Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
embra di leggere un martirologio. Da quando è esplosa la sentenza sul caso Ruby, c’è chi esulta e magari addirittura si sbronza, e chi invece fa fuori la riserva invernale di fazzoletti, con il rischio poi di trovarsi a secco se il tempo continua peggiorare.
Questa è l’Italia, un paese che sta affondando con il suo carico di vizi e peccati, palesi e nascosti: ma soprattutto per la sua incapacità assoluta e totale di guardare in faccia la realtà senza il velo di turno, sia esso ideologico, di bandiera o di … velina.
Perché nell’affaire Berlusconi c’è, a parer di chi scrive, da distinguere due aspetti. Sotto il profilo meramente giudiziario, anche a chi è digiuno di diritto la cosa appare come semplicemente abnorme in tutti i sensi della parola. Se infatti Berlusconi avesse realmente “consumato” il frutto proibito con la bella Ruby, che di sicuro non è precisamente una pudica verginella, resterebbe comunque il fatto incontestabile di una violazione del codice penale; ma la pena sarebbe quantomeno sproporzionata, soprattutto se si pensa ai trattamenti di favore avuti per “crimini” decisamente più efferati. Viene malignamente da chiedersi se si sarebbe usato tanto rigore nel caso di una violenza sessuale, perpetrata magari dal “povero” extracomunitario di turno, al quale sarebbero state riconosciute tutte le attenuanti generiche e specifiche del caso, sino a chiedersi se sì, insomma, la vittima in questione non poteva vestirsi in modo meno provocante o più semplicemente passare da un’altra parte. Se poi non ha “consumato” altro che la cena della serata, beh allora ogni commento è superfluo, purtroppo; anche se rimane comunque la storiella, francamente alquanto indigesta, della “nipotina di Mubarak”.
Insomma, che si sia trattato di una sentenza “politica” che ricorda non tanto il Medioevo, dove la giustizia imperiale e feudale funzionava molto meglio di quanto non si creda e si continui a raccontare, quanto i famosi e famigerati “comitati di salute pubblica” di giacobina memoria, credo siano in pochi a dubitarne, anche tra coloro che vedono il Cavaliere come il fumo negli occhi ma hanno conservato un qualcosa di simile, anche solo un surrogato, a un barlume di coscienza: come è innegabile che tutto questo sia gravissimo in una stato che nonostante tutto, e non si capisce davvero più perché, continua a definirsi di diritto. Forse, al posto del celebre simbolo della bilancia con la scritta la legge è uguale per tutti, sarebbe bene mettere nei tribunali italici un bel ceppo con la scure, con la scritta Vae Victis o simile.
Ma …
Tutto questo però non dovrebbe far dimenticare almeno due cose: una – qualcuno timidamente lo afferma – è la mancata riforma della giustizia, che però sicuramente è stata boicottata in tutti i modi possibili, anche se almeno in certi momenti il centro – destra avrebbe potuto avere la forza per imporla. L’altra però riguarda la persona stessa del Cavaliere.
Non si tratta di voler fare moralismi d’accatto o bigottismi di bassa sacrestia. La sfera sessuale appartiene, o meglio dovrebbe appartenere, alla dimensione privata della persona e se c’è se mai una cosa che francamente dà la nausea è l’esigenza che si sente di sbandierarla in continuazione: sembra che gli italiani non possano essere contenti se non sanno chi va a letto con chi. Più che della libertà sessuale, questa sembra l’epoca del guardone.
Ora, l’impressione è che Silvio Berlusconi sia andato molte volte a infilare la testa in un cappio d’argento. Vi sono stati grandi statisti che sono stati anche donnaioli impenitenti, senza che questo abbia disturbato più di tanto la loro carriera (anzi, a volte l’ha pure facilitata). Lo stesso Bill Clinton, che di certo grande statista non era, dopo “incidente” con la sua stagista che per poco non gli costò la Casa Bianca (e sicuramente un occhio nero da parte di Hillary) forse non avrà ritrovato l’innocenza della Prima Comunione, ma ebbe perlomeno il buon senso di mettersi tranquillo e di non dare nell’occhio … del ciclone.
