Brutta televisione

Servizio pubblico e il pettegolezzo che sollecita gli istinti peggiori

Ieri sera è andato in onda un brutto programma che voleva essere informazione si è fermato al pettegolezzo inutile e maligno, che pena un paese così

di Simonetta  Bartolini

Servizio pubblico e il pettegolezzo che sollecita gli istinti peggiori

Ieri sera è successo di tutto. Poco dopo le 20 si è diffusa la notizia delle dimissioni di Mario Monti dal partito da lui fondato appena pochi mesi fa. Motivo: il “suo” partito non era più suo, anzi.

Si sapeva da vario tempo del disagio dell’ex premier, ma pare che la causa scatenante il divorzio sia stata la legge di stabilità, sulla quale Monti non sarebbe stato d’accordo.

Contemporaneamente si diffondeva anche la notizia che la legge di stabilità, non solo scontentava tutti, ma scontentava soprattutto e in maniera determinante, Stefano Fassina (viceministro dell’Economia in quota Pd ovvero in quota al partito del premier Letta), il quale ha lamentato di non aver neppure avuto modo di vedere la bozza della legge prima che essa venisse sottoposta al Cdm. Ergo, Stefano Fassina ha dichiarato che potrebbe dimettersi dal ruolo di viceministro.

Poco dopo le 21 su La7 andava in onda Servizio pubblico di Michele Santoro, oggetto della trasmissione le dichiarazione di un’attricetta bulgara tale Michelle Bonev che nei giorni scorsi era salita ai disonori della cronaca per l’outing fatto via facebook.

Sulla propria pagina del social network la Bonev, dichiarando di aver bisogno di liberarsi della menzogna nella quale era vissuta fino a quel  momento, fra le varie altre cose accusava la fidanzata ufficiale di Berlusconi, Francesca Pascale, di essere lesbica, cattiva e arrogante. Altresì confidava, agli innumerevoli amici di facebook, che lo stesso Berlusconi le avrebbe confessato di essere praticamente ostaggio della giovane fidanzata, che lo maltratta, e della quale non può liberarsi perché lei lo minaccia di rivelare segreti pesanti che lo metterebbero a terra!

Michele Santoro, che ama gli ascolti più di qualsiasi altra cosa (e lo si può comprendere visto che fa televisione e di quella vive con una certa larghezza!) si è buttato sul pettegolezzo degno di radio-serva come un affamato si butterebbe su un piatto di pastasciutta.

Ha invitato in trasmissione, la signorina Bonev, della quale ha mandato in onda un’intervista nella quale la stessa ripeteva con dovizia di particolari, quanto scritto in precedenza su Facebook, con lei Maurizio Belpietro direttore di «Libero» e il filosofo Massimo Cacciari, con il compito di commentare tutta la faccenda.

Abbiamo assistito così ad un programma sbalordente. Il giornalismo si confondeva con il pettegolezzo (neppure il gossip) da lavandaie e un filosofo della caratura di Cacciari veniva chiamato ad esprimersi sulle parole di una attricetta che raccontava (come si fa fra amichette un po’ perfide e maligne): –La Pascale mi ha detto…, –io gli ho risposto…, –lei è cattiva…, –lui mi ha pregato…, ecc ecc.

Francamente non credevamo alle nostre orecchie e al supporto dato dagli occhi: come è possibile imbastire una trasmissione di informazione su un pettegolezzo di tale infima qualità e irrilevanza?

Ci siamo un po’ riavuti quando il povero Cacciari –sbalordito come e forse più di noi, oltre che umiliato dal doversi confrontare su temi di tale abissale pochezza mentre il paese sta discutendo della legge di Stabilità, con le dimissioni di Monti depositate e quelle di Fassina (assai più gravi) annunciate, solo per stare alla stringentissima attualità – ha letteralmente urlato il proprio disgusto, disinteresse, e noia di fronte a quello che dallo studio di Venezia vedeva sui monitor al pari di tutti gli italiani collegati.

