Settembre andiamo...

La festa di San Michele arcangelo che annunciò la vittoria contro i Goti

Si festeggia in Puglia dove i pellegrini si recano al santuario di Montesant'Angelo consacrata 1500 anni fa

di Marina Cepeda Fuentes

La festa di San Michele arcangelo che annunciò la vittoria contro i Goti

San Michele Arcangelo

È appena iniziato l’autunno e una volta, in Abruzzo,  Puglia e Basilicata, i pastori abbandonavano i pascoli estivi sui monti per  scendere a valle: partivano per la festa di San Michele Arcangelo del 29 settembre.

Ai “suoi” pastori abruzzesi, in transumanza lungo antichi  tratturi, Gabriele D’Annunzio dedicò una poesia dell’Alcyone , allegoria delal fine  dell’estate:

     Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
     Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
     lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
     scendono all’Adriatico selvaggio
     che verde è come i pascoli dei monti.
     Han bevuto profondamente ai fonti
     alpestri, che sapor d’acqua natìa
     rimanga ne' cuori esuli a conforto,
     che lungo illuda la lor sete in via.
     Rinnovato hanno verga d’avellano.
     E vanno pel tratturo antico al piano,
     quasi per erbal fiume silente,
     su le vestigia degli antichi padri.
     O voce di colui che primamente
     conosce il tremolar della marina!
     Ora lungh'esso il litoral cammina
     la greggia. Senza mutamento  è l'aria.
     Il sole imbionda sì la viva lana
     che quasi dalla sabbia non divaria.
     Isciacquio, calpestio; dolci romori.
    Ah perché non son io  co' miei pastori?

Tornavano al monte ai primi di maggio, quando  si festeggia la prima apparizione dell’Arcangelo  al vescovo di Siponto: “Io sono Michele arcangelo” gli disse “ho stabilito di conservare questo luogo per me...”.

Era l’8 maggio dell’anno 490 e l’angelo si riferiva a una grotta sulla cima del  Monte Gargano dove leggendariamente erano accaduti alcuni prodigi.

 La grotta di San Michele 

Due anni dopo Michele apparve di nuovo al vescovo per comunicargli che i sipontini avrebbero vinto la battaglia contro i Goti: era il 29 settembre del 492  e quel giorno divenne la festa liturgica dell’Arcangelo ma anche la seconda festa in suo onore che si celebra a  Monte Sant’Angelo, il paese sul Gargano dove si trova la Sacra Grotta.

Sopra quella spelonca, consacrata dall’Arcangelo  stesso, e dove i sipontini trovarono  l’impronta di un piccolo piede su una pietra che tuttora si può vedere, venne in seguito costruita una magnifica Basilica-Santuario.

D’altra parte quando i Longobardi fondarono il ducato di Benevento attribuirono a san Michele la vittoria  sui Bizantini del 647 e ne importarono il culto a Pavia promuovendo il pellegrinaggio al Gargano che diventò il loro santuario nazionale.

 Ma divenne anche meta di uno dei quattro principali pellegrinaggi del Medioevo: a Gerusalemme si onorava Dio, a Roma e a Compostella  l’Uomo, nelle persone di San Pietro e San Giacomo il Maggiore,  e al Gargano l’Angelo.

Santuario di San Michele al Gargano

Ebbene, al Santuario di San Michele di Monte Sant’Angelo,  l’8 maggio e il 29 settembre, vi arrivano tuttora migliaia di pellegrini che scendono  alla Sacra Grotta lungo la Scala Santa recitando a ogni gradino gli antichi canti “micaelici”:

Arcangelo Michele,
 voi siete il mio fedele,
 nell'ora dell'agonia
 assistete l’anima mia.

Ma i cosiddetti “luoghi della fede” della Puglia, sono molti altri: 85 santuari, 19 monasteri, e oltre 70 chiese che costituiscono il 9,5% del totale in Italia!  

E soltanto sulla sommità del Promontorio del Gargano,  vi sono almeno una decina interessantissimi: fra cui il Santuario di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, meta di pellegrinaggi internazionali alla ricerca dei miracoli di  Padre Pio.

