Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Bersani scende di nuovo in campo e il mondo della destra sornionamente si sfrega le mani, in quanto senza di lui il PD ha vittoriosamente fatto suoi tutti i ballottaggi delle elezioni comunali.
Ma, il buon Pierluigi non ne vuol sapere e, rovinosamente, quasi fossimo di fronte ad un film visto e rivisto, si scaglia iterum contro la volpe della prateria Matteo Renzi.
E qui, ancora una volta, l’atteggiamento ipocrita di Bersani riemerge contro il comportamento da leader, o leaderismo che dir si voglia, una pseudo trappola per esautorare Renzi in vista del congresso PD.
E nel momento nel quale il Pdl sta dimostrando che senza il Cavaliere è ben poca cosa, attaccare l’unico esponente politico che sarebbe ben accetto anche dalla destra, è una presa di posizione alla Don Chisciotte, con la parte dei mulini a vento interpretata dalla rimanente nomenklatura di sinistra che ancora lo sostiene.
Il principe delle metafore, odia il leaderismo semplicemente perché lui non lo è mai stato, o meglio ancora, non è mai riuscito a diventare, soprattutto per la sua pochezza politica fatta di discorsi, tanti, e soluzioni ai problemi, pochissimi.
E, quindi, si scaglia contro uno che leader potrebbe esserlo a breve tempo, e giù allora parole piene di rabbia e astio.
Molto probabilmente, Bersani & Company, non sono tornati alla realtà dopo le batoste alle politiche di febbraio, perché il probo Pierluigi, assieme a coloro che ancora lo puntellano, non hanno ben memorizzato la situazione, e tutto questo è veramente imbarazzante.
Nonostante tutto non riescono a quantificare la misura della disfatta che è stata, da tutti, definita inestimabile.
Autolesionismo e limitata attitudine alla strategia politica, sono le cause da imputare all’ex segretario PD, il quale con il suo insensato programma ha riportato in auge il redivivo Berlusconi, un’apertura che non era assolutamente ipotizzabile e che avrà ripercussioni sull’immediato futuro.
Tutta questa sua ostinazione verso il Cavaliere prima, è il rancoroso accanimento verso Renzi, ora, dovrebbero far preoccupare, e non poco, tutta la dirigenza PD e allo stesso tempo caricare a mille il PDL.
Inserito da SABYDA il 13/06/2013 16:29:49
O autolesionismo e limitata attitudine strategia politica, il fatto è che nn ci sono nè vincitori nè vinti... come nelle battaglie di un tempo ... bisogna esplorare altri fronti, nn si possono parlare sempre dei soliti che vanno e vengono come fossero su una strada provinciale, è stato perso il sentiero figuriamoci ad andare su un'autostrada, e quindi quando di Berlusconi, quando di Bersani quando di Renzi mi sembrano le marionette infatti che si accavalcano su un palcoscenico.
Inserito da Monia il 13/06/2013 16:25:17
I Bersaniani sempre pronti ad impartire lezioni di "antiberlusconismo" e antifascismo agli altri, sono attualmente alleati di governo di gente come La Russa e la Mussolini. E ho detto tutto.
AMMINISTRATIVE 2019, IPOTESI PATTO PER FIRENZE? Se ne parla sottovoce, ma in molti ci sperano.
En Bien! La Francia alle urne... ma per andare dove?
L'Italia senza Renzi è un po' più seria ma molto più imbambolata, meglio che torni magari in dosi meno esagerate
Subito elezioni? Forse meglio di no. Spiegalo al centrodestra.
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