Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Tito Ceccherini
Musica e arti figurative in perfetta sintonia. Il Maggio Musicale Fiorentino prosegue con iniziative che puntano sulla qualità, e malgrado il … verde della crisi non rinuncia a una grande policromia. E così il Teatro Comunale si collega con Palazzo Strozzi e precisamente al centro di cultura contemporanea Strozzina che espone dall’11 ottobre 2013 fino al 14 gennaio del prossimo anno la mostra “Territori Instabili” : Confini e identità nell’arte contemporanea, a cura di Walter Guadagnini e Franziska Nori, che propone opere di dieci artisti internazionali (Kader Attia, Zanny Begg & Oliver Ressler, Adam Broomberg & Oliver Chanarin, Paolo Cirio, Tadashi Kawamata, Sigalit Landau, Richard Mosse, Paulo Nazareth, Jo Ractliffe, The Cool Couple) ; questi lavori permettono di ripensare l’idea di territorio nel mondo contemporaneo, caratterizzato da un lato dal progressivo superamento di concetti come nazione o confine, ma anche da un ritorno a nuovi nazionalismi e a una riflessione sull’individuo in rapporto a un territorio o una comunità specifici. Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e Palazzo Strozzi intendono offrire al proprio pubblico la possibilità di unire il piacere dell’ascolto a quello della contemplazione, dilettando lo spirito senza eccessiva mortificazione del portafoglio. Pertanto i possessori del biglietto del concerto del 18 ottobre potranno accedere alla mostra alla Strozzina al prezzo ridotto di 4 euro, mentre chi detiene il biglietto della mostra Territori instabili potrà avere una tariffa particolare e assistere al concerto al prezzo ridotto di 32 euro in Platea, 23 euro in Prima Galleria e 14 euro in Seconda Galleria.
Ma la sintonia non è solo monetaria. Anche il programma di venerdì 18 (ore 20,30) al Teatro Comunale propone un affascinante confine tra un lavoro più “classico” e due diversi aspetti della produzione contemporanea, accumunati però dal fatto di essere tutti … territori poco frequentati. Il concerto infatti procede “ a ritroso” nel tempo, partendo dalla Trasfigurazione per orchestra di Gianluca Cascioli, composizione vincitrice nel 2012 del Concorso Internazionale Francesco Agnello del CIDIM. Nato nel 1979, Cascioli è un brillante pianista e compositore che si è esibito con alcune tra le più prestigiose orchestre del pianeta e ha all’attivo un notevole curriculum come compositore. Si passa poi a un “contemporaneo” meno recente e più discusso, più apprezzato forse come autore di musica cinematografica : Nino Rota, il “musicista di Fellini” autore però anche di opere e concerti e di cui fra poche settimane andrà in scena il lavoro più famoso, il melodramma Il cappello di paglia di Firenze. Venerdì invece verrà eseguito il concerto n.2 per violoncello e orchestra, con la grande interprete italiana Silvia Chiesa come solista. Si tratta di un lavoro concepito nel 1972 ma eseguito solo postumo nel 1987, caratterizzato da una limpidezza mozartiana che scaturisce da un organico strumentale di dimensioni classiche.
La seconda parte del concerto presenta un “classico” di notevoli dimensioni, la Faust-Symphonie R. 425 per tenore, coro maschile e orchestra di Franz Liszt, composta nel 1854 ma più volte ritoccata sino al 1880. Si tratta dell’ennesima musica ispirata al grande capolavoro di Goethe, questa volta però non in forma operistica come i celebri e quasi contemporanei capolavori di Charles Gounod e Arrigo Boito, ma sinfonica: più precisamente, una sorta di “polittico sinfonico” in tre ritratti; Faust, Margherita e Mefistofele: quest’ultimo è senz’altro il più … diabolico e per certi aspetti meglio riuscito fra i tre, basato tra l’altro sulla deformazione beffarda dei temi che caratterizzavano Faust e concluso da un coro maschile con tenore solista (Alexander Kaimbacher) che riprende i versi conclusivi dell’opera di Goethe. Un lavoro notevole e di grande interesse che però non è approdato spesso sui palcoscenici del Comunale (l’ultima volta nel 1975).
Infine, la bacchetta: un direttore di grande preparazione e cultura, davvero in grado di muoversi del tutto a suo agio tra vari territori, quello del passato e quelli della contemporaneità: Tito Ceccherini, appassionato interprete di autori del nostro tempo con alcuni dei quali collabora attivamente: si va infatti a Bellini, a Puccini sino a Ivan Fedele, Salvatore Sciarrino e Hugues Dufourt.
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