Cacciari ha praticamente dato uno schiaffo a mano aperta alla qualità dell’informazione che Santoro andava proponendo e Santoro, lo si è visto chiaramente, lo schiaffo lo ha sentito e gli ha fatto male.

Gli ha fatto talmente male che quando sono cominciate ad uscire le innumerevoli agenzie con le dichiarazioni dei vari politici del Pdl che esternavano disgusto, indignazione ecc. ecc. su quanto stava andando in onda, non ha trovato di meglio che invocare dette numerose agenzie come legittimazione.

Francamente stentiamo a capire. Santoro è un ottimo professionista, ma troppe volte dimentica che la quantità degli ascolti non fa la qualità. È ovvio che chiunque mandi in onda uno spettacolo che vada a sollecitare gli istinti e le curiosità più barbare del pubblico è destinato ad avere successo di numeri.

Per innalzare l’audience basta mandare in onda (annunciandola) la scena di un incidente stradale con morti e feriti e la telecamera che si insinua fra le lamiere mostrando i corpi intrappolati, i volti straziati dalla sofferenza, ricostruire le storie delle vite che si sono spezzate. Basta pensare alla terribile curiosità di ognuno di noi di fronte ad un incidente che provoca file assurde perché tutti rallentano per guardare sperando di cogliere un qualche particolare raccapricciate.

Per innalzare l’audience basta mandare in onda qualche sequenza hard o presunta tale riguardante un vip, per non parlare del successo delle risse (se previamente annunciate).

L’odore del sangue fisico o metaforico, biologico o morale attira l’attenzione anche dei migliori di noi.

Così in questo paese si sollecitano, con gusto diabolico, e a fini economici (lo share significa più pubblicità ovvero più soldi, ma anche maggiore visibilità personale che mediaticamente vale soldi) i peggiori istinti, si dà volentieri in pasto alla rabbia che monta in ogni cittadino, vessato quotidianamente e in maniera ossessivamente progressiva da tasse e balzelli che lo avviliscono e umiliano, ora la salma di un nazista, ora il pettegolezzo ignobile di bassa cucina umana.

No, questo paese non ci piace, non ci piace chi lo governa, non ci piace chi lo ha governato, non ci piace chi lo rappresenta mediaticamente.

Questo paese e il clima di inciviltà che vi si sta coltivando comincia a farci veramente paura.

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da saldigua il 18/10/2013 18:11:39

    Ancora siamo agl' inizi! La vicenda del "morto Priebke" insegna. Riesumeremo i morti per portarli in piazza e bruciarli su pubblica pira. D'altronde la gente è assetata di sangue umano e bisogna dargli uno sfogo. Non sono altro che ludi circensi.

  • Inserito da ghorio il 18/10/2013 16:56:23

    Debbo essere un po' polemico sulla vicenda Santoro/ Bonev. Le responsabilità sono della carta stampata. Ha enfatizzato all'infinito il gossip, le escort e compagnia bella, salvo poi accorgersene che si è veramente esagerato. Copiamo sempre gli Stati Uniti portando le vicende di letto nel dibattito televisivo, amplificato poi dalla carta stampata e dal web. Un'esclusiva mondiale di qualsiasi giornale italiano viene ignorata. Va la Bonev da Santoro e arrivano, paginate e interviste, anche se la signora bulgara nel suo blog aveva già detto tutto. Quindi c'è poco da lamentarsi. Quanto a Santoro vedo che anche la Simonetta Bartolini usa l'aggettivo "ottimo". Poi magari ci sono altri "ottimi" che vogliono fare dibattiti seri e non ricevono contratti televisivi. Quando mi sono avvicinato alla lettura dei giornali ricordo il grande Indro Montanelli che ogni tanto menzionava una giornalista americana , Elsa Maxwell, per descrivere la pochezza dell'informazione, ovvero il pettegolezzo.

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