alfano, affini per carta d’identità, ma pericolosamente primi attori in una scena, quella politica, in cui gli stanno sottraendo tempo e prestigio.

C’è da dire, dei due sopra menzionati, che Renzi è notevolmente più furbo, attirando simpatie ormai da tempo anche dalla sponda della destra e, anzi, molti lo vorrebbero volentieri quale sostituto di Berlusconi.

Ma, come detto sopra, questa sua furbizia e scaltrezza, di cui s’ammanta, è assolutamente da guardare con sospetto, mantenendo nei suoi confronti un atteggiamento prudente e di cautela assoluta.

E’ abbastanza chiaro che il Sindaco fiorentino stia usando la sua “piacioneria” anglosassone per attirarsi moine e consensi dal centrodestra così da crearsi, giorno dopo giorno, un elettorato decisamente più esteso, una specie di voti di scorta per il domani.

Praticamente, ammaliare gli elettori del centrodestra per allontanare i vecchi adepti della nomenklatura del PD, postquam utilizzare con prontezza i voti dell’elettorato rosso per togliersi di torno il centrodestra.

Ecco, questa è la strategia del Tony Blair di Rignano sull’Arno, ma che, per poterla portare

a termine, dovrà sperare, magari mettendoci del suo, che il Governo attuale cada e in fretta.

Gli aficionados parlamentari a lui devoti sono ancora pochi numericamente e, pertanto, l’assalto alla segreteria del PD reclama nuove alleanze interne che ancora non ci sono.

Per arrivare alla meta non gli rimane, a questo punto, che il Cavaliere venga condannato in via definitiva anche dalla cassazione il 19giugno e se il buondì si vede dal mattino, e l’atteggiamento dei giudici dovesse rimanere tale…

Matteo Renzi ha capito benissimo la questione, sapendo che l’imminente futuro del governo Letta è incatenato a doppia mandata a quella data, e per questo, azzardando sulla vittoria della magistratura… 

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    5 commenti per questo articolo

  • Inserito da LORELLA il 03/06/2013 18:06:35

    Matteo Renzi punta ad un partito suo, raccogliendo i dissidenti sia di dx che di sx.

  • Inserito da Vanessa P. il 03/06/2013 16:00:24

    E' facile restare ammaliati da una persona carismatica come Renzi che si pone alla portata di tutti..e lui come tanti altri parla, parla e ancora parla...Renzi riporta Firenze agli antichi splendori!!

  • Inserito da SABYDA il 03/06/2013 13:38:56

    Siamo sempre alle solite.... o che ci sia Renzi o qualche altro, quando assaggiano il potere perdono di vista nn solo la loro città ma tutto cio' che li circonda. Le persone che ormai fanno il proprio dovere sono rimaste in poche in tutta Italia, nn si fa altro che parlare di scandali di qua e scandali di la' e intanto le famiglie con ragazzi a carico devono ritenersi fortunati se lavorano dieci ore al giorno e ne guadagnano per sei ..... va tutto bene ..... va tutto bene... bravi... un elogio particolare a CHI LAVORA.......................................... a dire chiacchiere e a farle.... sono in troppi in ITALIA....

  • Inserito da claudio il 03/06/2013 11:47:08

    è un quà quà rà quà!!

  • Inserito da amerigo rutigliano officina sociale il 03/06/2013 11:01:18

    E Matteo Renzi ? Ha senso domandare perché nessuno di quelli che lui ha trattato come deficienti lo ha chiamato? Delusi i suoi tifosi, delusi i suoi giornali di riferimento - tutti, forse il primo cittadino di Firenze fa vendere copie, chissà - si consola con un'imitazione di Fonzie. Un po' pochino. Intanto il Pd riprende fiato, riconquista città, si è svegliato dal coma successivo alle elezioni politiche e al flop istituzionale. Ha di nuovo un'intesa con la sinistra di Vendola, si batte per i diritti civili e la sua presenza limita le ambizioni dei grillini che a livello locale chi li conosce li evita. E' presto per gridare al successo, ma almeno si può dire che Epifani porta fortuna: il suo volto, in tutti i tg, rassicura. Scalare il partito, sfidare il congresso di fine anno? Anche questo combattimento non interessa Renzi. Lui vuole il governo, da solo (dov'è la sua squadra?), senza trattare con nessuno. Al massimo, dopo Maria De Filippi e Alfonso Signorini, forse immagina di stringere un'alleanza con quelli di "X Factor" per la conquista di Palazzo Chigi. Vuole tutto o niente. E gli altri gli fanno tutti schifo, lui sa tutto e va forte nei sondaggi. Rappresenta benissimo la sua generazione, trentenni un po' saccenti capaci solo di dire che noi vecchi dobbiamo levarci di torno. Forse parla a quei ragazzi viziati che vediamo nelle nostre città, quelli che passano dal pub alla birretta, dall'aperitivo direttamente al dopocena con i nostri soldini sudati. Parlano della crisi e attribuiscono tutte le colpe ai genitori e alla politica (darsi da fare di più?), mentre non votano e non si impegnano nemmeno se li implori. Noi, per dire, alla loro età, di giorno lavoravamo e di sera ci bruciavamo gli occhi sui libri (credo di non avere visto mai un amico passare la notte davanti ad una fontana con lo sguardo perso, come si fa ora in città senza che nessun sociologo alzi il sopracciglio). La crisi c'era anche allora e le Fiat si arrugginivano nei depositi come oggi, avevamo tante colpe, troppa politica, troppa violenza, ma mai ci siamo permessi di sprecare tempo con alcol e notti bianche ammucchiati al Pigneto, a Trastevere o a piazza degli Zingari. Noi volevamo crescere, essere responsabili, acchiappare tutto con le nostre forze. Noi eravamo molto diversi, per fortuna.

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