Congresso nazionale ANM

Giustizia da riformare oltre i casi individuali e le suscettibilità dei magistrati

Ma Sabelli è a conoscenza che la malagiustizia italica costa un punto di Pil all’anno?

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Giustizia da riformare oltre i casi individuali e le suscettibilità dei magistrati

Rodolfo Sabelli, presidente ANM

Da ieri è stato decretato ufficialmente che l’ANM non accoglie alcun tipo di critica.

Sabelli, il presidente di detta Associazione, fa sapere per l’ennesima volta, ma con più risolutezza, che di fronte alla magistratura italiana bisogna tenere la bocca chiusa.

"La rappresentazione della giustizia come piegata a scopi politici, l'attacco scomposto alle sentenze, sono un oltraggio per le toghe ma anche un grave pericolo per il sistema democratico". Il convitato di pietra è sempre lui, il Cavaliere.

Come non pensare a Berlusconi quando viene detto "provocazioni e attacchi verbali, legati a singole vicende giudiziarie, accompagnati da campagne giornalistiche offensive e intimidatorie, in un cliché che evoca un pericoloso clima di scontro che la magistratura rifiuta".

Poi, non contento, il buon Sabelli se la prende contro le riforme legislative, cosiddette "punitive" per i magistrati, contro le "leggi ad personam" e contro le riforme "dannose", come quella sulla prescrizione.

Guai, dunque, accennare alla riforma della giustizia, se non "nel segno del rispetto per l'indipendenza e l'autonomia della giurisdizione, della salvaguardia del bene comune e del rifiuto di particolarismi, pregiudizi e faziosità".

Ma il Presidente dell’ Associazione Nazionale Magistrati è a conoscenza che la malagiustizia italica costa un punto di Pil all’anno?  

Pochi giorni fa il Tempo, a firma di Gianmarco Chiocci ha messo in luce certuni dati che definire deflagranti è puro eufemismo in merito alle persone arrestate illegalmente.

Nei suoi articoli sono stati evidenziati i molteplici sbagli di persona, i tantissimi errori investigativi, le innumerevoli intercettazioni sbagliate.

Tagliando corto, sono stati rinchiusi in gattabuia 50mila innocenti di cui, solo la metà, risarciti dallo stato.

Il diligentissimo e esimio dott. Sabelli, dovrebbe mettere da parte, sebbene possa essere cosa molto difficile, il casus Berlusconi e concentrarsi per un paio di minuti sui veri, grandi, immensi, irrisolti problemi giudiziari, che coinvolgono noi cittadini qualunque e ipotizzabili vittime di un «errore» che può sbatterci senza il minimo ritegno in un'aula di tribunale e poi in una cella del Grand Hotel Carceri d’Italia, addirittura ben prima del processo e senza aver fatto quello di cui siamo imputati, o meglio, calunniati di aver fatto.

Dal 1989, come riporta errorigiudiziari.com-con l'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale, a oggi, 25000 italiani (e non) sono stati incarcerati pur essendo innocenti. Per ripagarli di tale malefico errore lo Stato ha versato 550 milioni di euro. Se a questi associamo altri 30milioni di € per errori giudiziari, arriviamo quasi a 600 milioni. Cento abbondanti in più di quanto assegnati giorni addietro dal Governo con il «decreto del Fare» per rendere più sicuri i 43mila circoli scolastici italiani e fabbricarne di nuovi.

Non riusciamo a capire, francamente, come mai con gli esponenti della magistratura non viga la regola del chi sbaglia paga, ma debba essere sempre fatta rispettare a noi cittadini italiani che il più delle volte risultiamo essere innocenti.

Quindi, egregio dott. Sabelli, pensi per solo pochi secondi a tutti quelli ingiustamente dietro le sbarre e faccia, ogni tanto, una tirata d’orecchie a tutte quelle toghe nere che commettono tali, imperdonabili errori.

Forse, a questo punto, sarebbe più necessaria un’approfondita autocritica da parte della magistratura senza tanti “permalosismi” che non una piccata relazione da vittime sacrificali; sappia distinto Presidente che le vittime sono altre, non certo voi!

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    5 commenti per questo articolo

  • Inserito da stefano o il 27/10/2013 14:10:29

    La riforma della magistratura non si è fatta per una convergenza di fattori: da una parte sembrava che il centro-destra volesse riformare la giustizia per difendere Berlusconi (e potrebbe pure essere vero), ciò ha minato l'incisività dell'azione riformatrice; dal lato della sinistra non si è voluto decurtare il potere dei giudici perché stavano attaccando il "nemico", e perché evidentemente anche la sinistra ha gli scheletri nell'armadio... Mi è piaciuto a tale riguardo il discorso di Renzi oggi alla Leopolda: a meno che non abbia affermato certe tesi solo per accattivarsi elettori garantisti di centro-destra, Renzi ha detto le cose come stanno e cosa andrebbe fatto per cambiarle. Ci vorrebbe un Renzi anche a destra, ma per ora purtroppo non c'è. Come può essere credibile Berlusconi quando su certe tematiche è parte in causa? L'importante comunque è snellire complessivamente il peso dello Stato, non limitando cioè la "limatura" alla magistratura. D'altronde questo è lo scopo precipuo di tutte le destre, almeno di quelle dei paesi più avanzati: circoscrivere il perimetro dello Stato e difendere l'integrità patrimoniale - ma ormai anche fisica - del singolo individuo. È un fatto principalmente culturale: giunti a quel punto, verrà da sé una riforma della giustizia all'americana, una giustizia che sia più rispettosa delle prerogative del cittadino.

