Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
lzi la mano chi non immaginava che Berlusconi alla fine avrebbe stupito tutti! 48 ore, definite "drammatiche" durante le quali, abbiamo visto di tutto.
Venerdì sera era partito l'ordine ai ministri del Pdl di dimettersi. Ordine prontamente eseguito cui però aveva fatto seguito qualche ripensamento.
Il ripensamento diventava rapidamente dissenso in nome della stabilità (politica secondo i dimissionari, delle loro poltrone secondo molti altri) e dal dissenso allo scambio di accuse fra le cosiddette colombe e i falchi che avrebbero spinto Berlusconi alla rottura il passo è stato breve.
La settimana si è aperta con la prospettiva del voto di sfiducia al governo Letta, che nel frattempo ha fatto aumentare l'Iva di un punto, tanto per far capire al Pdl che era pronto a alla guerra (peccato che il prezzo lo paghiamo noi) ignorando la richiesta di Berlusconi di procedere contro l'aumento che avrebbe indotto il Pdl ad un ripensamento sulla linea dura.
Di fronte alla rigidità dei due fronti contrapposti (con Napolitano pesantemente schierato a favore del governo soprattutto dopo il caso della famosa telefonata mandata in onda da Piazza Pulita nella quale il Cav parlando con un parlamentare ipotizzava che il presidente della Repubblica fosse intervenuto contro di lui nella sentenza della Cassazione sull'affare lodo mondadori), di fronte a questa rigidità, dicevamo, che evidentemente non lasciava spazio a mediazioni diplomatiche, si andava approfondendo la frattura fra chi voleva rimanere al governo e chi voleva far saltare il banco. La Santanchè individuata fra le cause dell'assunzione della linea intransigente offriva la propria testa, quindi spariva dalla ribalta mediatica.
Berlusconi nel frattempo veniva accusato di volere lo sfascio totale (del paese e del partito) per tutelare i propri interessi.
In effetti era incomprensibile che il cavaliere procedesse ad un vero e proprio suicidio politico: il partito scisso e l'immagine di un leader che se ne frega delle necessità del paese sempre più in difficoltà interna ed esterna.
Eppure fino a pochi minuti prima della dichiarazione di voto tutti erano convinti che Berlusconi avrebbe mantenuto la promessa di non votare la fiducia.
Le agenzie hanno battuto la descrizione di un cavaliere sprezzante, che non ascolta neppure il discorso di Letta, che ostenta indifferenza.
Tutti aspettano la votazione, e accolgono l'intervento di Berlusconi in Senato con quel tanto di sufficienza che si accorda a ciò che non riserva particolari sorprese. I grillini hanno appena dichiarato di non votare la fiducia.
Poi le poche, stringate parole di Berlusconi che non occupa neppure tutto il tempo che ha a disposizione. Ricorda di aver sempre voluto una pacificazione nazionale, di aver perciò accettato il governo di larghe intese con un numero di ministri assai inferiore a quello che avrebbe potuto pretendere visto il poco scarto di voti con il Pd. Afferma di credere ancora di poter giungere alla fine di questa atmosfera da guerra civile, si compiace per le parole di Letta che ha sottolineato, nel suo discorso, la necessità di rispondere alle sollecitazioni europee sull'introduzione della responsabilità civile dei giudici, e dichiara il voto di fiducia!
E voilà, tutti spiazzati!
Ma i più increduli e scioccati sono i senatori del Pd, al punto che Zanda, iscritto a parlare dopo Berlusconi sembra addirittura non aver registrato che le cose sono cambiate, e legge il discorso preparato in precedenza con i toni e le argomentazioni relative alla posizione del cavaliere di sfiducia al governo.
Solo Letta (il vero vincitore della partita), secondo un labiale attribuitogli a commento del discorso di Berlusconi, ha capito tutto e commenta: È un grande!
Dunque Letta esce rafforzato personalmente, ma il pd intorno a lui - dopo le innumerevoli e pesantissime dichiarazioni fatte in questi ultimi giorni contro quell'alleato condannato, delinquente, egoista, menefreghista degli interessi degli italiani- con il quale non era proprio il caso non di governare, ma neppure di prendere un caffé, pena un inalienabile contagio pestilenziale, adesso deve rinunciare ai sogni di revanche.
