Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
aro Ministro Lorenzin,
Ci conosciamo da vari anni (perciò il “tu” irrituale vista la carica istituzionale che ricopri), nel corso dei quali ho avuto modo di apprezzare il tuo modo di stare in politica: aliena da barriere ideologiche limitanti e ottuse; brillante senza lo scintillio superficiale di troppe parole vuote di contenuti; indubitabilmente carina senza ostentazione, ma anche senza vergogna, poiché la bellezza non deve essere oltraggiata da ipocriti “veli” di compiaciuta finta umiltà.
Combattiva e con la voglia di innovare ti sei inventata le olimpiadi dei politici, un gioco di ruolo finalizzato ad addestrare i giovani amministratori in simulazioni di situazioni che un politico può trovarsi ad affrontare. Si trattava di un'idea brillante che proponeva il modello “frattocchie”, ovvero la vecchia scuola del partito comunista, al netto della cappa ideologica e della dottrina intransigente, aggiornata al XXI secolo e modellata sulla matrice liberale.
Di tutti i politici del Pdl sei stata quella che maggiormente ha rappresentato il ringiovanimento generazionale senza la spocchiosa ansia rottamatrice di Renzi, senza i proclami, senza sensazionalismi, buoni a farsi dedicare articoli sui giornali o a procurarsi comparsate in tv.
Come denuncia il tuo cognome provieni da una famiglia che ha conosciuto l'esilio imposto da Tito agli istriani, e questo ti ha dato una sensibilità alla storia nazionale e al suo complesso tessuto fatto di trame dure, difficili, scabrose talvolta che necessita una grande empatia e intelligenza per poterlo maneggiare senza scadere nella demagogia piagnona o nella infingarda dimenticanza.
Tua madre, di origini toscane, ti ha passato invece quel senso pratico, quel modo franco e aperto di porsi di fronte alle cose senza troppi infingimenti.
Tutto questo per dire che non posso non dolermi della battaglia illiberale e liberticida di cui ti sei fatta promotrice.
Ovviamente parlo della questione divieto di fumare.
Qui non si tratta di difendere i diritti dei tabagisti, o quelli di chi non tollera il fumo. Non si tratta di fare una battaglia ideologica pro o contro le sigarette.
Cara Beatrice, ops!, caro Ministro, non puoi fare una campagna liberticida al punto da proibire il fumo di sigaretta nella propria auto (in presenza di donne incinte e bambini (!) fino ai 17 anni).
Dov'è finito il diritto alla libertà in casa propria?
Hanno dunque ragione i giudici milanesi a condannare Berlusconi per il suo stile di vita! Se tu condanni il cittadino che fuma nella propria auto, ovvero ormai per tutti noi la seconda casa quotidiana!
Non sei diversa dalla Boccassini e dai tre magistrati che hanno processato e condannato il cavaliere per le cene scollacciate ad Arcore, per il palo della lap-dance, per il burlesque delle jeunes filles en fleur.
L'argomento dirimente, dirai è il rispetto per donne in stato interessante e minori. Giusto, ma prima di tutto una donna in stato interessante è in grado di chiedere a chi viaggia con lei in auto di non fumare, mentre un minore se vive in una famiglia di tabagisti non trarrà giovamento dal non respirare il fumo dei genitori o di chi per loro nel tempo di un tragitto in macchina ( senza contare che i figli sono il più delle volte i maggiori nemici del fumo dei genitori).
Il divieto che vuoi imporre per legge non ha niente di diverso dall'imposizione della buona educazione con la minaccia di sanzioni.
Impossibile, inutile e ingiusto.
A sostegno della proibizione hai argomentato che si tratta di una misura “economica”, ovvero il tabagismo aumenta il tasso di malattie e dunque il costo presso il sistema sanitario delle vittime dirette o indirette, volontarie o involontarie del fumo. Non ce lo possiamo permettere e quindi....
Seguendo il ragionamento (che non è tuo, ma di quegli imbecilli di americani) della tua proposta di legge, che minacci di trasformare in decreto qualora il Parlamento si opponesse, altro gravissimo errore, potremo aspettarci multe per il consumo di burro e formaggi grassi che aumentano il colesterolo (Sirchia ci aveva provato). Potremo veder entrare la polizia o i carabinieri al ristorante, se non a casa nostra, per controllare quanto abbiamo bevuto, e non perché il tasso alcolemico influirà sulla lucidità alla guida, ma sul nostro fegato che ammalandosi costerebbe alla comunità.
Potremo essere cacciati dalla spiaggia da vigili urbani o uomini della capitaneria di porto se non dimostreremo di esserci spalmati adeguatamente di crema solare ad alta protezione, e potremo vedere introdotti divieti a esporsi al sole nelle ore più calde. Multe salatissime a chi contravviene, ma tu argomenteresti che il melanoma è un costo sociale!
No, caro Ministro, lo Stato non può entrare in maniera così pesante e liberticida nelle vite degli individui . Lo faceva il regime comunista, non può farlo il Popolo delle libertà.
Però hai ragione la sanità ha bisogno di risparmi. Perché non ti occupi invece del costo delle famose siringhe o della garze?
Non vorrei che fosse la solita ignobile realtà, il costo delle siringhe, delle garze, ecc. va a ledere gli interessi speculativi di gruppi industriali che si arricchiscono sulla nostra pelle, e le lobby sanno ben difendere i loro privilegi.
Il cittadino è solo, indifeso, vittima di qualunque sopruso.
A quando la persecuzione degli obesi come avvenuto in Nuova Zelanda ?
Inserito da Franco il 30/07/2013 21:39:47
Eccellente articolo. Soprattutto perché ha il coraggio di difendere ciò che in Italia (in Europa) pare sia diventato "prodotto da negare": LA LIBERTA' DELL'INDIVIDUO nella sua "normale quotidianietà". ormai la LIBERTA' sembra solo essere quella reclamata da ogni sorta di "anormali" (e non aggiungo spiegazioni per evitare denunce e querele) mentre la libertà di ognuno e di ogni giorno viene "piegata" ai "costi sociali", "all'interesse collettivo", alla "sicurezza" e via discorrendo. Molti (troppi) anni fa, lettore di una collana di fantascienza di nome URANIA, rammento di aver letto un libro che narrava di una "guerra mondiale fra i 2 blocchi" combattuta con un'arma che facev, per così dire, cambiare abitudini e pertanto alla fine del conflitto (senza morti, feriti e distruzioni - la potremmo definire una guerra ecologica) l'occidente era diventato comunista e l'oriente capitalista. Beh forse questa guerra c'é stata e non l'abbiamo riconosciuta se ormai l'occidente propone leggi liberticide e l'oriente porta avanti leggi a difesa dei valori tradizionali e religiosi.
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