Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
rutto affare il provincialismo, soprattutto quanto si applica al messaggio evangelico e all’universalismo della Chiesa di Roma. Lo abbiamo visto durante la visita di Papa Francesco a Lampedusa, subito diventata l’occasione per una lettura strumentale dell’evento: con gli ambienti di sinistra pronti a fare il tifo, fino al limite del ridicolo (tra tutti “il Manifesto” che titola “Santi subito” sopra una foto di immigrati che si intrattengono con Papa Francesco) e quelli di destra divisi tra l’imbarazzo e l’immancabile scivolone volgare, stile prendetevi gli immigrati in Vaticano.
L’idea di un Papa double face, buono a destra quanto afferma i valori della Tradizione contro il relativismo etico e a sinistra quando abbraccia gli immigrati, è semplicemente aberrante.
La dottrina del “sì sì no no”, a cui Papa Bergoglio, spesso si richiama, non permette facili scappatoie, imponendo adeguati sforzi interpretativi piuttosto che strumentalizzazioni, buone per avere qualche spazio televisivo, rinfocolando le polemiche tra chi coniuga immigrazione con accesso senza regole e chi invece, in cuor suo, vorrebbe mandare le cannoniere contro i barconi.
Il problema è oggettivamente più complicato. Esso tocca le ragioni stesse del nostro esistere. Fa emergere i limiti oggettivi di una globalizzazione che ha alimentato paure ed incertezze, portando gli uomini a rinchiudersi in se stessi, “dentro quelle bolle di sapone” evocate dal Papa. Rende palesi le debolezze strutturali di chi ha rinserrato l’identità ed i destini dei popoli sotto la cappa del benessere materiale, “rendendoli insensibili alle grida degli altri”. E dunque, nel contempo, pone al centro della riflessione i grandi temi dell’identità e dell’integrazione, delle appartenenze religiose, della povertà (delle sue ragioni e delle responsabilità per chi le ha provocate), del rapporto tra diversi, del pluralismo culturale.
E’ scontato che il Papa “risolva” questo coacervo di problemi nel Suo abbraccio pastorale e nell’esortazione all’accoglienza. Fa – passateci il termine – il Suo “mestiere”. Nessuno può rubarglielo o – ancor peggio – strumentalizzarlo, scivolando nel moralismo più ridicolo. Quanto il Papa fa, va però ben compreso e “metabolizzato”, evitando di cadere nelle facili semplificazioni di parte, in cui certa sinistra è storicamente molto abile a muoversi e certa destra è subito pronta a farsi invischiare, restandone vittima.
Inserito da nico il 12/07/2013 11:30:24
E' vero, la Chiesa è responsabile di tutto questo, non ci piove, e questa è una di quelle tante verità che prima o poi saltano fuori come ci ha detto Gesù; il quale ci ha pure preannunciato che la Chiesa sembrerà soccombere, venire distrutta definitivamente, ma le porte degli inferi non prevarranno su di lei. Il timone della barca lo tiene sempre stretto Lui, non dimentichiamolo. Gesù sta purificando anche la sua Chiesa, e ai suoi che si sono macchiati di tante schifezze quanto chiederà! Un santo ha detto: io sopporto la chiesa nel suo cammino di conversione come lei sopporta me nel mio. I santi ci hanno dato grande esempio di ubbidienza verso una Chiesa spesso malata che perseguita proprio i suoi santi. Ma proprio in questa ubbidienza la verità ha trionfato e Dio è stato glorificato in quei santi pazienti e ubbidienti nonostante tutto. Perchè riuscivano à sopportare le ingiustizie di questa madre? Perchè pregavano e si affidavano a Dio, perchè l'uomo da sè non può far nulla e lasciavano fare a Lui. Sante parole che se venissero ascoltate e messe in pratica....Per questo la mia domanda di fondo è: ma io credo in Dio? Perchè anche tutti quei politicanti che si definiscono cattolici, li vedessi 'na volta comportarsi da cristiani. E c'è una Chiesa all'interno della Chiesa che sta prevalendo per distruggere l'altra. Questo da sempre. E così laici e clero finiscono per schifare tutti. Bene, ma se uno ama Dio, ama la Chiesa alla quale Lui stesso ha dato vita col suo Sangue. Se io la disprezzo, disprezzo Lui. Quindi, se tante cose di lei mi addolorano, faccio