Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
«Ogni magistrato sia consapevole della portata degli effetti, talora assai rilevanti, che un suo atto può produrre».
Così Napolitano si è rivolto al mondo dei giudici riassumendo la loro importante figura con tre semplici, ma difficili da realizzare, parole: «autonomia, equità, ponderazione».
Questi vocaboli, sono stati più che sufficienti al Capo dello Stato per precisare le qualità del vero paladino della giustizia.
Mai e poi mai oltrepassare il confine di questi innegabili poteri, guai tramutarsi in giudici showman: «Il Csm è un organo non di mera autodifesa, ma di autogoverno», ha tenuto a precisare Napolitano, e da ciò ne deriva che i magistrati devono anche accettarne le punizioni burocratiche.
Guai mescolare giustizia e politica come da tempo è uso fare nel nostro Paese.
Adesso occorre dire basta all’arrembante assalto dei magistrati attori, che si tolgono e mettono la toga a loro piacimento, a seconda del consenso politico ottenuto; ora devono, compatti, rientrare nel loro primitivo status.
In altre parole, evitate il richiamo della sirena politica che ammalia e fa vedere la realtà in modo diverso, mentre invece c’è bisogno di gestori della giustizia seri ed equidistanti perché non viviamo nell’Isola che non c’è, ma in un contesto molto accalorato chiamato Italia.
Pertanto, la forza del magistrato non è quella di fare politica ma, parole di Napolitano di espletare: «l'impegno e la qualità nell'esercizio di un ruolo così peculiare».
Cos’ha voluto significare il Presidente della Repubblica con tale monito: semplicemente che la magistratura deve finalmente accettare la sua riforma, urgentemente necessaria e che il Paese, mai come in questo delicatissimo momento, ha l’esigenza di punti di orientamento solidi e di un funzionale e irreprensibile rapporto tra i poteri dello Stato.
Tutti gli italiani vogliono che sia fatta una riforma della giustizia che possa impedire del tutto, come sta avvenendo in questo periodo, le oltre 9000 richieste di risarcimento per ingiusta detenzione, che volente o nolente paga il cittadino italiano; la lunghezza ingiustificata dei procedimenti italiani che ha già portato a più di 43 mila ricorsi.
E soprattutto non vogliamo più leggere questi titoli sui giornali:
Assolto per non aver commesso il fatto. Dopo 23 anni;
Un anno in carcere senza colpa solo perché nipote di un boss mafioso;
Traffico di cocaina, giovane assolto dopo più di un anno, ha perso anche il lavoro
Arrestato per rapina mai avvenuta: ora il processo e l’assoluzione;
Innocente, si fa tre anni e mezzo di carcere. E l’assoluzione arriva 7 anni dopo il furto;
Delitto “delle briciole”, morì un panettiere. Assolto dopo quattro anni in carcere;
“Rapinatore, sequestratore, schiavista”. Ma lui era innocente;
“Io, vittima di un errore giudiziario, vivo con un’ombra che non mi abbandona mai”;
Il sindaco e i 3750 giorni per avere giustizia;
Gli nascondono polvere bianca nell’auto, parrucchiere passa 26 giorni in carcere;
Era al bar a lavorare, altro che rubare: con quella banda di truffatori non c’entra;
Dalla divisa al carcere. Assolto dopo 10 anni di calvario giudiziario;
Cinquemila euro a Matteo Brigandì per l’ingiusta detenzione;
In prigione per nove mesi senza colpa: riceverà 67 mila euro;
Una vita rovinata dall’accusa di riciclaggio;
Quella tentata estorsione mai commessa.
E potremmo proseguire per altre 100pagine se continuassimo a leggere quanto riportato da errorigiudiziari.com, ma a noi basta quanto dichiarato ieri dal nostro Presidente, a noi basta avere, finalmente, una giustizia giusta!
Inserito da SABYDA il 12/06/2013 12:58:13
I TRE VOCABOLI DETTATI da Napolitano è vero esauriscono tutto cio' che dovrebbe essere fatto, ma d'altronde è anche vero che sono le parole che richiedono anche se nn siamo dei magistrati, ma sono quelle che dovrebbero portare avanti affari sociali e economici del nostro paese, "efficienza, chiarezza e trasparenza".Auspicabili ma alquanto impossibili a volte e specialmente in un mare dove le reti si sono aggrappate a rocce inesistenti.
Inserito da bea il 12/06/2013 12:28:01
Argomentazione precisa, chiara e comprensibile - cosa aggiungere? Napolitano ha espresso cosa dovrebbe essere lo status normale della magistratura. Spero che i magistrati l'hanno ascoltato e capito bene e vi tireranno le consequenze. E' ora già da lungo fare una riforma della giustizia, ma la vogliono anche certi politici? Temo che sarà un nodo gordiano, e si chiede se si riuscirà a tagliarlo ed finalmente arrivare ad una giustizia giusta?
Inserito da Loredana il 12/06/2013 11:08:51
E' sufficiente questo stralcio della lista degli orrori per rabbrividire e rinnovare le preghiere di non aver mai e poi mai a che fare con la giustizia da Azzeccagarbugli del nostro Paese. Vediamo, nel frattempo, quanto tempo ci mettono i magistrati a ignorare bellamente le parole del Capo dello Stato (che dovrebbe anche essere il loro Capo, visto che è pure Presidente del CSM, mi ricordo male?)...sono pessimista, a riguardo, sì. Secondo me, non hanno minimamente ascoltato una sola parola.
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