  • Inserito da ghorio il 27/10/2013 12:52:10

    Con la scusa di Berlusconi la giustizia continua a non funzionare. Quanto ai magistrati dovrebbero fare un bagno di umiltà e non discettare su tutto lo scibile umano, visto tra l'altro che appartengono all'Italia dei privilegi. La giustizia si amministra con le leggi ma coloro i quali emettono i giudizi debbono evitare di intervenire sulle questioni collegate. Troppe interviste ai magistrati da Tangentopoli ai giorni nostri , con le responsabilità a livello politico, considerato che ogni partito di destra, di centro e di sinistra "godeva" enormemente nell'avere candidati nelle proprie liste magistrati. Poi, però, abbiamo visto e vediamo i risultati. Naturalmente condivido tutte le considerazioni di Massimo Melani.Sul ruolo dei giudici mi piace ricordare un editoriale, a firma del bravo Salvatore Scarpino, su "IL Giornale" allora diretto da Montanelli, dove si evidenziava "la solitudine dei giudici", ovvero poche parole ma fatti rispettosi delle leggi.

  • Inserito da beatrice il 26/10/2013 17:19:10

    Certo che le cose stanno andando male. Quello di Berlusconi, che sai che non mi sta molto simpatico, è un caso singolo, sul quale si stanno investendo molte energie (economiche e politiche). Premettendo che ritengo giusto che, se ha sbagliato, paghi, vorrei però vedere lo stesso impegno e le stesse energie spese per tutti quei casi lasciati agonizzare per anni, spolpati per poi rimanere senza ottenere giustizia. Per tutti quei casi in cui non si troverà mai un colpevole, o in cui si sbattono in galera degli innocenti, lasciati marcire per poi essere "risarciti" (ma può esistere davvero un risarcimento per essere stati derubati della vita, della rispettabilità, dei rapporti con i figli?) a spese pubbliche. Dovrebbe risarcire chi ha sbagliato, chi ha lavorato male, chi è stato superficiale. Come accade per altri lavori. Ma, come sempre, qua in Italia sembra che ci siano delle categorie "intoccabili". Ahinoi.

  • Inserito da roberta il 26/10/2013 14:31:53

    APPORTARE MODIFICHE DEL NOSTRO SISTEMA GIUDIZIARIO SAREBBE COSA GIUSTA SE ASSOCIATO A MOLTA PREVENZIONE! PENSIAMO A QUANTE PERSONE SONO STATE CONDANNATE AL CARCERE SULLA BASE DEL PROCESSO INDIZIARIO CONCLUDENDO MA LA GIUSTIZIA COME FARA' A RIPAGARE QUESTE PERSONE???OPPURE A TUTTE QUELLE DONNE UCCISE CHE HANNO DENUNCIATO CHI LE FARA' TORNARE IN VITA???A QUESTO QUESTITO FORSE POTREMMO RIVOLGERLO AL MAGO MERLINO SICURAMENTE ANCHE LUI TROVERA' NOTEVOLI DIFFICOLTA'...

  • Inserito da luisa il 26/10/2013 14:26:03

    Questo della riforma della giustizia è un punto dolente, per la magistratura e per certa politica faziosa e garantista, esclusivamente per proprio tornaconto. Tralasciando Berlusconi, che rappresenta un singolo caso, di giustizia particolarmente attenta e fiscale...se non artefatta. Si analizzino i numeri. I numeri degli innocenti dietro le sbarre, quelli delle cifre spese per procedimenti giudiziari risoltesi in un niente di fatto, quelli relativi agli esborsi per i risarcimenti erogati, ed infine quelli delle parcelle, pagate dalle famiglie dei rei, per gli avvocati difensori. Di fronte a questi numeri, perchè la magistratura non dovrebbe rispondere del proprio operato, in nome di che? Forse in virtù della sua autonomia, dell'indipendenza dagli altri poteri, o forse perchè l'essere magistrato attribuisce una sorta di dominus, una procura irrevocabile e illimitata all'esercizio dell'azione giudiziario in totale immunità? E' mai possibile che l'amministrazione della giustizia, in un paese civile e democratico, non debba costituire una garanzia per il cittadino singolo e per l'intera collettività? In un paese civile e democratico, chiunque sbagli, deve pagare. Tanto più se gli errori commessi compromettono la libertà della persona, la sua onorabilità, la vita, il lavoro, la salute e gli affetti. Troppo comodo paventare la difesa del sistema democratico per occultare e sottrarre il proprio operato, da un giudizio di merito. Smettano di ritenersi inviolabili, ammettano di sbagliare troppo spesso, e si assumano finalmente non solo gli onori, ma anche gli oneri del loro lavoro.

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