Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Immagine ricostruita del satellite
Ci mancava solo il satellite che rischia di cascarci sulla testa fra la notte di domenica 10 e lunedì 11 novembre. Si chiama Goce, lo definiscono la Ferrari dello spazio, e poiché, dicono, ha esaurito la sua missione , iniziata nel 2009, ora rischia di rientrare facendo un botto sulla nostra testa.
A quanto dicono gli esperti il rischio che i frammenti del satellite che si frantumerà entrando nell’atmosfera, ma i cui frammenti saranno comunque consistenti e pericolosi qualora ci cadessero sulla testa.
Gli esperti dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) stanno seguendo ora per ora la caduta incontrollata del satellite da una tonnellata, ma al momento è impossibile stabilire quando e dove cadranno i frammenti. Alla luce di questa situazione, la Protezione Civile ritiene di non poter escludere il rischio che alcuni frammenti possano cadere in Italia e, sulla base delle stime finora disponibili, indica tre possibili finestre di interesse per l'Italia: dalle 8.26 alle 9.06 del 10 novembre per il Centro-Nord, dalla Valle d'Aosta al Trentino; dalle 19.44 alle 20.24 sempre di domenica per Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì, «periodo per il quale non sono ancora disponibili informazioni».
In ogni caso sono state diramate delle indicazioni per tutelare la sicurezza dei cittadini: non stare all’aria aperta nei periodi indicati, avere sempre almeno un architrave di muro portante come riparo, e simili raccomandazioni.
Gli esperti sono al lavoro per elaborare stime attendibili. «Seguiamo la situazione istante per istante e in coordinamento con altre agenzie spaziali, in modo di avere informazioni sempre più precise sul rientro», ha detto all'ANSA il responsabile della missione, Rune Floberghagen. «Stiamo studiando costantemente la situazione», ha aggiunto. L'impossibilità di sapere dove e quando cadranno i frammenti si deve al grande numero di fattori che continuamente modificano l'orientamento del satellite, come l'influenza dell'attività solare e dell'attività geomagnetica.
Lanciato nel 2009, Goce (Gravity Field and steady-state Ocean Circulation Explorer) è stato il primo satellite a fornire la mappa del campo gravitazionale della Terra.
Lungo 5,3 metri e pesante una tonnellata, per la sua forma aerodinamica è considerato la Ferrari dello spazio.
La sua corsa è finita il 21 ottobre scorso, quando il suo motore a ioni si è fermato. Secondo i più recenti dati disponibili, dell'8 novembre, Goce si trova a quota 170 chilometri e l'impatto con l'atmosfera è previsto alla quota di circa 80 chilometri.
In quel momento il satellite dovrebbe andare in frantumi, la maggior parte dei quali bruceranno nell'impatto.
I frammenti diretti sulla Terra saranno circa il 20% della massa del satellite, per un totale di 40 o 50 e con peso complessivo compreso fra 200 e 250 chilogrammi. «Stiamo parlando di un rischio molto piccolo», ha rilevato Floberghagen. Analoga la posizione del responsabile dell'ufficio dell'Esa che si occupa di detriti spaziali, Heiner Klinkrad, per il quale «è 250.000 volte più probabile vincere nella Lotteria tedesca».
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