Editoriale

Non sanno cambiare: vogliono rifare la destra con i soliti noti che hanno miserevolmente fallito

Non hanno capito niente, sono impermeabili alla critica e al giudizio e ora propongono Tremonti, quello che dichiarava che con la cultura non si mangia!

Domenico Del Nero

di Domenico Del Nero

rfani di tutte le destre, consolatevi. La sconfitta di Alemanno a Roma sarà l’ultimo capitolo di una débâcle destinata a trasformarsi in alba di gloria. Insomma dopo Roncisvalle, ci sarà la Lepanto della destra nostrana.  Infatti  La Russa s’è desto: come annuncia la stampa, l’ex ministro della difesa organizzerà sabato e domenica una convention a Milano a cui parteciperà come ospite d’onore Giulio Tremonti.  Il nuovo progetto, spiega il novello vate della rivoluzione conservatrice, “riparte dalle tesi di Fiuggi” e si rifà “al modello culturale del pensiero italiano interpretato oggi da Marcello Veneziani, e ieri da Papini, Prezzolini e D’Annunzio.” A cotanto splendore fa da controcanto Andrea Ronchi: il progetto mira a intercettare l’elettorato moderato e cattolico che, deluso da Grillo, non intercettato dal centrodestra, finisce per guardare a Renzi [1]

Forse La Russa e Ronchi, dall’alto della loro profonda preparazione culturale, ci spiegheranno un giorno le segrete corrispondenze, degne davvero di Baudelaire,   tra d’Annunzio e i cattolici.  In attesa di tali illuminazioni, non può non lasciare davvero folgorati la notizia di una “cosa nera” alla quale starebbero pensando, oltre al divo Ignazio, anche Gasparri, Storace e il fresco di trombatura ma ancor vispo Alemanno. Insomma: tutti assieme appassionatamente, dopo anni di veleni, diffidenze, rancori e divisioni torna il sereno grazie al bel volto di Giorgia Meloni, che dovrebbe essere  il nuovo uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare. E cotanta novella  invincibile armada  (o armata Brancaleone?) avrebbe scelto di ripartire da Fiuggi: altro che vascello allora, una zattera  della Medusa!

Ci sarebbe da ridere, da scrollare la testa a da cambiare canale: per questa operazione di lifting, se proprio vogliamo trovarle ascendenze letterarie, si dovrebbe ricorrere alla celebre vecchia signora  “coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca  e poi tutta goffamente imbellettata e parata di abiti giovanili” di pirandelliana memoria. Altro che D’Annunzio!  E a proposito di Veneziani:  forse questi signori non hanno visto, o hanno finto di non vedere, quel che ha scritto sul Giornale: “Intanto chi viene da destra abbia il coraggio di fare un bilancio impietoso di questi anni. È stata al potere ma cosa ha lasciato per la destra, per le città, per l'Italia? Un pugno di mosche più qualche zanzara. Riparta da zero, con volti nuovi, teste capaci e cuori intrepidi. Se ci sono. “ [2]

C’è peraltro da dire che Veneziani si è purtroppo dimostrato, almeno sino a oggi, molto più capace di fare diagnosi che di trarne le conseguenze e cercare magari di offrire stimoli concreti all’azione.  Ma comunque sia, almeno l’analisi è tanto implacabile quanto esatta. Ed è semplicemente paradossale che proprio chi ha portato la Destra Italiana sul baratro del nulla più assoluto pretenda oggi di rialzarne le sorti.

Una considerazione semplicissima; quale azienda si affiderebbe, per un disperato tentativo di risollevarsi, a quei manager che l’hanno portata sull’orlo del fallimento? Tutti questi signori, nessuno escluso,  hanno chi più chi meno contribuito a distruggere un patrimonio di idee, di militanza, di comunità.   Non si tratta infatti di una classe dirigente che semplicemente ha sbagliato; uno sbaglio, una sconfitta, si potrebbero ancora perdonare. Ma quello che fa più effetto è che per alcuni di loro, che avevano resistito alla ghettizzazione, allo scontro fisico, alla minaccia di un avversario infinitamente più forte, l’abbraccio col potere è stato esiziale. Proprio nel momento in cui avrebbero dovuto tirar fuori il meglio della militanza “missina”, hanno vergognosamente ceduto a un nemico certo più seducente e infinitamente più pericoloso: il politically correct, il sorriso ministeriale, l’arroganza del potere per cui ci si crede in diritto di non dover giustificare nulla a nessuno, quasi si fosse monarchi di diritto divino (i quali, peraltro,  assolvevano spesso infinitamente  meglio il loro compito degli omiciattoli plebei che li  hanno sostituiti) e non invece persone che dovevano rendere conto ai loro elettori.

E non solo a loro: i vari Alemanno, La Russa, etc. hanno forse dimenticato che dietro le loro scintillanti carriere c’era il sacrificio di tanti militanti che hanno rinunciato a sicurezze lavorative, incolumità personale, affetti familiari per consentire loro di arrivare dove sono stati comodamente alloggiati per anni: per cambiare il mondo, e non perché  il mondo cambiasse loro (anche se forse, in almeno molti casi, c’era ben poco da cambiare).  La cosa assurda e paradossale è che Fiuggi è venuta fuori non da una sconfitta, ma da un trionfo di quello che allora era il MSI – DN: ambiente politico e umano composito, pasticciato e pasticcione quanto si vuole, ambiguo pure per taluni aspetti ma che conservava al suo interno energie davvero fresche e pulite, che con Alleanza Nazionale sono state invece soffocate e coartate per dare priorità assolute a chi veniva da altre esperienze, con tutto quanto ne è seguito. 

