Lodo Mondadori

D'Alema l'aveva detto:«Berlusconi costretto a chiedere l'elemosina». Ci siamo quasi!

A forza di queste profezie da menagramo, i due grandi nemici seriali di Berlusconi, De Benedetti e la Magistratura… o viceversa, sembrano aver definitivamente affossato il Cavaliere

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Massimo D’Alema, già nel 1994, aveva pronosticato per il cavaliere un futuro nerissimo, un Berlusconi costretto «a chiedere l’elemosina in via del Corso».

Evidentemente qualcuno prese in parola D’Alema e decise di realizzare l’augurio del lider maximo.

A forza di queste profezie da menagramo, i due grandi nemici seriali di Berlusconi, De Benedetti e la Magistratura… o viceversa, sembrano aver definitivamente affossato il Cavaliere.

Insomma, siamo giunti alla realizzazione del presagio maligno perfetto, avverandosi prima, la perdita della propria libertà personale con la sentenza Mediaset, indi la votazione sulla sua decadenza da Senatore e, ieri, il verdetto d’ impoverimento con mezzo miliardo di euro da regalare a Carlo De Benedetti.

L’accolita di iettatori italici ed esteri ce l’hanno messa tutta con i loro auguri malefici, attirando così sul bersaglio scoperto l’aura infida della negatività.

Beh, forse quanto sopra, sarà un po’ troppo fantasioso, ma è innegabile che il plotone di esecuzione che si sta preparando alla sventagliata finale è diventato con il tempo quasi stomachevole e occultamente incredibile.

Non pare a voi tutti, sì anche quelli della sinistra più manettara, che sia piuttosto strano ed alquanto inverosimile credere che il primo contribuente dello Stivale, sia allo stesso tempo un evasore rituale?

Ricordatevi anche che Berlusconi non ha potere di firma sui bilanci societari, c’è qualcun altro che verga la documentazione in luogo suo, come venuto fuori dai vari dibattimenti… ma questo che importa ai giudici!

Il piano bellico scientifico per far fuori il Cavaliere, però, pare non sia finito ancora, poiché un’altra bomba potrebbe presto scoppiargli tra le mani, un colpo che investirebbe gli affari di famiglia.

Sembra, infatti, che il ministero delle Comunicazione si stia dando da fare per emanare un decreto per affondare definitivamente le aziende di Berlusconi, fissando un tetto a ribasso per le varie pubblicità che appaiono sulle tv del Cavaliere; questo, almeno, quanto riporta Repubblica. Un limite che andrebbe a danneggiare in particolar modo il gruppo Mediaset, che a differenza della Tv di Stato non beneficia dei soldi del finanziamento pubblico. 

E voi continuate ancora a non credere agli iettatori?