Ricordi

L'amica in ritardo

di Il Raccontafavole

L'amica in ritardo


L’ho vista arrivare, ma dopo un attimo si è dileguata.

Ormai non posso farne a meno; direi, però, che ho trascorso

circa un minuto di tonda serenità.

E, in esso, ho pensato alla mia gioventù, alle donne avute,

agli amici persi per strada, agli orrori subiti, alla natura

e ai libri mai finiti di leggere.

Ho pensato, per qualche attimo circolare, al futuro e a ciò

che sarò quando ancora più vecchio di adesso.

Poi, mi è parso di udire una vocina spettrale: era lei che

tornava, non poi così in orario.

L’ho sentita avvicinare, mi ha sfiorato, ed è stato

come averla avuta sempre qui accanto.

O mia tristezza non è da te lasciarmi percorrere meandri

di cui non conosco più il percorso, e mentre ti riassaporo

esaudisco il suono della mia voce attraversato effluvi di sofferenza ovattata.

E tutto, come d’insaziabile incanto, torna a farsi indifferenza, come il nulla

 assoluto nei sepolcri audaci dove giovin inebri alzano nuvole di polvere al loro passaggio.


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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Sabyda il 09/08/2013 00:47:31

    Caro racconta favole , la tristezza nn ti ha mai lasciato, ti ha sempre accompagnato nella vita, anche se anelavi a qualcosa di diverso ma sai che per troppo tempo hai vissuto con la tua amica che hai chiamato in ritardo. L' ebrezza ne provare situazioni nuove e' in ognuno di noi è quando si ha il coraggio ci lasciamo andare e nn pensiamo. Sei stato molto chiaro, magari vivere carpe diem sarebbe auspicabile. P

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