Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La spiazzante decisione della Consulta ha creato un clima così avvelenato e rissoso che mai si era visto prima; e sì che di momenti critici il Paese né ha vissuti molti, il terrorismo su tutti.
Ma, anche in quei tempi tragici, il cittadino avvertiva comunque la presenza di una politica, sebbene non proprio eticamente perfetta, che in un modo o in un altro sapeva indirizzare la gente e la faceva sentire parte integrante di una collettività e non una nazione confusa e allo sbando come ora.
Basti pensare al ministro De Gerolamo al Brennero che si batte per il Made in Italyproclamando una vera lotta di governo, che però è finita per diventare l’emblema di un paradossale scambio di posizioni e ruoli.
La sentenza che ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale quasi sicuramente non chiuderà la porta a tutti i parlamentari, ma ne ha però compromesso la loro autorità, dal momento che ogni associazione potrà ricorrere contro qualsiasi norma o provvedimento emanati nel periodo incriminato.
Insomma è iniziata la fatidica guerra di tutti contro tutti, con coloro che vogliono subito le elezioni e coloro che puntano accanitamente affinché tutto rimanga come ora.
Renzi, da buon affabulatore del nulla assoluto, ha tenuto a precisare che la delibera della Corte Costituzionale è alquanto discutibile, disapprovando quindi la possibilità da parte dell’elettore italiano, sancita dalla Costituzione, di scegliersi i propri rappresentanti.
Se vogliamo criticare la Consulta lo dobbiamo fare solo per i tempi che ha usato, attendendo proprio il momento peggiore della storia della Repubblica per delegittimare Governo e Capo dello Stato.
Cosa dobbiamo pensare noi, comuni cittadini, nell’accorgerci ad un tratto che le fondamentali istituzioni che ci dovrebbero rappresentare sono illegali?
Che questa notizia inaspettata si aggiunge alla battaglia senza eguali fra potere giudiziario e alcuni schieramenti di partito, che assistiamo immobili e frustrati davanti alla pochezza di questo Governo che non riesce a trovare il minimo accordo per emanare una degna riforma elettorale.
E, nel frattempo, continuiamo ad essere tartassati da imposte inique, dalla precarietà del lavoro, e da una crisi che i nostri rappresentanti “caporioni” non riescono minimamente a attenuare perché incapaci di trovare la benché minima soluzione.
Inserito da Loredana il 06/12/2013 12:30:18
Io continuo a domandarmi, frustrata: ma con tutte le intelligenze e le capacità straordinarie che abbiamo sparse in questo territorio, perché continuiamo a mandare i peggiori, gli insulsi, i deboli e i proni alla corruzione a governarci? Sono senza parole di fronte a questa situazione.
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