Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
L'anno è cominciato da neppure 48 ore ed è già irritante. Certo, non è colpa del 2012 se ci è stato imposto il governo Monti. E neppure se con il 2 gennaio siamo vittime indistinte di aumenti a raffica che ci metteranno in ginocchio.
A leggere molti giornali e a sentire molti opinionisti-economisti, sembrerebbe che la responsabilità di questa schifosissima situazione economica sia degli evasori fiscali.
Intendiamoci, l'evasore fiscale è profondamente irritante, prima di tutto perché quel che non paga lui ce lo dobbiamo accollare noi, che invece le tasse le paghiamo per necessità o per dovere morale; poi perché in genere evadono quelli che soldi ne hanno più di coloro che le tasse le pagano, e spesso hanno più soldi proprio perchè non contribuiscono al mantenimento dello Stato.
Ma qui occorre una riflessione un po' meno superficiale di quanto i media in generale ci inducono a fare.
Accade infatti (ed è sempre accaduto nella storia recente, da quando cioè si può indirizzare l'opinione pubblica tramite gli organi della cosiddetta informazione) che, quando un paese attraversa uno stato di crisi, si indirizzino l'emozione, il sentimento, il pathos dei cittadini verso falsi bersagli, o quanto meno verso bersagli solo parzialmente responsabili, onde sviare l'attenzione da chi veramente porta il peso del disastro.
In questi mesi l'attuale casta politica e gli evasori fiscali sono stati indicati come i criminali unici del dissesto economico. Elimitatili tutto andrà a posto- dicono.
Similmente si propongono cure presentate come indispensabili sacrifici, senza i quali soccomberemmo tutti, affinché qualsiasi alternativa sia considerata vaniloquio di stolti che non sanno quello che dicono.
Possiamo solo alzare le tasse, dicono, cioè pretendere da chi già paga ancora più soldi, riducendo in povertà il contribuente onesto, ma si sa, è per il bene del Paese e per il futuro dei giovani, come ci ha detto il Presidente Napolitano.
Poi si dovranno perseguire gli evasori, dar loro una caccia spietata armando il braccio di Equitalia in maniera tale che i primi ad essere oggetto di indagine e persecuzione siano coloro che già pagano le tasse, cioè sempre il contribuente onesto, gli altri subiranno se e quando verranno trovati!
I nostri animi vengono eccitati dall'odore del sangue del potenziale evasore, una campagna senza precedenti ci incita all'odio nei confronti dell'evasore vero o presunto; se qualcuno ha una bella casa o una bella macchina sicuramente evade le tasse, ha scritto Ettore Livini su "Repubblica". Già, cominciamo a fare liste di proscrizione sul genere del Terrore rivoluzionaro francese, schediamo, con l'aiuto di tutti noi, coloro che esibiscono ricchezza o benessere.
Se vedete la vicina di casa che compra due etti di prosciutto San Daniele, mentre voi dovete accontentarvi di un etto di Parma, sarà bene segnalarla all'ufficio delle imposte, sicuramente evade.
Certamente evade anche il vostro collega che, a parità di stipendio, ha una casa più grande e bella della vostra, avrà qualche lavoretto in nero che non dichiara, denunciatelo voi, oppure ditelo a "Repubblica" che si incaricherà di farlo al vostro posto!
Ecco, ci stanno avviando su questa strada, vogliono trasformarci in un popolo di delatori, invidiosi, cattivi, egoisti, malmostosi individui, pronti a qualunque nefandezza morale per sopravvivere.
E allora vien fatto di chiedersi, perché, invece di coltivare la parte peggiore dell'individuo sottoposto a vessazione contributiva, non si adotta un metodo che renda conveniente pretendere la ricevuta o la fattura? Come accade in America, dove ogni spesa viene detratta dall'imponibile.
Così, se io posso detrarre la spesa dell'idraulico non mi converrà mai rinunciare alla fattura pur di spendere meno, anzi. E nel frattempo si rimetterebbe in moto l'economia perché spendere avrebbe la sua convenienza e arricchirebbe lo Stato che prende un tot su ogni transazione di qualunque entità .
È un vecchio discorso, lo so, di tanto in tanto qualcuno lo ritira fuori, ma rimane vox clamans nel deserto.
Perché?
Ricordo che Berlusconi aveva vinto le prime elezioni e Tremonti sembrata rappresentare il nuovo nella politica fiscale italiana. Invitato in estate alla Versiliana, in un clima di grandi speranze di riforme gli fu fatta, da qualcuno del pubblico, la fatidica domanda: perché non applicare anche in Italia il sistema fiscale americano?
La risposta fu sbalorditiva e offensiva dell'intelligenza altrui: Tremonti disse semplicemente che in Italia non si poteva!
Non una spiegazione, non un perché, niente; non si può e basta e da allora, chiunque abbia sollevato il problema di scaricare ogni spesa dall'imponibile, è stato trattato come un bambino capriccioso che chiede qualcosa di assurdo e al quale non si deve neppure una spiegazione del rifiuto.
Cari Lettori, a noi di Totalità.it questa faccenda non va giù, qualcuno deve spiegarci perchè non si può fare qual che altri fanno.
E allora il nostro proposito per il 2012 è riuscire ad ottenere una risposta sensata, e magari una proposta da girare a chi ci governa. La proposta non sarà neppure presa in considerazione, ma almeno avremo la prova della qualità non esattamente esaltante di chi dovrebbe risanare i conti pubblici, oltre gli interessi di parte.
Cari Lettori, noi chiederemo pareri di esperti e cercheremo di sollevare il dibattito, ma contiamo anche sul vostro aiuto: segnalateci articoli, proposte, persone esperte in diritto tributario, fiscalisti, economisti non allineati che ci aiutino in questa battaglia.
Almeno proviamoci!
Inserito da giorgioproca il 02/01/2012 16:24:20
Perchè applicando il sistema americano, il "nero" sparirebbe, e con esso, sparirebbe la possibilità della corruzione, in quanto sarebbe impossibile erogare "mazzette" Tanto è vero, che le donazioni.... a politici, in america, si devono dichiarare.
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