Si evade per sopravvivere

La frase di Fassina avvelena ancora di più tutta la sinistra

Una vera e propria lapidazione politica, con pietre scagliate su un bersaglio che aveva solo espresso un parere su una situazione che sta devastando l’Italia

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La frase di Fassina avvelena ancora di più tutta la sinistra

Quando un uomo politico parla con bocca di cittadino comune, ci sentiamo un tantino sbalestrati, quasi increduli; almeno questa è la sensazione procurata da Fassina, vice ministro dell’Economia (PD) con la sua frase, lontanissima dal politichese corretto, “Si evade per sopravvivere”.

Sicuramente, potrebbe esser presa quale slogan della situazione economica italiana, ove un fisco intollerabile ci angustia la vita quotidianamente.

Non l’avesse mai fatto!

Uno scenario apocalittico, poco dopo, si è abbattuto su di lui con critiche feroci da parte del suo stesso partito e attacchi violenti da tutta la sinistra.

Una vera e propria lapidazione politica, con pietre scagliate su un bersaglio che aveva solo espresso un parere su una situazione che sta devastando l’Italia.

Questa sacrilega frase appare tale alle tasche dei ricchi politicanti nostrani, dei parlamentari che pur non presentandosi ai vari dibattiti nell’emiciclo percepiscono stipendi altisonanti; ai ricchi e facoltosi industriali e via dicendo.

Ma chiedete alle tartassatissimepiccole imprese che durano fatiche indicibili ad arrivare al 30 di ogni mese, a quegli artigiani che hanno dovuto chiudere per l’insopportabile pressione delle tasse, all’operaio o impiegato che ha dovuto mettere da parte il “lusso” di una serata con la famiglia in pizzeria.

Signori miei, adesso sto parlando dell’Italia vera, reale, che combatte tutti i giorni per stare in piedi non quella dei nostri lavativi politicanti da quattro soldi, che ci avevano promesso riforme su riforme e che, invece, perdono tempo e denaro, nostro, per leggi etiche e querelle kazake.

Il povero Fassina voleva dire questo, nient’altro di più, in conformità con una linea progressista e di sinistra che intendeva spiegare che le persone normali non ce la fanno più a reggere siffatte imposizioni fiscali, a tal punto da suicidarsi.

Ma la sinistra, evidentemente, non ha occhi e anima, per intuire il dramma in cui versa il Paese, sotterrato sotto una lapide di imposte e tasse indirette che vanno dalla benzina a tutte quelle che derivano dal consumo di beni e servizi, riversandosi in modo indiretto da chi deve pagarle a noi consumatori.

Una sinistra e un PD che non sanno barcamenarsi tra la giustissima lotta all’evasione all’astio di classe, o ceto che dir si voglia.

Evadere è punibile con pene severe, ma uccidere la gente con tale immoralità fiscale è anche peggio!

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 26/07/2013 13:13:48

    A suo tempo l'economista Antonio Pedone, di orientamento socialista, e professore universitario di fama, ha scritto un saggio "Evasori e tartassati" che evidenziava, alla fine degli anni 70, la politica fiscale italiana, con lo Stato sempre pronto a tassare, con normative poche chiare e l'odissea del piccolo contribuente. Adesso Stefano Fassina, prima diciamo che i termini destra e sinistra sono oramai desuete , salvo scandalizzarci, quando magari, da sinistra, viene detta una verità, ha fatto un'affermazione che ha cerato quasi scandalo, magari per dire una verità. Fatto è che , Berlusconi imperante, dal 2008 si è sempre detto che la pressione fiscale è elevata, per non dire scandalosa, slavo lascia tutto come prima. A questo punto basta dati sulla pressione fiscale elevata, bisogna adottare provvedimenti per ridurla, altrimenti siamo presi in giro.

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