E se i treni mettessero le ali?

Alitalia: crisi profonda. L'Eni minaccia « l'azienda avrà carburante fino al 12 ottobre»

Enrico Letta angosciato dal possibile passaggio ai francesi di Air France-Klm cerca altre strategie

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Alitalia: crisi profonda. L'Eni minaccia « l'azienda avrà carburante fino al 12 ottobre»

Crisi Alitalia, possibile una fusione con le Ferrovie dello Stato?

E se fosse Mauro Moretti ad accaparrarsi Alitalia? 

No, non intendiamo affermare che i treni Freccia Rossa debbano trasformarsi in aerei, ma di un'azione portata avanti da tre soggetti: Alitalia, il governo Letta e le Ferrovie dello Stato. Il tutto è dovuto ai maledetti numeri, all’orrorifica matematica, e nel fatto che i bilanci non tornano nemmeno nei sogni.

L’azienda lo sanno tutti, è in crisi da tempo, una situazione che si trascina da anni e che al momento sta gridando aiuto, le casse necessitano di un immediato inserimento di fondi liquidi per evitare il definitivo fallimento.

A tal proposito, da metà settembre, si parla di un passaggio di Alitalia ai francesi di Air France-Klm, notizia che il vicepresidente della compagnia Salvatore Mancuso ha tenuto prontamente a smentire affermando che “noi italiani abbiamo commesso molti errori, loro il doppio dei nostri”.

E qui entra in campo Enrichetto Letta che, angosciato dal possibile passaggio ai cugini d’Oltralpe, e dai conti che non tornano neanche col pallottoliere, ha riunito un consiglio ministeriale per tentare di esorcizzare il marasma.

Il Premier, allora, ha pensato bene di uscire da detta crisi, inserendo nel percorso di recupero di Alitalia le FS e il loro capo Moretti, con un’operazione articolata su due punti.

Il primo, iniziando con un ‘modesto’ contributo iniziale intorno ai 100 milioni di euro; il secondo, con un’azione molto più estesa.

Per adesso non c’è ancora niente di esplicitato, tuttavia questa è una strada che Letta vorrebbe battere perché meno scoscesa delle altre.

Insomma, ancora la linea precisa per salvare Alitalia non è stata definita, e domani con un nuovo CDA della compagnia aerea, sono in programma altre alternative per cercare di individuare una soluzione che possa far uscire l’azienda da questa situazione difficilissima.

L'ipotesi di una unione con le Ferrovie resta sempre valida, ma il direttivo non estromette altre possibilità che considerino l'intromissione di un soggetto pubblico a fianco di Alitalia in vista del perfezionamento della possibile legame con Air France che, sebbene a molti non piaccia, resta l'ipotesi più realistica.

Mentre le congetture sul futuro dell’azienda riempiono le menti dell’esecutivo, pesano come macigni le parole dell’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni,  il quale ha affermato ieri sera che “Alitalia avrà carburante fino al 12 ottobre”.

Non possiamo rinnovare il fido a una società che non da’ sicurezza - ha detto. Abbiamo già un’esposizione importante ma se Alitalia non riscuote nemmeno la fiducia dei suoi azionisti, non possiamo tenerla in vita noi con il carburante”.

Come dire “pagare moneta, vedere cammello!”

 

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    5 commenti per questo articolo

  • Inserito da Gianluca Lodi il 08/10/2013 18:58:32

    Sono un manager di Alitalia, con grosse responsabilità in ambito aeroportuale. Posso affermare senza mezze misure, che la crisi del nostro vettore è stata causata dalle scelte poco attente del nostro management. I nostri direttori hanno purtroppo distante quello che è il reale obbiettivo della compagnia. In aggiunta tutte le scelte sbagliate (una su tutte l'accordo con carpatair) non hanno fatto altro che affondarci ancora di più. La colpa è anche e soprattutto del governo e di quei grandi uomini della cordata che hanno fatto prima e soprattutto i loro interessi. Uno tra tanti il buon vecchio Toto, a cui stranamente appartiene la società di leasing cui sono stati venduti gli aereidi proprietà di Alitalia, per poi noleggiarli dalla stessa a cifre assolutamente fuori mercato rispetto ai vari competitors. Meditate gente, meditate!

  • Inserito da Vanessa P. il 08/10/2013 12:39:48

    Disastrosa direi l'affermazione dell'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni, un ultimatum scoraggiante!! L'Italia sta collezionando insuccessi..fallimenti clamorosi e il guaio è che a pagarne le conseguenze in primis sono coloro che giorno dopo giorno hanno contribuito con il loro operato...con il loro sacrificio a rendere grandi a livello nazionale e non solo rinomate aziende..marchi prestigiosi e tanto altro!! Urge anche qui un adeguata politica di intervento, mirata e scrupolosamente pensata...ma con tanto rammarico e presa di coscienza mi rendo conto che il sentimentalismo è un intruso scomodo nel mondo del business-to-business perchè non ha mai fatto girare i numeri...

  • Inserito da bea il 08/10/2013 12:08:40

    Hai dipinto un bel quadro della situazione e non solo d'Alitalia... Quasi 200 sono le imprese già sotto gestione dei cinesi. Alitalia è lo specchio dell'industria italiana, "l'industria in svendita". Che disastro. Non sono una specialista economica, ma una fusione con la FS forsé sarà una possibilità, un salvataggio? E non ci sono ancora i cinesi ante porta..

  • Inserito da belinda il 08/10/2013 11:17:55

    Alitalia in mano a Letta è come un cucciolo di gatto in una canile di doberman.

  • Inserito da marcello il 08/10/2013 10:43:33

    Bellissimo pezzo che riassume a noi comuni mortali la situazione dell'Industria italiana e della crisi che ci sta uccidendo. Bravo Melani - Bel pezzo davvero. Insieme a Accolla e Del Ninno siete i più seguiti. Una domanda, per caso lei è anche Lord Brummell? Saluti, Marcello

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