Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
o stress da rientro dalle vacanze, di solito, crea un fastidioso senso di stordimento, un netto calo della concentrazione, cefalea, mal di stomaco, tensione, crisi ansiose; insomma, manifestazioni che evidenziano lo sdegno del ritorno alla vita di prima.
Poi, accendiamo la tv e ci guardiamo il giornale, soffermandoci sulla realtà politica italiana, sul mondo del lavoro e sulla cruda quotidianità del Paese, e la determinazione a non imbottirti di psicofarmaci ti viene solo dalla tua squadra del cuore se ha vinto e, che diventa, l’unico appiglio possibile per cercare di cambiare repentinamente il nostro umore.
Chi, per caso, ha anche vissuto la sconfitta del proprio team, allora non può che abbandonarsi al Prozac e compresse di simil fatta.
Invero, se nel periodo vacanziero ci siamo rilassati totalmente, occupandoci al massimo del figlio “rompitimpani” del vicino di ombrellone, il ritorno alla dura realtà comporta, in primis, il ripristino del tran-tran di tutti i giorni e delle incombenze della vita quotidiana.
Tali modifiche comportamentali, vengono vieppiù aggravati dalle orrende e immutabili notizie che ci propinano i media, con la perdurante crisi, il femminicidio, la disoccupazione, la crescita della povertà, un Governo che non sa governare, una giustizia che non sa giudicare.
Il corpo e la mente, ricordo raccontava il mio vecchio medico di famiglia, necessita di un po’ di tempo per "acclimatarsi" e assuefarsi ai nuovi vincoli giornalieri e, durante questa fase, sarebbe molto utile circondarsi solo di persone e notizie positive.
Se, Se!!
Forse prima, ora la ripresa della vita normale equivale a una specie di rimpatrio alle armi e l'idea di sentirsi giù, deconcentrati, depressi, è dovuta al fatto che tutto è rimasto tale e quale a prima.
Le percezioni di cui sopra ci ammantavano anche negli anni passati, ma dopo un po’ se ne andavano, adesso invece la precarietà della situazione politica, economica e finanziaria non permettono più di guardare in lontananza e vedere un futuro roseo.
Le vacanze, che fino al 2007, erano garantite a tutti, più o meno, oggi sembrano diventate un lusso solo per ricchi e chi decide di farle spende sempre meno o riduce drasticamente i giorni di villeggiatura.
Questa cosa è particolarmente grave, perché tale periodo rappresenta il giusto e meritato riposo di chi ha sgobbato tutto l'anno, e a causa della suddetta crisi deve astenersi anche al sacrosanto diritto al divertimento e al relax.
Ma, non preoccupiamoci più di tanto: Letta & Company, sapranno risolvere tutti i nostri dubbi e incertezze, come bravi e professionali psicologi.
Cuccù?!
Inserito da Vanessa P. il 27/08/2013 18:07:59
Si parte con l'umore alle stelle, euforici, carichi e poi....si rientra tristi, depressi, privi di ogni voglia e stimolo, pensando o meglio ripercorrendo con la mente i lieti giorni di vacanza ormai andati!! Il ritorno alla realtà quotidiana diventa poi più triste e abbassa notevolmente l'umore quando ci si accorge che nulla è cambiato intorno a te!! che le difficoltà non finiscono presto come le ben amate vacanze!!
Inserito da Clemente il 27/08/2013 17:53:56
Maxi, il pezzo ci ritempra con la sua carica di ironia impagabile!!! Letta & co. sparano balle a iosa: da ridere!!! Quando smantelleranno la macchina burocratica???
Inserito da Sabyda il 27/08/2013 14:44:04
Nn cedo che quindici o venti giorni di ferie possano cambiare una situazione anche mentale. L'estranearsi del tutto, nn pensare a letta all' imu, alle crisi finanziarie, e intanto noi facciamo i conti con il mostro equitalia, mentre c' e' una lista di per sonaggi importanti, di società che la famosa riscuoti tasse ha segreta e a quelli nn viene chiesto ne' il totale ne' il rattizzo di nessun cifra! Ci vogliamo rendere conto che il prozac, o lo xanax sono come l' acqua e nn funzionano certo come allucinogeni. La soluzione e' di lasciare la nostra bella Italia, e trovare il coraggio di fare esperienze professionali che cambiano la nostra vita e soprattutto quell dei nostri amati figli.
Inserito da angela il 27/08/2013 11:50:56
Consolati mio caro amico con la chicca della probabile eliminazione del liceo classico , spegnendo le luci della civiltà, greco e latino , prepariamoci all arabo e al cinese
Non possiamo nn dirci conservatori, e allora attenti con la santificazione della tecnologia
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