Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Ogni volta la Giustizia italiana, o meglio, i giudici italiani, sembrano voler dimostrare tutto il loro potere, tutta la loro sommaria forza decisionale.
E, quasi sempre, con sentenze e prese di posizioni che fanno accapponare la pelle e che fanno capire che per il magistrato italico i reati di sangue sono molto meno importanti di quelli al patrimonio.
Ieri, infatti, c’è stata la sentenza Rubi2, che ha visto le condanne a 7 anni di Fede e Mora e a 5 della Minetti.
Personalmente, punire con tale veemenza, chi ha partecipato a certune cene come ospiti di Berlusconi, è un vero e proprio obbrobrio giuridico nel quale, emerge tutt’altro, che una sentenza giusta, esclusivamente basata su un primitivo e personale odio.
Hanno semplicemente tenuto a puntualizzare che chiunque partecipi, e sia amico del Cavaliere, la deve pagare a caro prezzo.
E il tutto derivato da intercettazioni che sono entrate come veleno mortale nelle vite di giovani ragazze in cerca di successo.
Poi, ormai ci siamo abituati, -e noi di Totalità da tempo immemore lo denunciamo- la notizia che è stato scarcerato il marocchino che, a Gorgonzola, nel milanese, aveva travolto e ucciso con la sua macchina una ragazza fuggendo per sette giorni alla polizia.
Pensate un attimo null’altro che siffatte sentenze:
- una ragazza barbaramente travolta da un’auto e lasciata esanime sulla strada e il suo assassino fuori all’aria aperta, magari già propenso a combinare un altro misfatto.
- degli invitati ad una cena, perché conoscenti di ragazze, condannati -per favoreggiamento della prostituzione solo perché amici di Berlusconi- a 7 e 5 anni.
Ora ditemi se non provate disgusto davanti a queste cose e non trovate esageratamente pompata la storia dei diritti negati alla signora del Kazakistan di fronte ai quotidiani diritti calpestati a noi italiani.
Oramai una cosa è certa, in Italia, chi ammazza prima o poi ne vien bellamente fuori, chi trascorre serate, in casa propria, a organizzare feste, e magari con l’aggiunta di sesso, viene condannato a 7 anni.
Ma, a questo punto, a vergognarsi non dovrebbero essere i Berlusconi, i Fede o gli Alfano per il caso Kazako, ma altre persone che per odio personale e scelte discutibili rovinano la vita alla gente.
Inserito da ghorio il 20/07/2013 12:36:45
La sentenza che riguarda Fede, Minetti e Mora, dal punto di vista giuridico, lascia molto perplessi. A parte l'età di Ruby,minorenne o meno, ognuno a casa propria può fare quello che vuole. Le donne possono fare l'amore libero e così gli uomini.La giustizia , quando si esprime con queste sentenze, lascia molto perplessi e la massima"La legge è uguale per tutti" non trova applicazione. Quanto ai magistrati, diciamolo francamente: sono dei privilegiati e i loro privilegi continuano imperterriti.
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