Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Sì, sono tornati. Sono tornati nel 2007, ufficialmente,
quando il Comando Supremo della Marina degli Stati Uniti da Londra fu
trasferito a Napoli. In realtà già nel 1996 erano iniziati i lavori di
costruzione, poi, nel 2005, iniziate le manovre di trasferimento. Se ne parlò?
Si bisbigliò.
La base aeronavale di Capodichino ospitò il Comando Supremo, allora, poi
l'ampliamento. Ora la base, circondata da prati verdi e ben curati, veste
l'aspetto di un centro commerciale. Questione d'impatto visivo, si dice,
questione di riservatezza, si ironizza. Appalti di costruzione, terreni,
trentennale contratto di locazione su una cifra stimata 400 milioni di dollari:
tutto con la Camorra. Sì, Camorra. Ma non c'è di che meravigliarsi, tutto così
come iniziò, un tempo, in quel lontano infausto 1945. Come iniziò il
contrabbando d'ogni cosa, come iniziò con gli alleati distributori di
cioccolata, come iniziò rifocillando la vecchia Guapparia che, da delinquenza
con codice d'onore prese a farsi delinquenza e basta, Camorra, mentre le
"bionde americane", sigarette, facevano sempre più spazio a
stupefacenti di vario tipo. Come iniziò. Per quanto assurdo possa suonare. Sì,
so' turnate!, constata la voce del popolo.
Sono tornati e stanno tornando.
Oggi, ora, a seguito dello spostarsi
d'attenzione dal Nord Atlantico all'Africa, al Medio Oriente, al Mar Nero. A
seguito della creazione di AFRICOM, con sede in Germania fino a poco fa. E il
punto si fa nevralgico: qui le recenti manovre, qui l'ulteriore focalizzarsi
delle Forze Usa, oggi, ora a Napoli.
Ora, oggi, Napoli è la sede del Commander Navy Region Europe, Africa,
Southwest Asia ( Comando Navale della Regione Europa, Africa, Asia sud
occidentale). Di recente, molto recente, è sede anche di AFRICOM (Comando Forze
Armate Usa in Africa).
Così la USS Nimitz, l'oscura macchia galleggiante nel Golfo partenopeo,
chiarisce la sua presenza. E' giunta dal Mar Rosso. E' lenta ma veloce per quel
che è, molto, si muove sui 30 nodi ( 56 km. in un'ora) . Era in quel mare per
la Siria, pronta all'attacco, alla guerra, la guerra ora nascosta dietro il
ciador occidentale, il velo della menzogna che continua ad armare i ribelli
contro Assad. E' qui per questo la USS Nimitz, lontana ma vicina alla Siria.
Nimitz è il nome della classe delle dieci portaerei nucleari statunitensi, USS Nimitz
il nome di questa che galleggia da noi, la più grande sul pianeta. E'
vecchiotta oramai, ha i suoi quarant'anni circa, ma un'economia nucleare di
rifornimento di cinquanta anni. E i suoi 333 metri di superficie occupata in
lunghezza e i suoi 76,8 in larghezza. E le sue 100.000 tonnellate a pieno
carico e le sue 5000 unità d'equipaggio tra avieri e marinai. E i suoi 90
aerei ed elicotteri sul ponte. Città, una città con la sua televisione il suo
giornale quotidiano il suo codice postale. Con il suo esercito armato di
tonnellate d'armi. Nucleari e non e oltre. Sì, so' turnate! pensierosa osserva
la voce del popolo.
E' lei, la USS Nimitz, lei, protagonista della Guerra del Golfo, dell' Iraq e
ancora e ancora, è persino quella che al tempo della presidenza Reagan fu
teatro di morti e feriti tra l'equipaggio, causati da uno dei suoi piloti sotto
effetto di droga. Oh, sì, partì un provvedimento: tolleranza zero nell'ambito
delle Forze Armate. Sì, andò in vigore. Ma i risultati che s'aggirano ora,
oggi, per le vie di Napoli, quei giovanissimi soldati alla ricerca di forti
sensazioni, quei ragazzi dall'espressione assente quando non aggressiva quando
non ingenua quando non violenta, di cui il racconto nella prima parte di queste
pagine, lascia seri dubbi, molto seri.
