Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Le armi della guerra
Cari Lettori, il 24 dicembre sarebbe normale augurarvi il buon Natale, serenità, buoni propositi e sentimenti. Naturalmente spero sarà così per tutti voi.
Per quanto mi riguarda la serenità è perduta da tempo e la cronaca quotidiana non mi fa sperare di recuperarla né a breve né a lungo termine.
Quanto ai buoni sentimenti vi confesso di non riuscire ad averne. Sono arrabbiata, delusa, mortificata, umiliata, in una parola sono scoraggiata.
Sono scoraggiata perché siamo in guerra e nessuno ce lo dice, siamo nel pieno della terza guerra mondiale che a differenza di quel che temeva Einstein non viene combattuta con le armi nucleari, ma con quelle più invisibili, devastanti e potenti della finanza.
Certo, dovevamo aspettarcelo. Abbiamo accettato di creare unioni, alleanze, o rivalità solo economiche. Abbiamo accettato di dare la priorità ai beni materiali, abbiamo smesso di educare i nostri figli ai valori ideali e noi stessi li abbiamo trascurati al punto da dimenticarceli.
Questa stupida Europa che uccide le differenze, omologa i paesi nel nome di regole inventante da qualche burocrate imbecille che ritiene che il formaggio di fossa sia antigienico perché pensa stia in qualche rivolo fangoso e inquinato.
Questa Europa ipocrita che ci promette democrazia e poi ci obbliga a sottostare ai voleri di uno solo dei paesi aderenti.
Questa Europa che ha in comune solo una moneta, e niente altro! Che schifo.
Grazie a questa Europa ora siamo in guerra, e quel che è peggio nessuno ci avverte. Anzi, ci promettono una futura ripresa, ci cullano dicendoci che ci stanno salvando dal baratro.
Non credeteci!
Siamo in guerra, una guerra sporca perché non dichiarata, subdola, perfida e soprattutto senza speranza.
Non abbiamo armi per combatterla e, come nel film Highlander, ne resterà uno solo, ma non di immortali, di paesi; e quello sottometterà tutti gli altri, non con le armi ma con le monete.
In nome dei conti in ordine non saremo più liberi, ma continuamente controllati.
Lo Stato entrerà nelle nostre vite di contribuenti (gli evasori continueranno a tenere i soldi in Svizzera o in qualche altro paradiso fiscale) giudicherà se il peluche che avete comprato a vostro nipote è coerente, nel prezzo, alle vostre entrate.
Avete risparmiato una vita per comprarvi la macchina dei vostri sogni, e per mantenerla andate in giro vestiti da straccioni e abitate in un monolocale di periferia?
Per il fisco siete sicuramente degli evasori. Dunque, attendevi accertamenti e guai a non finire.
Inutile continuare con gli esempi, credo sia chiaro a tutti che la libertà non è più un bene che ci appartiene.
Nel frattempo nei mercati di tutto il mondo si combatte la guerra finanziaria più devastante della storia.
Non sappiamo bene neppure chi siano i veri contendenti in campo, però i grafici dei mercati sulle montagne russe, i numeri impazziti, l’ottovolante di spread, ci dicono quali sono le armi.
Cari Lettori, dovrei augurarvi Buon Natale, lo faccio con tutto il cuore, sperando che la seconda parte della profezia di Einstein non sia quella vera: la quarta guerra mondiale la combatteremo con le clave!
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