Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Collegio giudicante del processo Ruby il giorno della sentenza
E così è accaduto, Berlusconi è stato condannato nel processo Ruby, 7 anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il collegio giudicante composto da tre donne gli ha inflitto un anno in più di quelli richiesti dai pm.
Ovviamente si tratta di una condanna di primo grado, dunque non operativa, ma significativa sì.
I commenti alla sentenza ovviamente sono inutili, ne sentiremo a iosa da adesso ai prossimi giorni, come sempre in questi casi il circo dei commentatori abusivi e autorizzati si scatenerà nelle migliori e più lunghe performance.
Cari lettori una volta tanto permetteteci di sottrarci a questo inutile rito, noi non commenteremo la sentenza, non ci metteremo a fare superflue e vaghe ipotesi su scenari futuri probabili, possibili o fantastici riguardanti il governo, la sua tenuta, l’appoggio che il Pdl potrebbe togliergli o levargli.
Francamente le chiacchiere stanno diventando una insopportabile abitudine in questo paese, dove non si fa altro che parlare senza mai porre un rimedio, fare una riforma, cambiare quel che non funziona.
Lo sappiamo da tempo e da quando fu incarcerato Tortora ne abbiamo la certezza, la giustizia in questo paese non funziona, il potere e l’arbitrarietà di cui possono godere i magistrati è enorme e terribile, ma glielo consente la legge, e dunque?
E dunque cosa volete che non usino il potere che hanno, pensate davvero che i giudici siano dei santi illuminati e non delle persone comuni con le loro partigianerie e le loro passioni, idee giuste o sbagliate e anche difetti tremendi?
Certo, direte voi, ma non dovrebbero farsi influenzare da passioni, partigianerie, idee, non dovrebbero essere vittime dei tremendi difetti delle idiosincrasie, dei personalismi quando siedono sullo scranno più alto del tribunale; è vero ma chi glielo impedisce? La legge no, e allora perché stupirsi e protestare se oggi Berlusconi è stato condannato?
Stupiamoci e stupitevi piuttosto, che nessuno abbia voluto e saputo cambiare la legge, nonostante un referendum popolare che indicava la volontà della maggioranza degli italiani di cambiare il sistema attribuendo, per esempio, ai magistrati la responsabilità personale dei loro errori dei quali rispondere direttamente.
Perché il centrodestra, che da anni parla della necessità della riforma della giustizia, quando ha avuto i numeri per farlo, non ha proceduto a cambiare le cose applicando finalmente ad una legge il volere popolare emerso dal referendum voluto dai Radicali all’indomani del caso Tortora?
In 20 anni di permanenza in parlamento hanno proposto solo piccoli aggiustamenti, aggiustamenti alle leggi vigenti che troppo spesso hanno avuto il sapore di sistemazioni ad personam. Eppure nella penultima legislatura Berlusconi avrebbe avuto i numeri per cambiare il sistema, cambiarlo radicalmente, e a favore della giusta amministrazione della giustizia, a favore quindi di tutti gli italiani che, oltre le inevitabili polemiche, avrebbero poi capito che non si trattava di un favore fatto al cavaliere, ma ad ognuno di noi che inopinatamente potrebbe capitare nelle grinfie della magistratura.
Niente da fare, non è stato fatto niente, e ora è tardi per piangere sul latte versato e che nessuno ha mai pensato a raccogliere.
E adesso i magistrati potrebbero anche imputare di falsa testimonianza tutti i testimoni nel processo a favore di Berlusconi. E alé! si potrebbe ricominciare con nuovi processi e procedere a decimare l’entourage diretto o indiretto del cavaliere.
Ma ancora chiedo e vi chiedo, perché stupirsi?
Inserito da Loredana il 25/06/2013 09:01:46
...alla fine ce l'hanno fatta. Ora fuggirà anche lui? Fino alle ultime elezioni mi stupivo ancora di qualcosa, in politica. Dopo il flop immenso di Grillo e dei suoi accoliti, in politica non mi stupisco più di niente, poiché si tratterebbe solo di spreco di energia all'ennesima potenza. Per concludere, credo che la riforma della giustizia sia uno dei tanti unicorni che hanno preso residenza in questo Paese: tutti ne parlano, ma nessuno l'ha mai visto. In questo caso, nessuno vuole vederlo o fare qualcosa per vederlo.
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