Diplomazia e quaraquaquà

I Capi di Stato cambiano idea ogni giorno sull'eventuale attacco da portare alla Siria

Per quanto riguarda l’Italia, e la Bonino che la rappresenta, la solita presa di posizione legata a ciò che faranno gli altri

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Nel giro di tre giorni i grandi capi di stato si sono rimangiati praticamente quanto detto in merito all’attacco verso la Siria.

Il Presidente francese Hollande, dopo aver caldeggiato una dura lezione contro il governo di Assad, ieri ha detto, davanti alle televisioni di mezzo mondo, che l’unica soluzione deve essere politica e che, in primis, occorre attendere il riscontro su zona degli operatori ONU, quindi un atteggiamento in netto contrasto con quello di poche ore fa, in cui si era dimostrato forse più interventista dello stesso Obama.

La Merkel, che nel pomeriggio di ieri ha ricevuto le telefonate di Obama e Putin, ha tenuto a puntualizzare, che chi usa arme chimiche sulla popolazione non può e deve restare impunito, ma la sua vera e sincera opinione sarebbe quella di intervenire immediatamente, ma purtroppo per lei ci sono le elezioni molto vicine e i sondaggisti tedeschi hanno affermato che i cittadini germanici non ne vogliono sapere di interventi militari.

La poltrona, insomma, è più importante di un attacco aereo.

Cameron che aveva benedetto l’attacco USA in terra siriana, se ne’ è uscito con un no secco verso tale scelta in quanto, ha poi aggiunto, “ dobbiamo muoverci solo con l’ONU”.

L’Egitto che adesso è in mano ai generali, dopo il golpe contro i Fratelli Musulmani, ha cambiato posizione ed è apertamente allineato con la politica di Assad.

Dal quadro sopra esposto tutti gli schieramenti internazionali sono in attesa della decisione delle Nazioni Unite che dovranno attentamente approfondire il rapporto dei loro ispettori, come sostenuto da giorni dal Cremlino, alleato di convenienza della Siria.

Per quanto riguarda l’Italia, e la Bonino che la rappresenta, la solita presa di posizione legata a ciò che faranno gli altri.

Anche stavolta a livello internazionale facciamo la Cenerentola della situazione, senza però, a differenza della fiaba, riuscire a sbarazzarci delle sorellastre…