Fiuggi è stato l’inizio il principio della fine della Destra: e in fondo è giusto che determinati personaggi in disperata ricerca di un nuovo autore ripartano da lì.  “A volte si sono adeguati alla caricatura del berlusconismo, uniformandosi al suo lato peggiore. A volte hanno cercato di compiacere la sinistra, i poteri che contano, i media ostili. Senza peraltro riuscirci. Hanno avuto paura di spingersi troppo, di osare. Temevano di perdere il posto, ma l'hanno perso lo stesso, perdipiù  senza gloria e senza la gratitudine dei loro elettori di sempre”, chiosa implacabile Veneziani. E oggi più che mai occorre raccogliere il suo appello :  volti nuovi e cuori intrepidi, se ci sono. E certamente ci sono, ma non vanno ricercati tra quella banda pifferi e tamburi a cui si sono ridotti gli ex colonnelli di AN, ufficiali senza nemmeno l’ombra di un esercito, ragazzi invecchiati di una via Pàl da loro stessi trasformata in vicolo cieco, strada senza uscita.  Due le parole d’ordine: cultura e identità, le grandi rinnegate, avvilite e sbeffeggiate dalla “destra” di pappa e di governo. E allora di nuovo il domani potrà appartenere a noi, ma soprattutto ai nostri ragazzi.



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    8 commenti per questo articolo

  • Inserito da domenico del nero il 16/06/2013 20:09:06

    Caro Pietro,questa è la realtà. Dobbiamo capire che da questa gente non possiamo e non dobbiamo aspettarci nulla e cercare di smascherarla, sempre e a ogni occasione;alla faccia dei "buontemponi" che ci dicono di finirla. Finirla? Per quanto mi riguarda, ho appema iniziato ....

  • Inserito da pietro46 il 16/06/2013 14:44:27

    Il 13/6/finivo il mio commento con:""...staremo molto attenti che,stavolta che invece delle"pillole" non ci ri-appioppino le "supposte"degli ultimi 20 anni"".Il gallo non ha finito di cantare le tre solite volte e già Loro ci hanno fatto ricredere....Tremonti chi?...non cambieranno mai:questa è la regia della "premiata famiglia",sicuramente.Non vogliono capire che una cosa non possono toglierci:il diritto "dell'astenzione".

  • Inserito da domenico del nero il 15/06/2013 12:35:06

    Beh, da come risponde direi che anche lei potrebbe essere uno di questi. Sono quelle tante, troppe persone che hanno creduto senza nulla chiedere e che sono state spesso pure emarginate; giovani che ancora hanno ideali ... per esserci ci sono. il problema è per l'appunto come unirci e come agire

  • Inserito da Ninnonero il 15/06/2013 11:45:00

    Condivido in pieno, specialmente l'idea che l'inizio della discesa fu la svolta di Fiuggi laddove, invece, sarebbe bastato rimanere ciò che eravamo sempre stati: missini, nelle idee e nelle azioni. L'unico punto che mi lascia un po' perplesso è dove sostiene: "...volti nuovi e cuori intrepidi, se ci sono. E certamente ci sono..." Dove?

  • Inserito da pietro46 il 13/06/2013 23:21:38

    L'articolo di Libero(1) è giusto che rimanga a memoria ed è giusto"divulgarlo". E,a mio parere,ricordarsi che dall'esistente o da parte di esso bisogna ripartire. Dichiarazione della Meloni di oggi:"""Non è la Destra che è morta.Sono solo tramontati quei 'colonnelli' che hanno fatto finta di niente mentre la dx annaspava nell'acqua alta,come quelli che hanno preferito garantirsi una poltrona mentre tutti gli altri venivano falcidiati,o quelli che oggi sono rimasti disoccupati e s'interrogano sulla ricostruzione di AN.Se costoro avessero avuto pietà per il destino della Destra avrebbero reagito in tempi più ragionevoli"".Se le parole hanno un significato forse ha voluto dire no Ronchi,no Bocchino,No Urso no....Forse lo stesso Larussa(ma si tornerà finalmente ad un congresso ora che per sempre l'innominabile sarà sempre innominabile,o no?).E per Alemanno(ricordando sempre che è stato colui che già si era offerto con Alfano ed ai nuovi ministri del pdl,a Monti in quella famosa assemblea dove non furono "garantiti"della poltrona)che oggi aveva pietito..."Basta fare la guerra tra noi,ripartiamo insieme",ancora la Meloni ""Non significa che non si debba ragionare per rimettere insieme un mondo....Spetta ad un'ALTRA GENERAZIONE scrivere un nuovo capitolo di storia della Destra.Fratelli d'Italia si candida ad essere il punto di partenza di questa sfida(dico Io da zero nasce sempre zero da uno non può che esserci tutto il divenire)...con gli Uomini e le Donne che vorranno crederci ancora"".Finchè l'età ci aiuta abbiamo il dovere di riprovarci...certo,staremo molto attenti stavolta che invece delle "pillole"non ci ri-appioppino le "supposte" di questi ultimi 20 anni.

  • Inserito da romy il 13/06/2013 16:37:08

    ma la smetta ! non è nessun operazione di lifting. cercate di capirle bene le cose e non di mettere confusione

  • Inserito da Osso il 13/06/2013 15:03:28

    Articolo totalmente condivisibile, complimenti all'autore

  • Inserito da Dalmazio il 13/06/2013 13:19:59

    ECCELLENTE, Domenico, semplicemente ECCELLENTE!

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