Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Improvvisamente, è apparso davanti agli occhi del mondo intiero Bill de Blasio, un altro italo americano che è diventato sindaco di New York, dopo Fiorello La Guardia e Rudi Giuliani, stracciando senza se e senza ma il rivale repubblicano Joe Lotha.
Si è proposto dicendo di essere sì un democratico, ma puntualizzando che “Le mie idee sono audaci e progressiste”, quindi altro che La Guardia o Giuliani, di fede repubblicana, questo signore vanta idee decisamente orientate a sinistra, quasi inquietanti per la storia della Grande Mela.
Ma, in molti, ci stiamo domando che sindaco sarà, cosa realmente significa la sua ideologia progressista, quasi di stampo riformista.
E se ce lo chiediamo noi, figuratevi i cittadini di New York, che ieri hanno suggellato il suo successo con una grande ovazione, quasi a spazzare via i dubbi sul suo latente comunismo, vista la sua predisposizioni per i viaggi in Russia, compreso quello di nozze a Cuba… mica a Rignano sull’Arno o a Cerbaia comune di Lamporecchio(Pistoia), piccole oasi rosse toscane!?
Crediamo, comunque, che questo suo esternare le proprie convinzioni, evidenziando un deciso liberalismo, una nuova demagogia democratica e radicale come forse non si erano mai viste prima in tutta la politica americana, siano state le sue armi vincenti che hanno attratto chi tentennava verso una scelta diversa dal solito partito repubblicano o, addirittura democratico; la gente, insomma, ha voluto provare una svolta decisiva, innovativa, forse anche rischiosa.
In fondo, inutile negarlo, New York è sempre stata una città progressista e innovatrice, è da tempo immemore definita la città più liberal del mondo, sebbene negli ultimi decenni sia stata governata da sindaci dichiaratamente all’opposto di questa ideologia.
La gente, in quel periodo, pensava soprattutto all’azione preventiva dei repubblicani contro la criminalità, puntava decisamente alla tranquillità morale, dal momento che quella finanziaria era custodita in una botte di ferro.
Dal crollo della Lehman Brothers e alla successiva ondata di crisi finanziaria mondiale, il cittadino newyorkese e non, trovatosi improvvisamente a dover anch’egli risolvere inaspettati problemi economici, si è diretto principalmente verso guide politiche che appoggiassero un’arte di governare propensa alla re-distribuzione della ricchezza, senza i soliti favoritismi verso gli abbienti e i grandi ricchi.
E c’è da dire che de Blasio, sin dai suoi primi passi vellutati alla corte di Bill Clinton, ha sempre proclamato un’ideologia politica rivolta alla strenua difesa degli emarginati, dei più deboli, dei poveri e all’estirpazione delle disparità economiche.
Mentre Bloomberg era riuscito solo nell’intento di spaccare la città tra grandi ricchi e grandi poveri, il nuovo sindaco nella sua campagna elettorale ha sempre sostenuto che, una volta divenuto primo cittadino, avrebbe tassato chi guadagna molto più del dovuto, di costruire 250000 appartamenti per le persone incapaci di sostenersi economicamente, di puntare con decisione a rendere gratuiti i servizi scolastici e di svago giovanile e, soprattutto, di ristrutturare tutti i programmi delle forze dell’ordine della Grande Mela che prendevano di mira neri, ispanici, italiani, cinesi e via dicendo.
Quindi, questo suo “Populismo urbano” si baserà, in primis, su una vecchia, ma incontaminata, retorica anti-ricco, innovative prese di posizione verso gli equilibri di razza, e suddivisione della ricchezza.
Ci riuscirà?
Se ce la dovesse fare, allora, potrebbe anche rendersi utile per la causa italiana e, in futuro, proporlo quale premier, al posto di Letta, sarebbe comunque un successo… tanto di peggio non si può fare!
Inserito da CLEMENTE il 06/11/2013 12:56:04
Tipico cattocomunista, che porterà al default anche New York!!!
Inserito da bea il 06/11/2013 11:56:21
Bea Wengel Complimenti, ci hai presentato questo nuovo sindaco abbastanza sconusciuto qua, senza alcun pregiudizio, obiettivamente. Sì, per i suoi amici è un Robin Hood, per i nemici un Karl Marx... Promesse, promesse - aspettiamo. Mia cugina, newyorkese, mi dice che lui è la grande speranza, un anti-Bloomberg. Aggiungo: La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare. (Jiddu Krishnamurti)
Inserito da Arturo.fossa il 06/11/2013 10:46:39
Pezzo bellissimo, articolo molto esplicativo, direi perfetto per capire la figura di un personaggio sconosciuto ai più. In più c'è da dire la vostra totale imparzialità sulll'ideologia, visto che siete spostati a destra. Veramente complimenti
Inserito da sabyda il 06/11/2013 10:40:31
Bravissimo, hai esplicato molto bene uno spaccato di pensiero politico, nn ha inflessioni, ma hai messo in evidenza e un campanellino per vedere come poter fare anche da quest'altra parte di Oceano. E mettendo come esempio la Grande Mela, da noi tanto desiderata in tutti i sensi è come se dicessi tra le righe di avere anche noi Idee progressite..... vedremo... solo il tempo decidera' e ai posteri la sentenza.
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