Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
«Sono qui a riferire di una vicenda di cui io e nessun altro ministro del governo e' stato informato». È cominciata così oggi pomeriggio la 'difesa' di Angelino Alfano davanti all'aula del Senato.
Il vicepremier e ministro dell'Interno ha ripercorso la cronaca della vicenda che ha portato al rimpatrio di Alma Shalabayeva e sua figlia di sei anni in Kazakhstan.
Il ministro dell'Interno non è stato informato. Il governo non è stato informato.
La relazione del capo della Polizia, Alessandro Pansa, ha confermato "il mancato coinvolgimento dei vertici del Governo", così in una nota di palazzo Chigi.
Stante questa versione del governo, del ministro e del capo della Polizia, una 'testa' è già saltata: quella del capo di gabinetto di Alfano, Giuseppe Procaccini. Il ministro ha annunciato di aver chiesto l'avvicendamento anche del capo della Segreteria del Dipartimento di Pubblica sicurezza, Alessandro Valeri.
Sul fronte ministero degli esteri invece Emma Bonino ha annunciato che convocherà a breve l'ambasciatore kazako.
In tutta questa vicenda ovviamente la dimanda fondamentale riguarda la tenuta del governo Letta, Le teste cadute e la dichiarazione di estraneità a tutta la vicenda (certo imbarazzante) basteranno per 'salvare' il governo Letta?
Se lo chiedono soprattutto nel Pd i fedeli di Letta, mentre i renziani, sindaco fiorentino in testa soffiano sul fuoco delle polemiche con quella caratteristica provocatoria, e mai diretta che ormai l'aspirante premier ha adottato.
Il problema infatti è rappresentato dal voto sulla mozione di sfiducia ad Alfano venerdì a palazzo Madama.
Matteo Renzi infatti oggi ha chiesto ufficialmente al premier Enrico Letta di «prendere posizione».
Il presidente del Consiglio, ha detto Renzi, «dovrà andare alla Camera, prendere posizione e decidere se le motivazioni di Alfano lo hanno convinto o no. Il fatto è che c'è un Paese civile che ha consegnato una mamma con una bambina di 6 anni a un Paese che con i diritti presenta, diciamo così, margini di incertezza. Qui la questione in gioco è la credibilità di un Paese come l'Italia sul tema dei diritti umani».
A questo punto nel Pd, per disinnescare la "bomba" Renzi che non cerca altro che l'occasione per esplodere e far saltare il governo dell'"amico Letta" stanno lavorando alacremente per non arrivare al voto sulla mozione di sfiducia ad Angelino Alfano, già calendarizzata per venerdí al Senato.
Cosí al Nazzareno sarebbero al lavoro per una exit strategy che eviti il rischio di una spaccatura tra i democratici e nello stesso tempo salvi il governo Letta dalla bufera Shalabayeva.
A quanto si apprende, sarebbe in corso un lavorio affinché , prima di venerdì, Alfano rimetta le sue deleghe.
Ovviamente il principale destinatario del pressing dei vertici democratici è Silvio Berlusconi.
«Se davvero il Cavaliere non vuole la crisi di governo, se davvero almeno fino alla sentenza della Cassazione di fine luglio vuole che il governo stia in piedi agisca su Alfano perché rimetta le deleghe», fanno sapere fonti parlamentari democratiche.
Una richiesta che, ribattono fonti di governo del Pdl, non potrebbe essere accettata. A meno che non escano nuovi elementi sulla vicenda Shalabayeva che smentiscano la versione fornita oggi da Alfano. E questo, ovviamente, cambierebbe lo scenario.
Tuttavia, dal Pd il pressing è forte. L'intervento di oggi del vicepremier a Camera e Senato non ha convinto i parlamentari democratici. Il clima è di fortissimo imbarazzo nel Pd. E il voto sulla mozione di sfiducia potrebbe spaccare i democratici. E se anche Alfano superasse la prova dell'aula, sottolineano fonti dem, il governo Letta ne uscirebbe gravemente indebolito.
Insomma il solito pasticcio nel quale i soli mestatori della politica intesa come servizio di potere mestano con allegria infischiando sente bellamente della necessità dell'Italia di avere un governo che faccia quel che deve, anche se è un governo pieno di sciagurati come quello che ci troviamo alle mani.
Inserito da ghorio il 18/07/2013 09:29:48
Nella vicenda Shalabayeva l'Italia ha fatto la sua magra figura: Alfano dice che non sapeva, la Bonino idem. Poi spunta Procaccini, descritto come funzionario integerrimo, che una volta dimissionato fa la solita intervista, in Italia la visibilità non è negata a nessuno, e annuncia invece che i vertici sapevano. Una cosa è certa, al di là di tutto l'Italia ha bisogno di un governo, per ora davvero improduttivo, per non dire peggio, ma quello che è grave sono le manovre nei partiti di maggioranza, con il solito Matteuccio e i falchi del Pdl, i quali dimostrano di non avere a cuore il bene dell'Italia.
Il professore e la dignità della scuola; una battaglia da Don Chisciotte?
EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
IL KULTURKAMPF DELLA SINISTRA AMERICANA: il mito del piagnisteo che non finisce mai.
GIULIO REGENI: tra verità nascoste e ragione di stato.
Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; la spada dell'arcangelo ci protegga dai moderni iconoclasti!
EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
GIULIO REGENI: tra verità nascoste e ragione di stato.
Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; la spada dell'arcangelo ci protegga dai moderni iconoclasti!
Il Biopotere: complottismo o incubo prossimo venturo, anzi già in corso?
La Messa per Pasqua? Inutile, si può pregare anche in bagno!