Buon senso, perché di questo si tratta. Tutta quella corte di “nani e ballerine” costituiva infatti un sottobosco inquietante che offriva ai suoi avversari la manna dal cielo per criticarlo e attaccarlo. Ora da nessuna parte c’è scritto che un premier debba far vita monastica, ma avere un po’ prudenza sì. E a riprova di questo non si cita la Bibbia, ma un testo che di religioso o “moralistico” non ha proprio nulla, anzi è passato alla storia come il libro amorale per eccellenza: Il Principe di Machiavelli, in quel celebre capitolo XV dove si parla, per l’appunto, delle “qualità” che deve avere chi governa. Riguardo ai vizi, il Segretario Fiorentino dice che un principe deve guardarsi da quelli che possono mettere a repentaglio il suo potere e non esitare a darsi a quelli che lo possano invece consolidare; per quanto riguarda gli altri …. Beh, faccia lui, tanto sono politicamente ininfluenti.” _
Ora, non c’è nessun dubbio che l’Italia abbia ben altri problemi che non sapere con chi il proprio ex premier, tra l’altro ormai un po’ “stagionato”, abbia passato le proprie notti. Certo nessuno dovrebbe essere sopra la legge e si potrebbe anche dire che per qualcuno, malgrado i tempi di allegra pornomania in cui stiamo vivendo, un presidente del consiglio che passa il suo tempo tra escort e bisbocce non sia precisamente il massimo, specie in tempi di vacche non precisamente grasse: ma quest’ultima dovrebbe essere una valutazione da farsi nell’urna elettorale o in parlamento, non in un aula di tribunale; e per quanto riguarda la prima, forse si fa prima a dire chi è che in questo paese rispetta le leggi, per non entrare poi nel discorso sulla “equità” di tante norme e leggine. Ma su questo si sono già dette sin troppe cose, sin troppo condivisibili.
In realtà il sentimento più appropriato in questa situazione dovrebbe essere quello di una grande, profondissima pena. Per il nostro paese, anzitutto, ridotto a una democrazia da cenciai, con un classe politica che non solo è indegna del proprio ruolo, ma che si lascia tiranneggiare da tutta una serie di poteri che l’autorità politica dovrebbe controllare o quantomeno equilibrare, come quello economico e quello giudiziario. Sempre più “oligarchia” dunque, dove però i “pochi” non sono certo i migliori, anzi. E pena anche per Berlusconi, che non ha voluto o saputo cogliere una grossa occasione, che poteva essere il suo appuntamento con la storia. Si è invece accontentato della cronaca e neppure di quella migliore, pur avendo, probabilmente, il talento per poter aspirare a qualcosa di più. Peccato per lui, ma in definitiva anche – e soprattutto – per noi.
Inserito da pietro46 il 27/06/2013 00:07:24
Del Nero...tutto fin troppo condivisibile ,anche se un po' di "cattiveria"in più,da parte sua,non guasterebbe.Che c'è da dire in più sull'argomento?Solo fare un po di "gossip".Fine ingloriosa per uno come Berlusconi:niente più fascino sulle donne.Essere condannato da tre donne(4 con l'inquisitrice)è proprio quello che non avresti mai pensato potesse succederti nella vita.Questo è sessismo,però.Altro che ricorso per il 'giusto impedimento',gli avvocati avrebbero dovuto ricorrere pretendendo pari "sesso"giudicante.Sarebbe finita allo stesso modo con giudici maschi?L'approccio sul tema "gnocca"non sarebbe stato diverso con dei maschi rispetto alle donne?Speriamo che nel 2°tempo siano giudici maschi,per il suo bene.Cambio argomento.Ritorni un attimo al Suo editoriale di alcuni giorni fa:"Non sanno cambiare:vogliono rifare la dx con..."...non "risentono"per niente.Stasera al tg2(è ancora loro?)son riusciti a farsi pubblicità...c'erano anche i "non più garantiti"ma fino a ieri sicuri di essere "super garantiti":Gasparri e Matteoli(mai più AN,ricorda')...e con Ronchi e coloro che vogliono rifare AN(qualcuno prima o poi ,dico Io,dovrà pur spendere quel 'paccone' sostanzioso di euro rimasti del finanziamento,o no?).Che abbiano avuto sentore di non poter più far parte della prossima formazione""i carini""come si vocifera che si chiameranno i non più 'forza Italia'?Ma con quelle facce chi li prenderebbe per "carini"...anche se onestamente quelle dei PDL 'te li raccomando'.Per trent'anni e qualcuno anche qualcosa in più,sempre presenti al 27 del mese...ed ancora non gli basta.Buona serata prima che....
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