Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Immaginate un'isola in mezzo al mare con splendide spiagge, barche e yatch di lusso attraccati a poca distanza dalla battigia, piccoli moli con grandi panfili e soprattutto banche, banche a non finire.
Dove ci troviamo? In qualche meraviglioso paradiso fiscale caraibico? No, siamo in Europa, in pieno Mediterraneo, in piena Eurozona, si tratta di Malta, il nuovo paradiso fiscale a due passi da casa.
Dopo il crollo di Cipro, paradiso per i ricchissimi evasori russi e non solo, provocato dalla massiccia presenza di titoli “tossici” provenienti dalla Grecia; Malta si candida come degna alternativa a Nicosia. L'ultima trovata del governo maltese, guidato dal laburista Joseph Muscat, è la messa in vendita della cittadinanza maltese a chiunque sia disposto a sborsare 650mila euro, e non finisce qui, perché come tutte le promozioni ci sono anche delle agevolazioni sull'acquisto dei successivi passaporti per i propri familiari: chi acquista la cittadinanza a questo elevatissimo prezzo infatti, ha diritto a poter acquistare passaporti per i propri familiari al prezzo di soli 25mila euro l'uno.
Un bel risparmio quindi, una sorta di sconto comitiva. Inutile dire che avere il passaporto di un Paese membro dell'Eurozona equivale ad averlo per tutti i Paesi Shengen e qui la prima preoccupazione: chi può permettersi di spendere una cifra simile e soprattutto chi ha interesse nell'acquistare una cittadinanza? A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca quasi sempre e quindi risponderemo che il rischio è di dare in mano il passepartout dell'Europa a tipi poco raccomandabili: dai più “banali” grandi evasori a individui ben più loschi.
Il Premier Muscat ha assicurato che: “verranno effettuati controlli su quanti faranno richiesta di cittadinanza e che gli individui con precedenti penali non verranno accettati”, ma con una prospettiva di profitto di circa 30milioni di euro l'anno, è difficile credere che ci sarà una rigida cernita delle domande di cittadinanza.
Questa iniziativa, infatti, è stata pensata dal governo maltese per fare cassa in tempi così difficili e per attrarre capitali e investitori anche con iniziative come quella di abbassare al minimo le tasse per il possesso di imbarcazioni di lusso. Difficile, quindi, che possa essere un disperato somalo che cerca fortuna sul barcone e che La Valletta bombarda per farlo allontanare dalle proprie coste, a poter spendere cifre da capogiro per se e parenti.
Ma questa notizia ci fornisce un'altra prova (se ancora ce ne fosse bisogno) della debolezza dell'Unione Europea anche dal punto di vista politico, infatti il Parlamento europeo non può impedire a uno stato membro di adottare un'iniziativa come quella che propone Malta, il sistema manifesta una falla. Sono finiti i tempi dei cavalieri di San Giovanni, ordine ospitaliero che si adoperava per la tutela dei pellegrini, adesso Malta si candida prepotentemente a essere il nuovo super paradiso fiscale e porta di lusso per l'Europa, contrapposta all'altra porta d'Europa, quella sull'isola di Lampedusa.
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