La crisi evitata

Ora devono partire subito le riforme, altrimenti è stata solo una buffonata

Adesso, giù la maschera e rimboccarsi le maniche Caro Letta, perché è nelle tue mani l’immensa chance di cambiare volto a questo Paese così devastato

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Fino a pochi giorni fa il grande stato di necessità dal quale era sorto l’attuale Governo, con la benedizione di Napolitano, imponeva limiti ben precisi alla propria azione a causa di una sgangherata maggioranza per nulla unita.

Ieri, invece, si è compiuto – al termine di una giornata che definire inverosimile è puro eufemismo- una sorta di modificazione di quei limiti, in quanto si è andata formando una nuova e più coesa maggioranza, nuova non, in particolare, nei numeri ma più che altro nella sua espressione più politica.

Tutto ciò può, anzi, libera il Governo Letta da un ingombrante fardello, ma allo stesso tempo implica la fine di un fastidioso alibi che, fino a poche ore addietro, doveva concentrarsi solo sul breve programma da realizzare.

Adesso, giù la maschera e rimboccarsi le maniche Caro Letta perché è nelle tue mani l’immensa chance di riformare questo Paese così devastato, grazie a una maggioranza più solida e compatta, sicuramente con un maggior peso in Europa e dunque nella situazione ottimale per vincere la propria scommessa.

Il percorso dovrà per forza di cose partire dalla

legge elettorale, dalla

riorganizzazione e i costi della politica, dalla

riforma urgentissima della giustizia con le agognate separazioni delle carriere dei magistrati, dalla

responsabilità civile dei giudici, dalla

indispensabile riforma delle carceri, dalla

riforma della credibilità del fisco come richiesta più volte da Draghi…

Ecco, questo da oggi, è ciò che dovrà realizzare il Governo, visto che il suo nemico-alleato numero uno sembra aver alzato bandiera bianca e quindi non c’è più la scusa del Cavaliere quale minaccia incombente alla stabilità del Governo.