Ma ritorniamo al più antico di tutti,  come facevano i Longobardi e i Crociati prima di imbarcarsi per la Terra Santa; ma anche  i “palmieri” al ritorno da Gerusalemme e i milioni di pellegrini che da ogni parte del mondo vi sono arrivati nei secoli. Andremo a cercare l’Angelo, l’Arcangelo delle Milizie Celesti, vincitore del demonio nelle viscere della terra garganica.

Secondo la leggenda la Basilica-Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo fu consacrata oltre 1500 anni fa  dallo stesso Arcangelo Michele, il  29 settembre dell’anno 493. E da allora migliaia di  pellegrini, forestieri, turisti, ma soprattutto fedeli, sono scesi negli inferi del Gargano per venerare l’Angelo.

Sono numerosissime, infatti, le iscrizioni e i graffiti di varie epoche  rinvenuti nel santuario pugliese, anche lungo la Scala Santa, alcuni lasciati da personaggi storici: tra i più celebri vi sono quelli  di Ottone III, di Enrico II, di Federico II di Svevia, di San Francesco d'Assisi e di numerosi pontefici, fra cui Giovanni Paolo II. Ma  vi sono anche i nomi di anonimi cavalieri che ritornando vittoriosi dalle Crociate ringraziavano Michele,  il “guerriero celeste”, prima di continuare il viaggio per Roma dove il Papa li avrebbe benedetti.

Il Santuario Basilica di San Michele a Monte Sant’Angelo, è tuttora un luogo insolito della fede, un luogo magico e sacro allo stesso tempo,  dove occorrerebbe andare almeno una volta nella  vita: perché se a Gerusalemme si andava per  trovare Dio e a Roma e Santiago di Compostela per trovare l’Uomo nelle figure di San Pietro e di San Giacomo, nella grotta del Gargano, ci si va per incontrare un Angelo.

Angele Sante, Schela Sante,
Patre, figgke e Spirete Sante.
Patre, figliuol' e Spirite Sante.

Così pregano, nel loro dialetto, le centinaia di migliaia di pugliesi che ogni anno, da secoli, si recano a Monte Sant’Angelo, e molti di loro  scendono in ginocchio gli 86 gradini  che portano alla Grotta Sacra.

Ebbene, dal 1995 è stato ricostituito a Vieste,  ai piedi del promontorio del Gargano, il Sovrano Ordine dei Pellegrini di San Michele Arcangelo che ha rinnovato il tradizionale pellegrinaggio  del 29 settembre  ripristinando l’antico tratturo, il sentiero dei pastori transumanti.

La partenza è fissata alla Vigilia della festa,  all’una e trenta della notte: sarà allora, al chiarore delle fiaccole, e dopo che il  priore del Sovrano Ordine dei Pellegrini batterà tre colpi  sulla porta  della Cattedrale, quando i devoti dell’Arcangelo percorreranno quelle stessi sentieri.

Chi resta a casa verrà svegliato dal suono dei campanelli e dai   canti che intonano i  “sanmichelari”  fra cui una moderna preghiera che si potrebbe definire  “sostenibile”: 

A te Michaele,
 principe della fede,
noi pellegrini del Gargano,
 amanti di questa terra antica,
 rivolgiamo questa supplica.
 
Fa che l’uomo malvagio,
 non uccida animali indifesi,
 non bruci boschi e foreste,
non inquini il cielo, la terra e il mare.
 Ti preghiamo Michaele
 di  punire quelli che spinti dal denaro
 calpestano tutto e tutti
 seminando morte e distruzione.
Gloria a te  Sancte Michaele!

A questo moderno pellegrinaggio  del  29 settembre attraverso uno dei più suggestivi sentieri del Gargano ci si può prenotare presso il Sovrano Ordine dei Pellegrini di San Michele di Vieste.

Dopo la vostra visita al santuario occorre visitare  il pittoresco paese di  Monte Sant'Angelo che conserva ancora l’antico tracciato medievale: da non dimenticate l’acquisto  dello squisito pane del  paese, impastato anche con le patate; una vera bontà degna degli angeli!

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