Qui, ora, nel Golfo, la USS Nimitz non è sola, l'affiancano due navi da guerra.
Galleggiano anch'esse, verso sud e verso nord, nel Porto una, a largo del molo
Beverello un'altra. La South Carolina e la California, potrebbero essere visto
che da sempre sono il suo corpo d'azione. E questo moltiplica la sensazione di
disagio, a dir poco.
No, non sono buone le novelle che le tre presenze suscitano per l'attualità e
nel ricordo, come se venti di guerra stessero per spirare. E la memoria degli
anziani va al nefasto '45. Va ai palazzi sgretolati dalle bombe, alla povertà,
no, non quella provocata dalla guerra, quella provocata dal calpestio degli
stivali a stelle e strisce sulla loro terra, sulla loro dignità. Va agli
stupri, ai bambini di colore scuro che sarebbero nati poi, abbandonati subito,
mentre tanti piccoli sciuscià, bambini anch'essi, lucidavano
quegli stessi stivali per qualche centesimo di dollaro o pezzo di cioccolata o
per una madre avvenente che avrebbe guadagnato di più. E' una malattia genetica
la loro, a quanto pare, non certo le romantiche storie che i film hanno
propinato a propaganda del falso.
Questo suscitano le tre presenze nel Golfo,
non la storia narrata poi, dopo, in pagine di libri da riscrivere. Storia
narrata sui vinti dai vincitori, storia sulla liberazione alleata. E' qui, ora,
oggi, galleggia nel golfo la liberazione alleata, la nostra libertà. La
vediamo. So' turnate... e mo'...? pensierosa domanda la voce del popolo.
" I funzionari della Difesa degli Stati Uniti riconoscono che il
posizionamento strategico in Italia, sul Mediterraneo e vicino al Nord Africa,
la dottrina antiterrorismo dei militari italiani, così come la favorevole
disposizione politica del paese verso le forze Usa, sono fattori importanti per
la decisione del Pentagono di mantenere una grande base e la presenza delle
truppe lì." Così Alexander Cooley, esperto Basi, in "The italian Job:
How the Pentagon Is Creating the New European Lanchpad for US Wars". E il
titolo parla da sé.
Le Basi statunitensi in Italia son 59. Sono state tutte ampliate, rafforzate, ulteriormente armate, spesso con nomi di facciata, spesso camuffate. Proteste reclami lamentele paura non hanno avuto alcuna presa, incisione, non hanno, non avranno. Dalle basi s'involano droni si addestrano uomini alla guerra si spediscono armi. L'Italia è la piattaforma di lancio Usa per le guerre che sono e che saranno. Il suo lanchpad autorizzato. E non c'è altro da dire.
Inserito da piccolo da chioggia il 06/11/2013 11:02:22
il fantasma della regina Maria Sofia si rivolta furente. dopo i piemontesi ecco l'americano. dopo Cialdini ecco la portaerei Nimitz. in effetti, visto il ciò che poi avvenne ed avviene, la si può capire, la volitiva e coraggiosa regina, se fece pervenire un qualche consistente aiuto al tutt'altro che dissennato Gaetano Bresci... io qui, son rimpiattato sulla torre dell'orologio del Dondi e mi osservo il mare e i suoi lari. il dì è chiaro. lontano si vedono i picchi delle Dolomiti. è bellissimo! e sinceramente spero di veder su questo mare navigare solo i quieti trabaccoli. (Chioggia aveva dei maestri d'ascia bravissimi a costruire queste piccoli favolosi carghi a vela). e qualche pirocorvetta della marina imperiale... ma son un raccontafavole di me stesso... un salutone comunque al mio collega di Totalità e un bacione alle sue ammiratrici. se volete possiam trovarci al tocco alla "casa vecia" per sbocconcellare. io ho già in mente: pane con cacio degli euganei e radicchio rosso saltato.
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