l'unica cosa che posso: prego, mi affido a Gesù e cerco di vivere la sua parola. Non ci riesco sempre, cado, una, mille volte, ma sulla sua parola mi rialzo e vado avanti. E Lui mi ha sempre aiutato. Ma se non credessi in Dio, la mia vita, le mie scelte, sarebbero tutte un compromesso. Sono di indole onesta, pacifica, tranquilla, grazie a Dio, ma i miei valori sarabbero alla mercè del mondo, sballottati un pò di qua e un pò di la a seconda anche di come mi gira quel giorno. Ma se il metro che mi misura diventa Gesù, per davvero! addio compromessi, perchè Lui non si irride, come dice La Scrittura, e quel che dico, faccio, penso cominciano a conformarsi giorno dopo giorno sempre più a Lui. Di nuovo ritorna la mia domanda: ma io credo in Dio? Perchè tutti coloro che stanno come cecchini a controllare cosa fa o dice questo, quello, il Papa, cercando di piazzarlo a destra o sinistra, al centro, o già àll'inferno, se la faranno mai questa domanda? Questo Papa è solo agli inizi, ma sembra tosto. Quello che dice e fa non si può ingabbiare in pochi ambiti della vita. Perchè significherebbe volere un Dio privato, che rimane chiuso lì in un angolino, per quando pare a me e ho tempo...No! Ho sentito politici dire questo, che la religione deve essere un fatto privato e la Chiesa deve farsi i fatti suoi. Ma chi siamo noi, più di Dio? Lo escludiamo dalla nostra vita e lo rendiamo un "fatto" privato. Se il quotidiano non si impregna della Parola di Dio, non la mette in pratica, il mondo diventa un immondezzaio. Mi sembra che sia quello è successo. Il mio sogno sarebbe quello di vedere esposto il Santissimo prima di ogni riunione del parlamento o simili, con i nostri politici e noi tutti che rendiamo grazia a Dio e chiediamo il suo aiuto e il suo perdono perchè abbiamo combinato un gran casino. Come inizierebbero a cambiare le cose......Ma la mia domanda ritorna, ...ma io credo in Dio?....
Inserito da stefano o il 11/07/2013 14:59:46
La verità? La verità è che la Chiesa di Roma, dopo il Concilio Vaticano II (che comunque ha una valenza più che altro pastorale, per fortuna), non è neanche più definibile cattolica. La verità è che se l'attuale Chiesa pagasse per intero l'IMU (manca un miliardo) e non pagasse l'IRES dimezzata (altro miliardo) potrebbe "aiutare" i clandestini con i propri soldi, anziché con i soldi nostri... se proprio si vuole fare i "superman" della bontà... La verità è che la cancellazione delle varie culture e delle diversità, e quindi l'avvento della globalizzazione, è un effetto perverso proprio dell'azione della Chiesa Cattolica, che negli ultimi decenni è stata universalista, prefigurando un unico tipo di cittadino valido per tutto il mondo, una sorta di cittadino zingaro (con tutto il rispetto per gli zingari), a scapito delle varie culture di riferimento, operando lo sradicamento. La verità è che Africa e soprattutto Sud America, che non a caso sono continenti dove regna l'ignoranza, sono state distrutte culturalmente dalla Chiesa Cattolica, sono state depredate della cosa più importante: della loro anima. Per questo non si sono più riprese, e per questo avrebbero bisogno di essere aiutate in loco, e non con una dolciastra accoglienza dei transfughi, cosa questa che non risolve ma differisce soltanto il problema. La verità è che l'attuale pontefice dovrebbe fare il pontefice, concentrandosi soprattutto sui vari movimenti ecclesiali dove avviene la sistematica cancellazione dell'IO, e concentrandosi su quelle realtà dove gli abusi sessuali hanno segnato per sempre persone violentate, fisicamente o psichicamente. Bergoglio ha detto, agli esordi, di voler sburocratizzare la Chiesa, di snellirla. Ecco, faccia questo e parli di spiritualità. E ritornando all'articolo: non si tratta di regalare Bergoglio alla sinistra, si tratta di prendere atto di quella che è divenuta purtroppo la Chiesa attuale; non tutta, per carità, ma in buona parte non si può disconoscere che essa sta andando sempre più alla deriva, una deriva conformista e materiale, di "questo mondo" (anche per questo le chiese si sono svuotate).