È una atmosfera da 8 settembre alla rovescia, il Pd aveva sperato di dire che il governo continuava a fianco di nuovi alleati e invece deve fare i conti che si prosegue con i vecchi!
Dura da digerire, dura riciclare rivedute e corrette le dichiarazioni fatte in precedenza, dura chinare il capo e sorridere all'odiato Berlusconi.
A questo punto le elezioni si allontanano, il Pdl si ricompatta (ma ci saranno teste che cadranno, direttamente o indirettamente), Berlusconi ha dimostrato a tutti di aver più a cuore l'Italia che i propri interessi (ma noi continuiamo a chiederci quale vantaggio avrebbe potuto trarre dalla crisi di governo) quindi ne esce moralmente vincitore, alla faccia di falchi e colombe.
Inserito da Lucas il 04/10/2013 10:02:20
Ma non è che Berlusconi ha votato la fiducia perchè era consapevole del fatto che il governo di Letta grazie ai dissidenti pdl avrebbe avuto lo stesso i numeri per governare? ci vuole coraggio per dire che l'ha fatto perchè ha cuore l'Italia...è l'ultimo colpo di di mano di un leader in parabola discendente.
Inserito da ghorio il 03/10/2013 10:14:09
Questa volta non condivido la conclusione, direttore Simonetta Bartolini, dell'editoriale dedicato al "colpo di teatro" di Berlusconi. Non è sicuramente il vincitore, sia pure morale, della vicenda del centrodestra allo sbando. Semmai , vista l'impossibilità di avere il partito compatto, il Cavaliere, si è unito alla maggioranza. Adesso comunque c'è da sperare che il governo Letta governi e faccia atti concreti. Quanto al disorientamento del Pd, questo partito, lo sappiamo, pensa al suo congresso e l'alibi Berlusconi porta acqua al loro mulino. Certo che se poi, nelle prossime settimane si continua con la solita tarantella, il mondo politico di destra, centro e sinistra perde tutta la credibilità, con buona pace degli interessi degli italiani.
Inserito da la povera vedova il 02/10/2013 23:01:28
Mio Dio, fatemi sapere se Berlusconi è ancora libero di fare le scelte politiche più opportune oppure è sotto perenne ricatto.Infatti a me pare evidente che per alleviare i suoi guai egli speri solo in un atto -anche se non si sa bene quale- di Napolitano, il quale gli ricorda ad ogni piè sospinto che se farà il bravo ci penserà sopra. Ecco perchè il Cavaliere parla sempre di pacificazione. E' come quel cavallo a cui hanno legato una carota davanti al muso e corre come un disperato nel tentativo di acchiapparla.E' quindi evidente che non essendo più un uomo libero delle sue azioni, non è più in grado di fare scelte politiche logiche e coerenti, altrimenti -come nel caso di Fini- avrebbe sbattuto fuori questo manipolo di opportunisti, sarebbe passato all'opposizione dura e tempo qualche mese avrebbe rivinto le elezioni alla grande, tenuto conto che Letta ed i suoi amici non sanno fare altro che continuare la politica di Monti cioà "spendi e tassa". Poi lasciatemi alle preghiere in memoria di mio marito che ricordava sempre il vecchio motto "MOLTI NEMICI, MOLTO ONORE".
Inserito da sabyda il 02/10/2013 16:01:59
SE volevo assistere ad una commedia.... tra l'altro che mi faceva ridere andavo al Teatro Verdi di Firenze e mi mettevo in poltrona in prima fila con tanto di tacco e mise da teatro..... invece ci tocca....assistere al TEATRINO DEI BURATTINI, fatti male, colorati male e senza nemmeno IL MANGIAFUOCO che quando vede Pinocchio alla fine si commuove e per compassione lo lascia andare....... che dire siamo nelle mani del Signore per chi crede in lui e siamo ai piedi della fossa per gli essere viventi......basta, basta, basta, di parlare ci vuole solo l'azione, ormai sono stati sprecati fiumi di parole, cartacee e virtuali e che risolviamo proprio un bel niente.....
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