Editoriale

Se Napolitano è "il grande Timoniere"

L'Espresso definisce il Presidente con l'appellativo che fu di Mao

 Totalità

di  Totalità

u facebook sta girando, e soprattutto raccogliendo adesioni, un post intitolato "Io non guardo il discorso del Presidente della Repubblica". Si riferisce ovviamente al tradizionale messaggio di fine anno di Napolitano.

Confesso che, se non fosse per dovere d'ufficio, aderirei subito senz'altro invito tutti a non rovinarsi in cenone con le alate parole di colui che l'Espresso ha sintomaticamente definito "il grande Timoniere". Definizione inquietante se si pensa che così veniva chiamato il dittatore cinese Mao Tse- tung.

E allora mi chiedo: il settimanale di De Benedetti dedica a Napolitano toni entusiastici, praticamente è il salvatore della Patria per aver nominato Monti senatore a vita, onde pagargli l'incarico di Presidente del Consiglio.

È l’uomo che ha preso in mano la situazione risolvendo brillantemente l'impasse provocato da Berlusconi. L'uomo sopra le parti. Il Presidente che ha salvato l'Italia.

Provate a leggervi qualche titolo di giornali cinesi dei tempi di Mao, non troverete grandi differenze, nei toni, nei termini...

Mi fermo qui perché mi vengono i brividi. Però vi invito a riflettere : se chi lo apprezza, oltre ogni ragionevole dubbio, lo definisce grande timoniere come un odioso dittatore, che dobbiamo pensare?

E allora torniamo al discorso di fine anno, cosa ci dobbiamo aspettare? Niente altro che un discorso da grande timoniere, appunto!

Napolitano, pur rimanendo nelle prerogative e nei poteri costituzionali del suo ruolo, ci ha espropriato del diritto alla democrazia, il popolo non è più sovrano ma suddito di un governo tecnico del Presidente, non occorrono armi o colpi di stato mobilitando le forze armate, basta l'artiglieria dei mercati, paventare il default, e mobilitare Equitalia!

Intendiamoci, la democrazia non mi fa impazzire, non la considero un totem inviolabile, ma solo una forma di governo che, come diceva Churchill, è altamente imperfetta, ma comunque migliore fra quelle fin qui praticate. Il problema è che proprio chi oggi ce la nega se n'è fatto paladino fino a ieri.

Ecco, questo non torna. Mi dà un fastidio intollerabile essere presi in giro come ragazzini che credono ancora a misteriosi fantasmi che si scatenano quando non fanno i bravi: se non mangi la pappa viene la vecchia e ti porta via, se non vai a letto viene l'uomo nero, ecc ecc.

Ora ci sentiamo dire: se continuiamo con la democrazia facciamo default!

Francamente, visto come stanno le cose economiche difficile immaginare che si possa risolvere tutto in poco più di un anno, dunque... Perchè mai tornare a votare nel 2013?  Qualcuno riterrà che non sia il caso, siamo in emergenza, proprio come a Weimar!

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