Ma che farà alla fine il “piccione selvaggio”?

Matteo Renzi, il politico del «voglio tutto mi»

Intanto quel volpone di D’Alema, che sino a qualche giorno fa lo sosteneva apertamente, ora lo consiglia a non fare più la vittima e lo informa che non esiste nessun correntone...

di  

Ma che farà alla fine quel “piccione selvaggio” di Renzi?

Da che parte si butterà? O meglio, volerà?

Il Fonzi di Rignano sull’Arno, definito, in primis, il rottamatore, continua imperterrito a proclamare la sua partecipazione alla candidatura da segretario PD solo se saprà, in anticipo, le regole di reclutamento.

Ma non solo, più e più volte, ha tenuto a ribadire che auspicherebbe che il segretario fosse anche possibile candidarlo a Palazzo Chigi.

Poi ambirebbe affinché, fosse avverabile la concomitanza a Presidente della Repubblica; indi, eventualmente, un pensierino come Pontefice non sarebbe sgradito.

Per questo non c’è nulla da dire, è un’omino che vola basso, basso! Se,se!

Ed è qui che si dividono le strade con i vecchi nomi del partito.

Molti di loro fanno di tutto per indurlo a starsene “bonino e zittino”, scongiurando di partecipare alla battaglia per la segreteria, così da poter essere affrancato per correre ufficialmente per Palazzo Chigi.

Nel qual caso, Matteino, accettasse questi amorevoli consigli, con le primarie a ridosso delle elezioni, ce la potrebbe anche fare a vedere il suo nome a capo del PD.

Un tentativo, della nomenklatura, per mitigare i bollenti spiriti del sindaco fiorentino e, soprattutto, per non dividere ulteriormente il partito e non fiaccare, ancora di più, l’attuale governo.

Intanto quel volpone di D’Alema, che sino a qualche giorno fa sosteneva apertamente Renzi, ora lo consiglia a non fare più la vittima e lo informa che non esiste nessun “correntone” come paventato dal buon Matteino.

Ieri, a Roma, si sono riuniti tutti i grandi nomi del Partito Democratico, tutti tranne il “rottamattore”.

Chissà perché?!