Meglio prendere poco a molti che molto a pochi

Saccomanni fa un regalo al personale di bankitalia: stop al blocco dei loro stipendi, in compenso niente più adeguamenti agli infermieri

Ennesimo scandalo: i superstipendi si sottraggono agli effetti della crisi per l'odioso calcolo che è meglio tartassare i poveri perché sono tanti mentre i ricchi sono pochi e hanno la possibilità di difendere i loro patrimonio

di  Totalità

Saccomanni fa un regalo al personale di bankitalia: stop al blocco dei loro stipendi, in compenso niente più adeguamenti agli infermieri

Il ministro Saccomanni ha fatto un regalo ai suoi ex dipendenti.

Se la notizia venisse confermata sarebbe una vergogna insopportabile, un abuso intollerabile, un ennesimo privilegio a pochi a danno di molti.

Ecco il testo della notizia battuta da Il Sole24ore-Radiocor: «Niente più blocco degli stipendi per il personale della Banca d'Italia: gli aumenti contrattuali dei dipendenti di Palazzo Koch stoppati per la prima volta e per tre anni da Giulio Tremonti, vengono 'scongelati' dal Ddl stabilità firmato dall'attuale ministro dell'Economia ed ex direttore generale dell'istituto Fabrizio Saccomanni.

Il blocco degli incrementi economici per Via Nazionale, secondo quanto risulta a Radiocor, è comunque ancora oggetto di un ricorso al Tar da parte dei sindacati che denunciarono la violazione della contrattazione tra le parti.

Nel testo del Ddl, le misure che intervengono sulla spesa del pubblico impiego, bloccando le procedure contrattuali e negoziali, nonché l'aumento dei trattamenti economici anche accessori, vengono applicate a una nuova platea: non più quella cui si riferiva il decreto legge 78 del 2010, nella quale rientrava la Banca d'Italia, ma al personale delle Pa individuato dal relativo elenco Istat, che la esclude.

La rimozione del blocco, ora, non fa scattare aumenti automatici ma permette di riaprire la negoziazione con l'Istituto. L'altra novità di quest'anno del Ddl Stabilità è che il blocco si applica al personale del Servizio sanitario nazionale.

Da queste misure sono attesi risparmi per 300 milioni nel 2015 (di cui 140 a carico della sanità sottratti al finanziamento del Ssn da parte dello Stato) e 820 milioni nel 2016 (di cui 210 dalla sanità).

Anche la riduzione di risorse destinate al trattamento accessorio del personale, compresi i dirigenti, è limitata alle Pa statali e al Ssn: attesi 615 milioni di risparmi sia nel 2015 che nel 2016, di cui 400 milioni a carico della sanità per ciascun anno».

Dunque dall'elenco delle categorie di dipendenti della Pubblica amministrazione incappate nella normativa "blocca stipendi" introdotta dal ministro Tremonti nel 2010, esce il personale della Banca d'Italia ed entra invece quello del Servizio sanitario nazionale.

Questo significa che i dipendenti della pubblica amministrazione con gli stipendi più bassi che già hanno subito, di fatto, un decurtamento del 10% dei loro stipendi con il blocco degli stessi che dura da 4 anni, saranno penalizzati maggiormente rispetto ai colleghi con stipendi sostanziosi (secondo voi un impiegato di bankitalia guadagna quanto un infermiere o un professore?) i quali invece vedranno aprirsi le possibilità di adeguamenti e scatti di anzianità.

È il solito vecchio discorso: i pochi privilegiati proprio perché pochi non patiscono gli effetti della crisi in nome dell’odioso calcolo che è meglio prendere poco a molti che molto a pochi.

È un odioso calcolo che viene applicato da Equitalia che preferisce perseguire tanti piccoli contribuenti, i quali, in ragione del numero garantiscono piccole entrate, ma continue e dunque sommate assai sostanziose piuttosto che i grandi evasori dai quali, in forza della loro possibilità di fare opposizione, trascinare il fisco in lunghe trattative seguite da cause e processi (hanno i soldi e quindi possono permettersi avvocati che difendono il loro patrimonio)  prima di avere il dovuto passano anni e poi si arriva sempre ad un accordo al ribasso (pensate ai vari Valentino Rossi ecc).

Insomma il vecchio detto pochi maledetti e subito penalizza i redditi bassi e lascia i privilegi a chi li ha.

Accade per le pensioni, quelle d’oro, dicono: sono poche, anche diminuendole non si risparmierebbe quanto ridurre in povertà milioni piccoli pensionati, e dunque giù la scure sugli anziani! E sul fu-ceto medio che quando sarà costretto ad andare in pensione con i tagli e le riforme dovrà vivere della carità dei figli (se li ha) ammesso che abbiano la possibilità di farsene carico.

Accade per i privilegi dei magistrati le cui pensioni non solo non sono state toccate, ma hanno continuato a crescere perché il taglio delle loro pensioni è stato dichiarato incostituzionale in nome della regola che non si possono mettere in discussione i diritti acquisiti. Peccato che gli unici diritti acquisiti tutelati siano quelli della casta.

I nostri diritti acquisiti non sono diritti e tanto meno acquisiti e dunque ci cambiano le regole in corsa e tutti zitti, altrimenti sei uno sciagurato che non capisce che si taglia per il bene di tutti, perché se si cola a picco si affoga tutti.

Accade per i privilegi dei politici e per il finanziamento pubblico dei partiti. Sempre la stessa solfa il risparmio non sarebbe sufficiente a risanare il debito pubblico e dunque tuteliamo la democrazia garantita dai nostri soldi ai partiti.

Accade alla Rai, dove tagliano i piccoli e numerosi collaboratori, quelli da 4 o 500 euro al mese, mentre mantengono stipendi da nababbi alle super star in nome del fatto che loro portano la pubblicità e si pagano il super compenso. Già ma chi se ne frega se portano tanti soldi se poi se li prendono tutti loro! La Rai è pubblica, noi paghiamo il canone per fornire ai vari Fazio, Clerici, Venier, Giletti ecc un luogo dove poter esercitare la loro professione che porta loro bottini spropositati?

In compenso. Come avete letto dal testo dell’agenzia i poveri infermieri che fino ad ora non erano stati sottoposti al blocco degli stipendi vedranno le scarne buste paga diventare ancora più scarne a fronte di un lavoro prezioso, e durissimo, indispensabile e massacrante.

Che schifo!

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da bea il 23/10/2013 12:49:53

    Bravo Totalità, siete i primi a pubblicizzare questo scandalo, ho cercato nella Repubblica, il Fatto... niente. Mi mancano le parole, e posso solo condividere l'argomentazione del commento di Sign. Ghorio. Una vergogna e mi chiedo, quelli della Banca non sentono questa vergogna, evvidamente un sentimento sparito in qualche parte della società.

  • Inserito da ghorio il 22/10/2013 20:30:11

    Lo scandalo Saccomanni. E' veramente scandaloso il suo comportamento. Spero che il Parlamento faccia giustizia. Ad ogni modo c'è da dire che i veri privilegi d'Italia continuano a perpetuare e quelli dei dipendenti della Banca d'Italia, anche dal punto di vista previdenziale, si trovano ai primi posti, da sempre, compresi i governatori ed ex. Anche la stampa italica, carta stampata e web, si dovrebbe svegliare dal suo torpore e denunciare ogni giorno queste situazioni che spaziano dal Parlamento alla Magistratura e ai manager di Stato.

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