Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Nei momenti di disperazione e di follia
mi porto appresso mille maschere per nascondere
il dolore, che gode al sicuro dietro i miei occhi.
C'è un angolo buio e freddo
nella parte est della mia stanza,
mi parla e mi dice che le maschere servono a poco.
L’ angoscia è di casa nella mia anima e non se ne va via. Mai!
Vai via!- Le urlo nel buio, come se qualcuno fosse lì a farmi sentire
prigioniero di me stesso, nel labirinto mortale dell’infelicità
Inserito da Beatrice il 02/07/2013 15:06:23
Bisogna arrendersi a un'evidenza: ci sono persone malinconiche, che si portano appresso la malinconia senza poterla mai del tutto abbandonare per strada. Non sono persone tristi, sono anzi persone che sanno godere intensamente ogni emozione, ogni sentimento: sanno ridere come matti, sanno soffrire come matti. E già il termine "matto" dice tutto: indica un "mondo diverso". Che non è migliore o peggiore, è semplicemente diverso. E' un mondo che a volte è colpito da una luce accecante, a volte è ingoiato dal buio. Ma sempre è investito da forti sensazioni. Allora, per schermarle un pochino, per sopravvivere a queste correnti che sanno travolgere, si indossano maschere falsamente "normali", per dare agli altri ciò che si aspettano di vedere, e per dare a se stessi l'illusione di essere come gli altri. Perché la tristezza, la malinconia, l'infelicità, sono considerate negative. Dunque vanno mascherate, nascoste. E invece fanno parte dell'essere umano. Ci sono persone che camminano lievemente sulla vita, correndo senza pesi, senza pensare a cosa ci sia dietro l'angolo, senza eccessive riflessioni; e ce ne sono altre che raccolgono per strada tutti i sassi più belli, i fiori, le spine, borracce di acque cristalline e pure ampolle di lacrime...e pieni di questi carichi si dirigono dove le portano i pensieri. Non c'è niente di più bello che essere se stessi. Che accettarsi con tutti i propri carichi: alcuni si impara a lasciarli per strada, ma altri fanno parte di noi. Sono ricchezze infinite. Non bisogna obbligatoriamente mostrarsi sempre forti, felici, e sicuri di sé. Lo si comprende quando si capisce che siamo tutti, in modo variabile ma lo siamo tutti, un po' deboli, un po' infelici, e poco sicuri di noi stessi. E quando lo si capisce, si inizia a vedersi in un modo diverso, e a guardare anche gli altri in modo diverso, notando le loro infinite debolezze, spesso nascoste da altrettante maschere.
Inserito da SABYDA il 02/07/2013 13:12:43
L'angoscia ha trovato in te la sua casa, perche' hai mostrato una maschera dove eri sorridente, allora elle avida di far conoscere l'oscurita' nella mente delle persone, ha voluto intervenire in modo prorompente, ma tu togli la maschera dell'essere sorridente se nn lo sei, e mostra la tuo vero volto...quello che ti viene dal cuore qualunque esso sia, nn ti vergognare e soprattutto nn ti far giudicare dagli altri, solo così saremo noi stessi e la tristezza piano piano se ne andra' e nn alberghera' più nelle stanze buie...... perche' quelle nn saranno più buie ma inizieranno a vedere la luce.... quella luce offuscata da tanto tempo ormai........................
Inserito da ROBERTA il 02/07/2013 12:09:15
datemi una maschera e saprò essere me stesso., le maschere rivelano il vero volto delle persone, l' uomo è meno se stesso quando parla in prima persona dategli la maschera e si dirà la verità
Inserito da BEA il 02/07/2013 12:07:34
e siamo intesi? vorrei sapere i tuoi pensieri... ho letto la poesia, bellissima, triste. sai bene esprimere le tue sensazioni. distruggi le maschere, via, loro sono ila tua prigione, il buio di cui devi liberarti e lasciare FUORI la tua angoscia, parlando, quando puoi scrivere, sarai anche capace di parlare. parole che ti rilasciaranno, e ti daranno sollievo, ne sono sicura. solo per parlarne ci vuole coraggio... allora FORZA! a meno per è così. e sento sempre cadere un peso di roccie!
Inserito da roby il 02/07/2013 11:58:14
l'origine del sentimento profondo dell'infelicità ossia lo sviluppo di quella che si chiama sensibilità ordinariamente procede dalla mancanza o perdita delle GRANDI E VIVE ILLUSIONI.
Violetta Valéry ritorna nel suo tempo: una Traviata ottocentesca per il Maggio Musicale
Firenze: una Butterfly d'eccezione per il centenario pucciniano
Madama Butterfly tra Oriente e Occidente: Daniele Gatti legge il capolavoro di Puccini
Una favola che seduce e incanta: Cenerentola di Rossini trionfa al Maggio
Un lampo, un sogno, un gioco: Gioacchino Rossini, Manu Lalli e l'incanto di Cenerentola