Piange al telefono...

Una telefonata di Berlusconi apre un altro fronte polemico con il Quirinale

La conversazione telefonica carpita e riversata vedrebbe il Cavaliere impegnato in un colloquio stretto con un parlamentare del Pdl, il quale avrebbe inserito il vivavoce

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E se in molti non credessimo alla telefonata intercettata di Silvio Berlusconi reclamizzata nella trasmissione Piazza Pulita? 

Sembra quasi incredibile, ma è quanto sta accadendo in questi ultimi minuti, con moltissimi spettatori che ieri hanno assistito al programma che sul network Twitter sono coesi nel limitare il colloquio ad una vera e propria frottola, arrivando addirittura a paventare teorie complottiste.

Ma, facciamo il fatidico passo indietro.

La conversazione telefonica carpita e riversata vedrebbe Berlusconi impegnato in un colloquio stretto con un parlamentare del Pdl, il quale avrebbe inserito il vivavoce.

Il Cav nella chiacchierata afferma che non riesce a dormire da più di 50 giorni e la colpa di ciò ricadrebbe su Napolitano che avrebbe saputo in Camera di Consiglio che la diminuzione della pena sarebbe stata più consistente di quella poi realmente espressa dal giudice, una ricostruzione dei fatti, poi, seccamente smentita dal Quirinale che ha parlato di «un’altra delirante invenzione volgarmente diffamatoria nei confronti del Capo dello Stato».

Sui network e i vari blog, ora, ci si chiede se detta telefonata non sia una progettazione di Berlusconi diretta a creare pressioni su Napolitano.

Infatti, viene naturale chiedersi come quei maghi di Piazza Pulita abbiano fatto ad accaparrarsi un simile scoop giornalistico e nientemeno che in audio?

Le polemiche scatenate da Berlusconi arrivano dopo una giornata veramente dura per la vita politica del Paese e sembrano create per esasperare ancor più gli animi.

Comunque si risolva quest’ennesima macchietta all’italiana, resta il fatto che il nostro è un Paese ingovernabile, con scarsissime speranze di stabilizzazione, ove le figure istituzionali, i politici parlamentari e quelli che desiderano entrarci sgomitano, insultandosi, per mantenere le poltrone o conquistarne di nuove, magari con altro partito.  

Appiccicati a loro col Bostik industriali, giornalisti, economisti, politologi e via dicendo, ossia quelli che con i vari sistemi di favoritismi e scambi vivono allegramente e senza il minimo  problema, aspettando con la dovuta calma,  di scoprire i nuovi riposizionamenti delle forze per continuare a screditare l’Italia e a fottersene degli italiani.