Editoriale

In Italia esiste ancora la pena di morte

Nell'indifferenza generale la morte in carcere per incuria, disinteresse e maltrattamenti

 

di  

n Italia esiste ancora la pena di morte.

Hanno voglia a dire che è stata abolita da tempo, essa ancora vige nelle patrie galere, e la disorientante vicenda di Federico Perna, di cui abbiamo già dato ampio credito nei giorni scorsi, ne è tangibile testimonianza.

Un altro carcerato morto nell'insensibilità generale, un’altra persona condannata a morte da uno Stato assente, cattivo, privo del minimo gesto di pietà.

Come già accaduto a Cucchi, Aldovandri, Uva e molti altri, anch’essi condannati alla pena capitale, solo perché sfortunati personaggi di un mondo che li ha posti ai margini e con nessun Santo  in Paradiso che in qualche modo li proteggesse.

Si continua insistentemente a trasmettere stupide, insulse trasmissioni che vedono protagonisti politici di basso livello, telegiornali gonfi, strabuzzanti di tediose e insignificanti notizie, talk show con Santoro che si diverte a far litigare gli ospiti per fare aumentare l’audience.

Poi, d’improvviso, si accostano con improbabili e fantasiose assonanze le figure di Moro, Berlusconi, Pertini, La Malfa, Renzi, Mandela, mentre le vere vittime muoiono di strazianti agonie nel distacco totale, con le madri obbligate a dare ai media le foto dei figli martirizzati per ricevere un po’ di attenzione.

Siamo un paese dove la pena di morte viene perpetrata giornalmente dalla Giustizia, dallo Stato inesistente e da tutti noi, che se pensiamo ad un drogato rinchiuso in galera pensiamo subito che quello è il suo posto.

E il nostro allora dov’è?

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da bea il 01/12/2013 00:51:17

    Grazie, Massimo, era ora di scrivere questo articolo, un po' più lungo che solo qualche frasi. Questo "caso" è solo una vergogna, e ce ne sono ancora altri a gridare fuori... non c'è altro ad aggiugere alle tue parole.

  • Inserito da piccolo da Chioggia il 30/11/2013 23:48:17

    una storia triste e arroganza proterva e irresponsabilità condita di trucchi da scaricabarile dell'autorità giudiziaria e poi penitenziaria. e povere madri (e padri e fratelli e sorelle).

  • Inserito da Vanessa P. il 30/11/2013 19:34:40

    Triste e vera osservazione, molti pensano che la galera sia il posto giusto per un drogato. Niente di più sbagliato..il drogato è una persona fragile che va aiutata e sostenuta moralmente e psicologicamente, ma soprattutto va seguita costantemente, e la galera è proprio il posto meno adatto per far riemergere un individuo. Li sono abbandonati a se stessi e alla loro condanna di rifiuti della società. La galera è il giusto soggiorno dei delinquenti..di soggetti pericolosi non per se stessi ma per gli altri, ecco quelli vanno rinchiusi e condannati.

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