Editoriale

L'uomo, sin dagli albori, conserva dentro di sé il senso della giustizia, ma la nostra...

In Italia sono ormai decenni che non esistono più i presupposti per abbracciare in pieno il disegno della legge

 

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li uomini da sempre hanno promulgato leggi per il comune vivere. Queste norme sono mutate con il trascorrere del tempo.

L'individualismo, però, è ancora il segno prevalente della società, nondimeno in ogni Paese ci sono individui che sono riusciti a valicare questo egocentrismo, con una percezione molto estesa, cosmopolita dell'umanità.

L'uomo, sin dagli albori, conserva dentro di sé il senso della giustizia, con l’allargarsi della conoscenza, come congegno dell'anima, l'individuo maggiormente discerne il bene dal male, conviene che non può esistere pace senza legge, non si radica la libertà senza giustizia, non ha senso una collettività internazionale senza normative.

Gli esseri umani non sono tutti uguali, ma tutti vanno considerati a secondo dei loro usi e costumi e devono essere rispettate le opinioni di ogni individuo.

Deve essere continuamente messo in atto un processo di consapevolezza di se stessi, di consenso e di modificazione.
In un mondo fondato sulla giustizia vera, i rapporti umani sono vera e propria fonte di sostentamento sociale, e da qui diventa fondamentale capire che non siamo nati come individui singoli, ma come gruppo, l’unione del genero umano.

In Italia sono ormai decenni che non esistono più i presupposti di cui sopra per abbracciare in pieno il disegno della giustizia.

Adesso, invece, si ha paura di “colei” che dovrebbe tutelarci e farci sentire protetti da fattori esterni che violano le nostre libertà e il nostro vivere pacificamente.

Il potere assoluto, e indipendente, della legge italiana sta invadendo tutti i campi, con regolarità e arroganza devastanti, arrivando a sconvolgere, addirittura, il quadro politico nazionale.

Potremmo anche accettare siffatta situazione se, la giustizia, o meglio la magistratura, nonostante la sua ininterrotta e non necessaria influenza su tutto ciò che prende di mira, portasse a casa, o nelle case degli italiani, risultati eclatanti, ma –ahinoi!- purtroppo avviene l’esatto contrario, con accadimenti quotidiani di totale malagiustizia che privano il cittadino della necessaria affidabilità della legge.

E’ di stamane la notizia di uno stalker, tal Benedetto Conti che, dopo sei denunce ai suoi danni, senza che la procura di Palermo ne prendesse atto, ha ucciso con una pugnalata la sua compagnia davanti al proprio figlio. Attimi di violenza bestiale che rimarranno per sempre impressi nella mente del bambino.

Oppure il caso di Rubiera (Reggio Emilia) dove un assassino che aveva ucciso la fidanzata è stato scarcerato perché era scaduto il tempo per fissare la prima udienza del processo.

Per non parlare di tutte le persone innocenti sbattute in carcere per errori giudiziari, di cui vi produciamo lista grazie al sito http://www.art643.org/.

Alcuni magistrati credono che correggere un errore significhi attentare all’autorità della Giustizia. (…) Una minoranza, certo, ma ancora troppo numerosa, e soprattutto coperta da uno spirito di corpo per nulla giustificato dall’interesse dell’istituzione”.

Jacques Vergès, avvocato

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Errorigiudiziari.com il 11/07/2013 16:06:23

    Se vi interessa approfondire l'argomento, segnaliamo http://www.errorigiudiziari.com, il primo archivio on line su errori giudiziari e ingiusta detenzione.

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