Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Orami l’Europa, e non solo, ci indica come uno dei Paesi più inaffidabili del Continente.
Promettiamo, rassicuriamo che faremo le tante attese riforme, garantiamo alla Corte di Strasburgo che rimetteremo a posto questa nostra inquietante giustizia e la situazione disumana delle carceri, per non parlare dell’economia e della finanza, ma –poi- l’unica cosa veramente importante che portiamo avanti è quella di sbranarci l’un con l’altro per rimanere incollati alle rispettive sedie, scranni o poltrone del potere.
Tutto questo ci porta al conflittuale rapporto con l’Europa, che non ne vuole più sapere di bagattelle e racconta frottole a ripetizione, non si fida assolutamente più dei governicchi delle larghe intese, dove all’interno insorgono le peggiori dispute o faide per l’accaparramento di questo o quello obiettivo: obbiettivo senz’altro personale non a favore del cittadino italiano che si sta impoverendo ogni giorno di più.
L’Italia, ormai da anni, è diventata il Pinocchio della situazione, dove promette cambiamenti profondi e mirati, ma che poco dopo vengono bloccati, come una pagina di Facebook, dai complotti dell’inibizione, quei gruppi di potere che lavorano appositamente per abbattere ogni tipo di innovazione e di riforma necessaria al miglioramento del Paese.
Basta esemplificare in merito alle carceri, ove ogni giorno ci sono tentativi di suicidio o dove muoiono persone per malevola gestione; basti pensare alla diminuzione delle tasse, da quanto ne parlano? Per non entrare nel grattacapo epocale dei tagli alla sanità.
Siamo egoisticamente portati, anzi lo vogliono sia la destra sia la sinistra, a mantenere sempre di più un governo, anzi una politica delle istituzioni, basati solo ed esclusivamente sul potere costituito, verso la difesa totale di un conservatorismo estremo, senza sbocchi, chiuso nelle sue orride e tenebrose stanze del potere.
Ora, purtroppo, l’Europa si è spazientita, e se anche il Continente a sua volta non è messo benissimo, ha però il potere di ordinarci di rimettere le cose a posto, così da non influenzare con il nostro comportamento ipocrita e menefreghista anche gli altri Paesi.
Ma, adesso, la cosa più importante per il Bel Paese è di trovare il modo, quanto più celere, per far fuori la Cancellieri, grazie anche ad un portavoce del nulla come Matteo Renzi.
Inserito da Crispino il 22/11/2013 19:47:59
La tendenza a dividerci rabbiosamente su tutto sembra essere ormai, disperatamente , la principale tara politica e sociale degli italiani . Forse è una vera e propria tara antropologica ma c'è qualcosa, secondo me, che è ulteriormente peggiorato negli ultimi tempi. A proposito di divisioni e di incapacità di coesistenza che dire dei "tradimenti" tra falchi e colombe del PDL, dei vergognosi brogli nelle primarie per il segretario PD e per ultimo (ma non meno cocente )delle grottesche pretese di rango di chi dovrebbe urgentemente provvedere a rifondare la destra italiana ?
Inserito da Fabio S. P. Iacono il 18/11/2013 16:44:33
L'Italia, gestendo passivamente le proprie qualità economiche e culturali, nel semestre di presidenza continentale (dal dicembre1990) fa da leva a favore della supremazia tedesca. Se la Commissione Europea (proposte di legge), ed il Consiglio d'Europa (essenzialmente temi economici e politica internazionale) dimostrano che il Parlamento Europeo è ancora sostanzialmente subalterno ai parlamenti nazionali , la Banca Centrale Europea si rivela sempre più apertamente compromessa con istituti, che per mezzo dell'analisi finanziaria, emettono "declassamenti" di politica economica intorno agli orientamenti dei governi in materia di benessere nazionale.
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