Fisco strozzino

Lo Stato continua a strozzarci con le imposte, aumentata dell'1% la mora per il ritardato pagamento delle imposte

Siamo indifesi di fronte alle richieste di pagamento che arrivano anni a trent'anni dalla morte dell'interessato

di Simonetta  Bartolini

Lo Stato continua a strozzarci con le imposte, aumentata dell'1% la mora per il ritardato pagamento delle imposte

Siamo allo strozzinaggio autorizzato. Visto che il Paese se la cava bene, è praticamente fuori dalla crisi, l'occupazione riprende, i giovani hanno solo l'imbarazzo nello scegliere il lavoro che ritengono più adatto alle loro attese e gli anziani hanno pensioni tali da indurli a versarne parte in beneficenza. Poiché le case automobilistiche non sanno come fare a far fronte alle richieste di vetture di lusso e utilitarie, nonostante le fabbriche rimangano in attività 24 h su 24 e sia stata abolita la pausa agostana, mentre alberghi, ristoranti, centri benessere voli aerei e traghetti registrino il tutto esaurito; ecco che lo Stato ha deciso di incrementare gli introiti dovutigli per il ritardo nel pagamento delle cartelle esattoriali.

Così è stato deciso che dal 1 maggio appena trascorso gli interessi di mora passeranno, su base annua, dal 4,5504% al 5,2233%.

Ovviamente non lo sa quasi nessuno, la nuova norma ammazza-contribuente è passata nel silenzio e nell'indifferenza generale.

Cari lettori, non staremo a spiegarvi il complesso sistema di collegamento agli interessi bancari attivi che avrebbe determinato questo aumento, sappiate solo che, al contrario del quadro idilliaco con il quale abbiamo aperto, la notizia è purtroppo vera e la dobbiamo allo Sportello dei Diritti fondato da Giovanni d'Agata, che di segnalare le notizie altrimenti introvabili o ben nascoste, ha fatto la propria missione.

Impossibile sopportare oltre il peso della fiscalità che ci opprime in un momento così difficile, un peso reso ancora più intollerabile e persecutorio dall'accanimento che l'agenzia delle entrate tramite Equitalia sta esercitando sui cittadini andando a cercare nelle storie personali di ciascun contribuente, la multa non pagata dieci anni fa, (che ovviamente ormai è lievitata oltre ogni ragionevole cifra), e non basta una multa, perché quando un contribuente è stato preso di mira da Equitalia e dai suoi agenti rischia di essere bersagliato mensilmente da contestazioni risalenti a anni precedenti ovviamente incontestabili, visto che nessuno tiene le ricevute delle multe pagate risalenti a oltre cinque anni prima, per poterlo fare avremmo bisogno di archivi insostenibili.

E allora come dimostrare che quella multa noi l'abbiamo pagata? non si può, e per non avere grane si paga. Si paga e ancora si paga. A questo punto l'ufficio dei gabellieri di Equitalia ha capito che siete facile e docile preda e voi spenderete migliaia e migliaia di euro (ma siccome sono generosi ve li rateizzano rendendovi debitori perpetui) e vi continueranno ad arrivare cartelle su cartelle di supposte multe non pagate e voi continuerete a non poter dimostrare niente.

Pensate sia un paradosso? No cari amici, è la realtà. E vi racconto di un caso, uno dei tanti,  accaduto a Pistoia, dove un povero contribuente già travolto dalla richiesta di pagamento di svariate decine di migliaia di euro per multe non pagate (dicono a Equitalia), per occupazione di suolo pubblico risalente a 10 anni fa, e varie altre amenità (sic) simili, si è visto arrivare la richiesta di pagamento di oltre 2000 euro intestata al padre morto 30 anni fa.

Dunque il contribuente in oggetto viene chiamato a sanare una infrazione che si suppone sia stata commessa dal padre oltre trent'anni fa! E come potrà dimostrare che magari quella multa era stata già pagata dal padre a suo tempo? Non può, perché oltretutto la legge, almeno fino a qualche tempo fa, prevedeva si dovessero conservare le ricevute di pagamento solo (si fa per dire) per cinque anni, quindi è ragionevole pensare che il padre del povero contribuente – vittima dello strozzinaggio delle agenzie delle entrate per tramite di Equitalia – avesse a suo tempo pagato il dovuto e la documentazione del pagamento sia andata distrutta come  la legge prevedeva e permetteva dopo cinque anni dal saldo.

Ecco, cari lettori come funziona questo paese. Che vergogna!

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