Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Entra in funzione il nuovo redditometro, e nonostante le notizie che vorrebbero tranquillizzare il contribuente, affermando che ci sarà una tolleranza del 20% delle discrasie fra le spese sostenute e i redditi dichiarati, la sensazione è che ci abbiamo a scendere qualche altro gradino nella scala che da cittadini ci porta a sudditi di uno stato totalitario di fatto in forma di democrazia.
Le note diramate a proposito delle caratteristiche del nuovo sistema di accertamento, tendono a puntare l'attenzione sulle varie possibilità che il contribuente avrà di difendersi e di dimostrare di essere nel giusto. Già , ma quanto costerà al contribuente il dover dimostrare la propria correttezza fiscale? Quanto gli costerà in termini di professionisti da assoldare e tempo da impiegare, per non parlare dei balzelli annessi e connessi a queste pratiche che dovrà versare e di cui ovviamente ancora non sappiamo niente?
L'agenzia delle entrate ci potrá tenere tutti sotto scacco, perché NON è vero che chi non ha niente da temere può stare tranquillo: chiunque potrà, in base alla valutazione dell'agenzia delle entrate essere chiamato a dimostrare di essere in regola, con annesse e connesse spese e seccature, ed è inutile che garantiscano di selezionare i contribuenti a rischio, visto che non c'è una regola cogente potranno sempre dire che comunque dovevano verificare in base a chissà quale calcolo che però, sottolineeranno, in caso di innocenza...
Insomma da oggi siamo tutti potenzialmente colpevoli di evasione fiscale, e da oggi potremmo tutti essere chiamati a difendersi, essendo stato bellamente bypassato il principio di presunzione di innocenza, trasformato in presunzione di colpevolezza.
Ribaltato il principio giuridico di civiltà secondo il quale è responsabilità dell'accusa sostenere l'onere della prova, come già in parte nei tribunali civili e penali, l'onere della prova sarà a carico di ciascuno di noi. di conseguenza da oggi siamo tutti ricattabili innocenti e colpevoli.
Come al solito i più a rischio saranno gli innocenti perché gli evasori veri, quelli che andrebbero veramente perseguiti sono furbi e si sono premuniti, oltre ad avere professionisti specializzatia disposizione.
Ecco di seguito le caratteristiche del nuovo sistema, così come lo hanno diffuso le agenzie di informazione che a loro volta sono state informate dai responsabili del redditometro.
«I fari saranno puntati sugli scostamenti significativi tra reddito dichiarato e capacità di spesa manifestata, ma solo se il gap è di almeno il 20 per cento. Nella selezione dei contribuenti a maggior rischio di evasione, l'Amministrazione finanziaria prenderà in considerazione solo spese e dati certi (presenti in Anagrafe tributaria o nella dichiarazione dei redditi) e non terrà conto delle spese medie Istat, che, pertanto, non verranno prese in considerazione nel calcolo dello scostamento tra reddito dichiarato e reddito ricostruito. L'Agenzia delle Entrate ha diffuso la circolare con le istruzioni operative del nuovo accertamento sintetico. Il nuovo metodo di ricostruzione del reddito si applica agli accertamenti relativi ai redditi dichiarati a partire dal 2009, mentre per quelli precedenti valgono le vecchie regole. Il nuovo redditometro non applica coefficienti alle singole voci, ma la spesa vale per il suo ammontare.
POSIZIONI A RISCHIO Saranno selezionate le posizioni di quei contribuenti per i quali è emerso un significativo scostamento tra reddito dichiarato e spese sostenute rientranti tra le "spese certe" (presenti nell'Anagrafe tributaria o indicate dal contribuente stesso in dichiarazione dei redditi) e le "spese per elementi certi" (le spese per mantenere i beni presenti in Anagrafe, quali l'abitazione o i mezzi di trasporto). Cio' permette di incentrare il contraddittorio su dati certi e situazioni di fatto oggettivamente riscontrabili, con l'obiettivo di ridurre al minimo l'incidenza delle presunzioni.
COME FUNZIONA Nella fase istruttoria, il nuovo redditometro mette a confronto la spesa complessiva ed effettiva del contribuente con il reddito dichiarato. Per fare ciò, prende in considerazione: le spese certe sostenute direttamente dal contribuente o dal familiare fiscalmente a carico risultanti dall'Anagrafe tributaria o indicate dal contribuente stesso in dichiarazione dei redditi; le spese per elementi certi, ottenute applicando la valorizzazione ai dati certi (le spese per mantenere i beni presenti in Anagrafe: abitazione, mezzi di trasporto, ecc); la quota relativa agli incrementi patrimoniali; la quota del risparmio formatasi nell'anno. Solo nel caso in cui il contribuente non fornisca le necessarie indicazioni in relazione alle spese sopra elencate, l'ufficio prendera' in considerazione anche le spese correnti, quantificabili in base alla media Istat, che concorreranno alla determinazione sintetica del reddito.
DOPPIO CONTRADDITTORIO Il nuovo metodo accertativo "raddoppia" i momenti di confronto con il cittadino. Fin dal primo incontro con l'Amministrazione, infatti, il contribuente puó fornire chiarimenti sugli elementi di spesa individuati e sul proprio reddito. Può provare, cioè, che le spese sostenute nell'anno sono state finanziate con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta oppure con redditi legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile. Inoltre, può fornire elementi per la rettifica dei dati e per l'integrazione delle informazioni presenti nell'Anagrafe tributaria, dimostrare con prove dirette che le spese certe attribuite hanno un diverso ammontare o che sono state sostenute da terzi. Se le sue indicazioni sono esaustive, l'attività di controllo si chiude già in questa prima fase. In caso contrario, il contribuente riceve un nuovo invito al contraddittorio, con la quantificazione del maggior reddito accertabile e delle maggiori imposte e la proposta di adesione ai contenuti dell'invito. Solo se Amministrazione e contribuente non riescono a trovare l'accordo, l'ufficio emette l'avviso di accertamento.
LE PROVE In sintesi sono indicate le linee guida sul tipo di prova che il contribuente può fornire, graduata in relazione alla tipologia di spesa. - Situazioni e fatti certi: il contribuente può fornire le prove certe e dirette che le spese certe sono state finanziate, ad esempio, con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta. - Concreta disponibilità di un bene di cui l'Amministrazione possiede tutte le informazioni relative alle specifiche caratteristiche tecniche (ampiezza, categoria catastale, potenza, dimensioni, ecc.) a cui sono direttamente riconducibili le spese di mantenimento. Per questa tipologia di spesa, il contribuente, oltre a dimostrare l'eventuale inesattezza delle informazioni contenute nell'invito, potrà dare evidenza di fatti, situazioni e circostanze, da cui si possa riscontrare l'inesattezza relativa alla ricostruzione della spesa, o la diversa imputazione della stessa (ad esempio, nel caso di spese di utilizzo e manutenzione per un'automobile di proprietà, può provare il sequestro temporaneo del mezzo di trasporto). Infine, per quanto riguarda le spese medie Istat, che assumono rilevanza solo se il contribuente non fornisce chiarimenti in relazione alle prime due tipologie di spesa, l'Amministrazione terrà in considerazione anche le argomentazioni logiche sostenute dal contribuente. »
Gli uniche che forse possono stare tranquille sono tutte le famiglie che non arrivano alla fine del mesmescesti nate ad incrementare dopo il passaggio del nuovo redditometro su quel che resta della classe media italiana!
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