Inserito da nico il 11/07/2013 12:45:41
Mi sembra che il Papa stia facendo bene il propio "mestiere", anche se di mestiere non si tratta, come ha detto lui stesso riferendosi al sacerdozio durante un'omelia. Non si tratta di auto-collocazione fra i buoni di coloro che ci propinano questi sermoni, mentre tutti gli altri sono cattivi. La verità è la verità, spesso fa male, ma va detta, perchè come ci ha detto Gesù nel Vàngelo prima o poi salta fuori e ugualmente ci ha detto di non essere venuto per portare la pace, ma la divisione, padre contro figlio, fratello contro sorella ecc. Perchè? Proprio perchè la verità, quando decidi di seguirla, per davvero, ti porta contro corrente e ti ritrovi gli altri contro. E allora ecco, che quando qualcuno, in questo caso il Papa dice come stanno le cose, tutti a storcere il naso o applaudire a seconda di come ci pare, pronti a far montare su il nostro orgoglio se ci sentiamo punti sul vivo. Non è negando che ce ne strafreghiamo degli ultimi che la nostra serenita già tanto minata dalla crisi economica sarà meno stressata. Se siamo arrivati fino a qui è colpa nostra, che abbiamo messo il dio denaro-potere-successo al posto del vero Dio. E ci risentiamo se qualcuno ce lo viene a dire. E' vero che Gesù non è venuto per giudicare, ma per guarire i "malati", ma non dimentichiamo l'episodio del tempio, dove Lui caccia i mercanti. Se Gesù è Misericordia, Dio è Giustizia, e c'è tanto bisogno di pulizia dal nuovo tempio di Dio che è il cuore dell'uomo, da quando Gesù, con l'Eucarestia l'ha eletto suo tabernacolo vivente. Quindi il Papa fa assolutamente bene a ricordarci che abbiamo globalizzato tutto, compresa l'indifferenza e il menefreghismo, perchè ci sta dicendo di cosa sta morendo il nostro cuore e ci scuote, perchè ci svegliamo. In ultimo, Gesù sapeva benissimo che ci sarebbe stata la Chiesa, con la sua casta sacerdotale, l'ha predetto a Pietro ed ha istituito il sacerdozio Lui stesso durante l'ultima cena. Sapeva pure che Pietro l'avrebbe rinnegato, Giuda tradito, simbolo di tutti i futuri traditori tra i suoi, ma è andato avanti. Ora più che mai la Chiesa ha bisogno di purificazione, ma la Chiesa siamo anche tutti noi battezzati. Se siamo il corpo mistico di Cristo, siamo tutti collegati. Che fa la nostra testa quando ci fa male una gamba, decide di targliarsela e la spregia? O forse non decide di far qualcosa per curarsela? Se i miei superiori nella Chiesa sono malati, io devo chiedermi cosa faccio io per loro, prego? Siamo tutti legati. Non è che montando in superbia e criticando una parte di me che risolvo le cose, alrimenti vol dire che non mi voglio bene. Un Santo ha detto: "non volere Dio come Padre se non vuoi la Chiesa come madre." Smettiamo di criticarla sempre per quello che fa o non fa. Guardiamo prima quel che facciamo noi, come ci ha detto Gesù a proposito della pagliuzza e della trave. Gli ultimi, gli emarginati che vengono sui barconi dall'Africa, arrivano soprattutto per colpa nostra. Deprediamo gli africani di tutto, compresa la dignità e poi non vogliamo che Dio ce li mandi qui perchè il loro grido ci ricorda le nostre colpe. Dio fa bene ogni cosa,ci crediamo o no? Ma io credo che la domanda di fondo alla quale ognuno di noi dovrebbe rispondere con tutta sincerità è questà: ma io credo in Dio? Perchè la rispostà, alla luce dell'andazzo del mondo, sembra essere decisamente NO
