Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
meno male che lo spread doveva abbassarsi non appena Berlusconi avesse annunciato le proprie dimissioni da presidente del Consiglio. Parola dell'ineffabile Enrico Letta (la testa più lucida del Pd, figuriamoci le altre), secondo il quale il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi sarebbe diminuito di almeno trecento punti.
Sappiamo come è andata e non ci aspettiamo né le scuse di Letta né quelle della più becera, arrogante ed antinazionale sinistra d'Europa che ha soffiato sulle disgrazie italiane, dipendenti soprattutto dai polli guerreggianti di Parigi e Berlino, per togliersi di torno un governo eletto legittimamente dal popolo ed insediare al suo posto un gruppo di tecnocrati che, con tutta evidenza, non sembra abbiano risolto i problemi che ci angosciavano. Nessuno lo pretendeva, beninteso. Ma è altrettanto pacifico che a nessuno sta bene essere presi per i fondelli.
Da una manovra finanziaria che ci costerà davvero lacrime e sangue (in senso tutt'altro che figurato) era lecito attendersi che i mercati dessero fiducia all'Italia. Invece, come sospettavamo, se ne fottono bellamente. La sinistra che attribuiva a Berlusconi - al cui affossamento una mano decisiva l'ha data il suo ministro dell'Economia e questa " distrazione" al Cavaliere non gliela perdoneremo mai - le responsabilità di tutti i mali, adesso dovrebbe fare ammenda. E gli italiani non dovrebbero dimenticare il danno da Bersani e compagni recato al Paese pur di cavalcare l'onda antiberlusconiana alimentata - sarebbe ipocrita non sottolinearlo - da comportamenti, scelte ed omissioni del Cavaliere stesso.
Comunque, inutile piangere sul latte versato. A Palazzo Chigi c'è Monti, a Palazzo Grazioli soggiorna Berlusconi studiando le mosse per tornare in campo (che in realtà non ha mai abbandonato) e noi tutti al gelo della recessione che si annuncia come la più spaventosa della storia della Repubblica.
Insomma, con lo spread e lo tsunami finanziario e borsistico il governo di centrodestra non c'entrava nulla. Vorremmo che Monti lo dicesse, che il capo dello Stato lo ammettesse, che i partiti politici ne prendessero atto e si battessero il petto dicendo alla nazione che la crisi europea è stata dall'opposizione usata come espediente per abbattere il tiranno.
Ci illudiamo, ovviamente. Non accadrà niente di tutto questo. E mentre diventeremo più poveri, più infelici (a differenza di quel che sostiene "Repubblica" nel suo entusiasmo filo-tecnocratico) e più sfiduciati si allargheranno le disuguaglianze ed aumenteranno i rischi di un serio conflitto sociale i cui costi saranno elevatissimi.
Lo spread, insomma, utilizzato come strumento per far dimettere un governo, si rivelerà una potentissima arma di distruzione del benessere e della convivenza civile a caro prezzo conquistati dai popoli europei ed in particolare dall'Italia.
Auguri, nonostante tutto. Mai come quest'anno ne abbiamo un disperato bisogno.
Inserito da ago il 26/12/2011 20:37:41
Per uscire dall’attuale crisi occorrerebbe un entusiasmo imprenditoriale come quello che si ebbe dopo la fine della guerra. Oggi però vi sono degli ostacoli quali un fisco asfissiante, una burocrazia paralizzante, una conflittualità sindacale, una elevata corruzione e una forte incidenza del Debito Pubblico. In queste condizioni è impensabile che si possa avere una ripresa. Il sistema continua a procedere per inerzia, rallentando progressivamente sulla sola base della spinta del passato. Occorre una nuova fiscalità dove i prelievi vengano spostati dalla Produzione dei Beni Reali (tangibili) alla Produzione dei Beni Finanziari(intangibili).
Inserito da lia il 26/12/2011 19:51:31
Non mi aspetto nulla di buono, na com'è che nessun economista o intenditore non dice che basterebbe che la BCE inondasse l'Europa di valuta fresca x beffare questa crisi "finta", tutta finanziaria, e solo di conseguenza realmente economica?? Io non ho ancora visto nessuna decurtazione o tassa in concreto, ma i regali di Natale non li ho fatti granchè, l'aria dominante ci condiziona,
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