Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Dal Blog di Franco Abruzzo del 25 novembre 2013: «Roma, 25 novembre 2013. La redazione di Repubblica va al referendum su solidarietà a scalare con prepensionamenti solo volontari oppure 59 esuberi con prepensionamenti secondo legge. E’ una bozza d’intesa fortemente innovativa, un unicum su scala nazionale. E’ la prima volta che una redazione ("di sinistra" ) si trova a decidere se salvare dei posti di lavoro oppure procedere ai tagli chiesti dall'azienda. Sono due gli schemi d'accordo individuati dal Cdr per fronteggiare lo stato di crisi e respingere gli 81 esuberi previsti del piano aziendale iniziale:
1) Solidarietà (15%) a scalare in base ai prepensionamenti solo ed esclusivamente volontari e assunzioni in rapporto 1 ogni tre uscite, promozioni, riorganizzazione del lavoro;
2) Prepensionamenti (59) secondo legge e 14 assunzioni; promozioni e riorganizzazione del lavoro»
Si sa che siamo in condizioni difficili per tutti, piccoli imprenditori chiudono, addirittura si suicidano perché non ce la fanno a pagare gli stipendi. Nei giornali, pagati dagli imprenditori non va meglio.
Però, però, però. Repubblica di cui si parla non è forse il giornale di De Benedetti? E Debenedetti non è forse quell’imprenditore che ha appena ottenuto da tribunale che Berlusconi gli versasse una bella “paccata” di milioni di euro?
Allora sorge spontanea una domanda come fa De benedetti a chiedere allo stato e agli enti previdenziali (cioè comunque a tutti noi che non abbiamo più occhi per piangere) di farsi carico di quello che lui ritiene il surplus di giornalisti? Come ha a dichiarare, con tutti quei soldi che gli sono toccati non personalmente ma come imprenditore, di non poter far fronte alle spese del suo giornale e dei suoi giornalisti, chiedendo che intervenga ad aiutarlo la comunità, che siamo noi?
Se lo devono essere chiesti anche i giornalisti di Repubblica che, in previsione dell’assemblea di domani 4 dicembre, pare abbiano fatto fare ad alcune banche o comunque ad alcuni esperti un calcolo sulla effettiva possibilità di De Benedetti di sopperire da solo alle necessità dell’azienda senza chiedere prepensionamenti e sacrifici ai giornalisti e senza gravare su tutti noi.
Dicono i bene informati che il parere sarebbe che De Benedeti potrebbe tranquillamente fare con i suoi (di Berlusconi) soldi.
Il professore e la dignità della scuola; una battaglia da Don Chisciotte?
EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
IL KULTURKAMPF DELLA SINISTRA AMERICANA: il mito del piagnisteo che non finisce mai.
GIULIO REGENI: tra verità nascoste e ragione di stato.
Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; la spada dell'arcangelo ci protegga dai moderni iconoclasti!