Inserito da stefano o il 10/07/2013 15:05:32
Non ho mai sentito un pontefice fare un discorso concreto, sempre dissertazioni semplicistiche e moralistiche, senza alcuna cifra, e soprattutto senza alcun rilievo originale e creativo, una carenza totale di spunti che invece servirebbero per risolvere veramente le varie questioni (come quella, nella fattispecie, degli esodi selvaggi di persone). Quello che fa rabbia tuttavia è l'auto-collocazione implicita tra i "buoni" di chi ci propina questi sermoni, ed al contempo la colpevolizzazione di tutti gli altri. Anche l'attacco di Bergoglio contro la ricerca del benessere individuale è piuttosto grave: gli italiani hanno già molti problemi, specie a livello psicologico, non mi sembra il caso di aggiungere ulteriori elementi che possono turbare la felicità degli stessi; il benessere e la serenità personali sono la base per poter successivamente aiutare gli altri. Le intenzioni iniziali di questo pontefice, rinnovatrici e riformatrici, sembrerebbero buone: ecco, mi auguro che Bergoglio si concentri su queste, e in particolare spero che faccia il proprio mestiere, visto che ce n'è bisogno, data la crisi spirituale attuale. Gesù non venne per giudicare da un pulpito, ma tra le altre cose venne per scagliarsi contro la casta sacerdotale, mai Gesù avrebbe pensato che ne sarebbe stata istituita una in suo nome, una casta in alcuni suoi aspetti ancora più moralista e ipocrita di quella ebraica del suo tempo.
Inserito da ghorio il 10/07/2013 12:55:46
Bozzi Sentieri nel suo editoriale evidenzia perfettamente la posizione da sinistra e da destra sull'operato di Papa Francesco, con riferimento alla sua visita a Lampedusa. Naturalmente a sinistra si gongola, poi magari molto meno, quando il Papa prende posizione su altri temi poco graditi, mentre a destra sul tema dell'immigrazione si tengono posizioni, al limite del razzismo o quasi dimenticando come anche l'italica stirpe apparteneva al mondo dell'immigrazione e appartiene ancora, anche se non ricorre a barconi per niente sicure o carrette del mare. Quello che colpisce sulla posizione della cosiddetta area di centrodestra riguarda la mancanza di coerenza sulle idee per inseguire magari la Lega. Ricordo che la destra a suo tempo era stata contro le regioni, salvo poi andati al potere di essersi dimenticati. Idem sull'abolizione delle province, poi tanto amate dalla Lega, rinnegando il loro ideologo Miglio. Tutto questo per rimarcare che il gesto di Papa Francesco, che appartiene alla Chiesa Universale e all'insegnamento evangelico, non può ricevere entusiasmo a sinistra ma esula dalle posizioni politiche dei due schieramenti. Tra l'altro il mondo globalizzato deve prendersi in carico questo problema che non riguarda solo l'Italia. Anche i signori dell'Ue, con la loro politica economica di austerità, dovrebbero svegliarsi dal loro torpore ed iniziare a ragionare per trovare le soluzioni più idonee al problema dell'immigrazione. Papa Francesco ad ogni modo non è né di sinistra, né di destra, né progressista e né conservatore: si richiama agli insegnamenti del Vangelo.
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